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Tiffany & Co., riapre finalmente lo storico negozio di New York: «Sarà un centro di cultura»

A cinque anni dalla chiusura, è previsto «entro la fine di aprile» il ritorno del negozio simbolo della maison del gruppo Lvmh. All’interno, nuovi spazi per mostre e un café-ristorante

di Chiara Beghelli

3' di lettura

Anche se non c’è ancora una data precisa (tuttavia si parla del 28 aprile), l’annuncio è esplicito: la celebre boutique di Tiffany & Co. all’incrocio fra la Fifth Avenue e la 57esima strada di New York riaprirà entro la fine di questo mese.
Luogo simbolo della città, aperto nel 1940, uno dei primi al mondo con l’aria condizionata e reso celebre in tutto il mondo dal romanzo di Truman Capote e dal film con Audrey Hepburn del 1961, lo storico negozio del marchio era stato chiuso nel 2018. Allora Bloomberg stimò che i lavori sarebbero costati almeno 250 milioni di dollari, e anche se l’ammontare dell’investimento non è stato reso noto, il cantiere si è prolungato di circa due anni rispetto alla data prevista, soprattutto a causa della pandemia. Il negozio che sta per aprire è stato totalmente ripensato e torna con un nuovo nome: “The Landmark”, luogo simbolo, appunto. Accanto a operazioni di conservazione, come quella che ha interessato la celebre facciata d’ingresso con la statua alta tre metri di Atlante che regge l’orologio, il rinnovamento ha interessato soprattutto gli spazi interni.

«La riapertura del Fifth Avenue Landmark è una pietra miliare per la nostra maison - ha commentato Anthony Ledru, presidente e ceo di Tiffany & Co. -. È il simbolo di una nuova era per Tiffany & Co., ed è molto di più di una gioielleria. È un hub culturale con una magnifica esposizione di architettura e ospitalità di altissimo livello, come di arte d’avanguardia e design. E pone un nuovo riferimento per il retail di lusso su scala globale».

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A curare l’interior design del progetto è stato Peter Marino, architetto che firma i più importanti progetti retail del gruppo Lvmh (che ha rilevato Tiffany & Co. nel 2021 per 15,8 miliardi di euro), insieme allo studio OMA New York, guidato da Shohei Shigematsu, che si è occupato del rinnovamento della struttura dell'edificio, oggi arricchito di tre nuovi piani.

Nel piano terra è stato mantenuto lo storico spazio con le vetrine che custodiscono i gioielli, impreziosito ora da un’installazione sul soffitto che riporta molte sfaccettature, riferimento al legame di Tiffany con i diamanti. Distribuite su tutti i 10 piani del Landmark sono 40 opere d’arte, fra cui alcune commissionate dalla maison e mai esposte prima. Fra gli artisti coinvolti ci sono Damien Hirst, Julian Schnabel, Rashid Johnson, Anna Weyant e Daniel Arsham.

Sempre al piano terra, tramite videowall i visitatori sono immersi in uno scenario di New York City, con immagini di Central Park e della skyline di Manhattan, che una volta spenti sono degli specchi, ed è stato collocato anche un nuovo orologio Tiffany & Co. ispirato a quello sorretto dall’Atlante all’ingresso. Una scala a spirale con balaustre ondulate trasparenti decorate con cristalli di rocca evocano il design di Elsa Peretti, la designer italiana che dagli anni Settanta collaborò con il marchio (e al quale è dedicata la Elsa Peretti Professorship in Jewelry Design presso il Fashion Institute of Technology).

Torna, anch’esso rivisitato con un’identità più fine dining, il Blue Box Café lanciato già nel 2017 dall’allora direttore creativo Reed Krakoff: il concept e il menù sono curati dallo chef bi-stellato Daniel Boulud, ristoratore che controlla sette locali a New York, fra cui il più rinomato Daniel nell’Upper East Side. Ai piani 8 e 9 ci sono poi spazi che saranno dedicati a mostre e ad esperienze tematiche. E per celebrare la riapertura del Landmark, la maison lancerà versioni in edizione limitata di alcuni dei suoi pezzi più famosi: orologi con diamanti, oggetti per casa, occhiali. Last but not least, l’intero edificio è in attesa della certificazione Well Platinum e della Leed Gold, fra i più alti standard di sostenibilità.


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