Tim ingrana la retromarcia in Borsa dopo la fumata nera al ministero sulla rete
Nuovo round di incontri la prossima settimana. Attesi gli incentivi per il settore, mentre gli analisti si concentrano sull'appuntamento con i conti 2022, in calendario il 14 febbraio
di Eleonora Micheli
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Telecom Italia in calo a Piazza Affari, dove paga dazio alla delusione per la nuova fumata nera con cui si è concluso l’incontro di giovedì al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla partita della rete, a dispetto delle promesse fatte dal governo mesi fa di chiudere il dossier già entro fine 2022. La riunione di giovedì non ha messo un punto fermo neppure sul tema degli incentivi, tanto è che sarà necessario un nuovo round di incontri, la prossima settimana, come riferisce Il Sole 24 Ore. Quanto al tema del riassetto, nemmeno è stato toccato. Giovedì, comunque, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha affrontato il tema degli incentivi all'intero settore delle tlc, con la volontà di equiparare le società del comparto a quelle energivore, in modo da ottenere più generose agevolazioni sui costi dell’energia. Quanto alla riduzione dell’Iva dal 20 al 10%, in base a quanto riportato sempre dal Sole 24 Ore, «si registra ancora cautela da parte del ministero dell’Economia ed è forse un intervento che potrebbe concretizzarsi a metà anno o direttamente in legge di bilancio, ma sempre risorse permettendo».
Gli investitori, nel frattempo, attendono i conti 2022 di Telecom Italia, che saranno svelati il prossimo 14 febbraio, quando sarà annunciato anche un aggiornamento sulle linee guida del piano triennale. Equita vede i ricavi in Italia del quarto trimestre in calo del 3,9% a 3,1 miliardi e la crescita in Brasile del 42,5% a un miliardo. Per Intermonte i dati del 2022 dovrebbero essere sostanzialmente in linea con gli obiettivi aziendali, con ricavi di gruppo a 15,7 miliardi di euro (-1%) e indebitamento netto poco sopra i 20 miliardi di euro. Quanto al bond da 850 milioni emesso da Tim la settimana scorsa, secondo Fitch «migliora la posizione di liquidità a breve termine sebbene non sia sufficiente ad alleviare i rischi di credito riflessi nell’outlook negativo». Per l’agenzia di rating l’outlook potrebbe migliorare a stabile da negativo «se Tim migliora il suo profilo di liquidità con un Ebitda superiore alle attese, aiutato da un miglioramento sostenuto delle operazioni domestiche e delle operazioni sul fisso e mobile, un free cash flow più forte e successo nel rifinanziamento del debito». Gli analisti di Equita consigliano un ‘hold’ sulle azioni di Tim, mentre quelli di Intermonte sono più ottimisti, raccomandando un ‘buy’.
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