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Tim si sgonfia dopo ok a offerta Kkr per la rete, timori per la reazione di Vivendi

Titolo sull'ottovolante in avvio, poi prevalgono le vendite. I francesi annunciano battaglia, ma per gli analisti hanno poche chance di bloccare l'operazione

di Andrea Fontana

FILE PHOTO: Telecom Italia's logo for the TIM brand is seen on a building in Rome, Italy, April 9 2016.REUTERS/Alessandro Bianchi/File Photo

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Fiammata iniziale, con tanto di asta di apertura prolungata oltre le 9, e rapida frenata per i titoli Telecom Italia: l'offerta per la rete infrastrutturale da parte del fondo americano Kkr è stata accettata dal cda, ma gli operatori, dopo due settimane di rally (+14,6% dalla chiusura del 23 ottobre ai picchi di questa mattina), restano cauti sull'esecuzione dell'operazione vista la posizione espressa dal primo azionista Vivendi. Le case di investimento tuttavia danno poche chance al socio francese per bloccare l'operazione.

Al termine di un week end di incontri, il consiglio di amministrazione di Tim ha approvato a maggioranza (11 voti favorevoli, 3 contrari) l’offerta vincolante per NetCo che valorizza la rete (esclusa Sparkle) 18,8 miliardi a cui si potranno aggiungere incrementi di valore fino a 22 miliardi di euro. I cosiddetti "earn out" previsti dal contratto sono legati a eventuali operazioni di consolidamento (come Open Fiber) e modifiche regolamentari favorevoli entro 30 mesi dal closing, previsto nella prossima estate, e all'entrata in vigore di incentivi di settore entro il 2025. Con l'operazione Tim prevede di migliorare la sua posizione di indebitamento di 14 miliardi di euro portando il rapporto con l'ebitda sotto le 2 volte.

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Su Sparkle si punta a una nuova proposta entro un mese

L'offerta di Kkr per Tim Sparkle, la controllata dei servizi internazionali, è stata ritenuta non soddisfacente e il ceo Labriola tratterà le migliori condizioni per ottenere una nuova proposta entro un mese. Intermonte sottolinea proprio l'impatto oltre le attese dell'operazione sul debito visto che quanto annunciato dal management di Tim nel piano 2022 prevedeva un deleveraging di 16 miliardi includendo però la cessione di Sparkle e una quota di minoranza di Tim Enterprise. Il senso dell'operazione, secondo gli stessi analisti, non è solo finanziario visto che, oltre a ridurre il debito e liberare risorse, dà l'opportunità a Tim di operare sul mercato domestico con meno paletti regolatori. Intermonte conferma la raccomandazione "buy" sia sui titoli ordinari (target a 0,41 euro) sia sulle risparmio (0,44), ma conferma la preferenza per queste ultime visto il maggiore appeal legato a una possibile conversione in ordinarie e al pagamento dei dividendi arretrati.

Analisti: Vivendi ha poche chance di bloccare l'operazione

Per Equita l'operazione risolve il tema dell’eccesso di debito di Tim, portando il leverage sotto le 2 volte (prima della possibile vendita di Sparkle) ed elimina le incertezze relative alla fattibilità della cessione di NetCo che hanno pesato sul titolo in questi mesi. Vivendi ha fatto sapere di ritenere la decisione del cda illegittima e di voler utilizzare ogni strumento legale per contestare la decisione, ma gli analisti ritengono che «le chance di bloccare l’operazione a questo punto siano limitate. Non vediamo rischi inoltre sulle condizioni sospensive», aggiungono. Anche per Intermonte ci «pochissime chance che la vendita di NetCo possa essere contestata o bloccata da un giudice se Vivendi avviasse una azione legale».Il gruppo francese, che è da sempre contrario alla valutazione dell'asset della rete fatta da Kkr, ha annunciato di voler utilizzare «ogni strumento legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti»: l'approvazione del cda è considerata illegittima da Vivendi che ritiene necessaria una assemblea straordinaria per il via libera all'operazione. Il cda di Tim ha invece ritenuto che la decisione fosse di esclusiva competenza consiliare.

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