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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Riflettori puntati su Telecom Italia a Piazza Affari, aspettando il consiglio dei ministri che potrebbe approvare il Decreto del presidente del consiglio che rende operativo il memorandum d'intesa firmato il 10 agosto tra il ministero dell'Economia e il fondo americano Kkr per rilevare fino al 20% della società della rete fissa NetCo.
Gli analisti di Intermonte rilevano che «il Dpcm dovrebbe sciogliere i principali nodi relativi alle modalità di ingresso del Mef nel veicolo capitanato da Kkr, in particolare il rispetto della normativa degli Aiuti di Stato e Antitrust ma anche il reperimento delle risorse finanziarie (impegno finanziario di circa 2,2-2,6 miliardi di euro per rilevare una quota del 20%, prendendo a riferimento l’offerta non vincolante di Kkr per il 100% di NetCo tra 21 e 23 miliardi e un debito netto di circa 10 miliardi trasferito nell’asset)». Inoltre, aggiungono gli stessi esperti, «la nostra sensazione è che i principali nodi sul tavolo (Vivendi, esame Ue su rispetto della normativa aiuti di stato e antitrust) possano essere gestiti trovando un buon accordo per salvaguardare la sostenibilità della ServiceCo (debito, personale, Master Service Agreement con NetCo), come chiesto da Vivendi, senza compromettere gli interessi degli altri operatori sul mercato», ricordando «inoltre che mercoledì 30 agosto è invece la scadenza per Kkr per chiudere il finanziamento con il pool di banche a supporto dell’operazione».
Equita, da parte sua, ricorda che «alcuni articoli di stampa sottolineano l'importanza delle prossime settimane per il successo dell'operazione NetCo». In particolare, indicano che «Corriere Economia evidenzia 8 punti che dovranno essere smarcati: la necessità da parte del Mef di individuare le coperture finanziarie per l'investimento; la definizione degli altri soggetti coinvolti nell'offerta; la valutazione; il perimetro di NetCo (con o senza Sparkle); la posizione di Vivendi; l'assemblea (ordinaria o straordinaria); l'antitrust; il tema degli aiuti di Stato», spiegando che «sul primo punto, il governo sarebbe deciso a procedere con l'operazione e trovare le risorse, con un Dpcm che potrebbe trovare espressione già nella prima riunione del Consiglio dei ministri di oggi. Sugli altri punti, ci sembra particolarmente rilevante la posizione di Vivendi, che potrebbe essere chiarita in un incontro che dovrebbe tenersi con il governo a settembre, e la posizione dell'antitrust (visto che il Mef controlla l'83% di Cdp, a sua volta azionista di controllo di Open Fiber) che potrebbe essere risolta attraverso rimedi di governance volti a tutelare la concorrenza».
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