Tim tenta di rialzare la testa, c'è attesa per il cda del 4 maggio
Il prossimo consiglio sarà chiamato ad analizzare le offerte messe sul piatto per Netco da Kkr e dalla cordata formata da Cdp e Mcquarie
di Eleonora Micheli
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Telecom Italia in recupero, dopo i recenti scivoloni che hanno riportato le lancette del mercato per le azioni a fine gennaio. Intanto è scattato il conto alla rovescia per il cda del 4 maggio, chiamato ad analizzare le offerte messe sul piatto per Netco da Kkr e dalla cordata formata da Cdp e Mcquarie. Offerte che tuttavia, secondo indiscrezioni, sono giudicate insoddisfacenti dal socio Vivendi. Così, secondo gli osservatori, il cda della prossima settimana molto probabilmente terminerà con un nulla di fatto. Per altro, secondo quanto riferito da Radiocor, l’ad di Tim, Pietro Labriola, sarebbe volato a Parigi, ma senza la possibilità di incontrare le prime linee di Vivendi, ossia l’ad, Arnaud de Puyfontaine, e il presidente, Yannick Bollorè. Sarebbe stato ricevuto soltanto da alcuni manager del gruppo, ai quali, secondo indiscrezioni, avrebbe riferito che l’offerta di Kkr è in vantaggio, perché è più alta e offre un buon contratto di affitto alla futura ServiceCo, oltre a lasciare aperta la porta a nuovi rialzi.
Vivendi ancora lontana da proposte per la rete
Tuttavia pare che Vivendi continui a giudicare la proposta troppo bassa e lontana da un valore equo, calcolato dalla società attorno a 31 miliardi di euro. Il Sole 24 Ore riferisce che il gruppo francese potrebbe al massimo scendere attorno a 26 miliardi, livello comunque distante dai circa 20 miliardi delle ultime proposte. Labriola, comunque, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe intenzionato andare avanti nell’analisi delle offerte per NetCo. Non è tuttavia chiaro quali saranno i passi successivi dopo il cda del 4 maggio che con grande probabilità rispedirà al mittente le proposte presentate. Non è però escluso un terzo round di offerte o la possibilità che il cda possa valutare opzioni alternative, anche se non è chiaro quali possano essere.
Per Intermonte la cessione di NetCo positiva per il debito
Gli analisti di Intermonte ritengono che «in assenza di piani alternativi altrettanto credibili per un significativo abbattimento del debito di Telecom Italia, il cda debba proseguire con il percorso di cessione di NetCo nel migliore interesse di tutti gli azionisti della compagnia, selezionando un’offerta migliorativa da sottoporre alla volontà sovrana dell’assemblea». Gli esperti della sim ammoniscono infatti che il rischio di vendere un asset a valutazioni meno attraenti è di gran lunga inferiore rispetto a quello che potrebbe correre Tim senza la possibilità di incassare liquidità. A quel punto, sottolineano gli esperti, non sarebbe da escludere un maxi aumento di capitale iperdiluitivo e la necessità di una profonda ristrutturazione del gruppo, con pesanti conseguenze anche sul personale. Intermonte, così, invita il Governo stesso «ad assumere una posizione più netta e pragmatica su Tim». Secondo la sim l’esecutivo dovrebbe valutare tra le opzioni, la possibilità che il Mef possa acquistare la quota del 10% di Tim detenuta da Cdp, evitando richiami dell'Antitrust legati alla presenza di Cdp in Open Fiber. Non solo. A quel punto il Tesoro potrebbe salire al 25% nel capitale della compagnia telefonica «neutralizzando la minoranza di blocco detenuta da Vivendi in assemblea: questo dovrebbe garantire maggiore equilibrio e stabilità nella governance del gruppo e un effettivo presidio pubblico di un’azienda strategica per il Paese», hanno evidenziato gli analisti della sim, che continuano a ritenere che le azioni Tim siano da acquistare, calcolando un target di prezzo a 0,42 euro.
Possibili benefici da consolidamento comparto tlc
Hanno reiterato il ‘Buy’ sulle Tim anche gli esperti di Equita, indicando un target a 0,39 euro e ricordando che le azioni potrebbero beneficiare di un consolidamento nel comparto delle tlc. Secondo Bloomberg sarebbero ripresi i contatti tra Iliad e Vodafone per una possibile aggregazione di alcune attività, tra cui quelle italiane. Già a inizio 2022 Iliad aveva presentato un’offerta, definita non sollecitata e altamente preliminare da parte di Vodafone, per gli asset di Vodafone Italia a miliardi di euro. «Un eventuale consolidamento di mercato sarebbe positivo per il settore a nostro avviso. Tim, in caso di cessione della rete, potrebbe essere un player attivo», hanno commentato, aggiungendo: «se l’operazione di consolidamento fosse realizzata da Iliad e Vodafone vedremmo un elemento comunque moderatamente positivo per Telecom in quanto il mercato potrebbe diventare più disciplinato».
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