Tim: in vista incontro Vivendi-Mef dopo offerta Kkr per rete, nodi prezzo e ServCo
Per il primo socio di Tim il network vale 31 miliardi, nell’offerta preliminare del fondo indicati 23 miliardi. Un altro tema è il numero dei dipendenti nei servizi
di Andrea Fontana e Simona Rossitto
2' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Spunta l’ipotesi, secondo quanto risulta a Radiocor, di un nuovo confronto tra Vivendi, primo socio di Tim con il 24% circa, e il ministero dell’Economia sull’operazione di scorporo della rete del gruppo di telecomunicazioni dopo l’incontro avvenuto giovedi’ scorso nella sede del Mef. Il nuovo faccia a faccia potra’ avvenire dopo la presentazione dell’offerta vincolante da parte di Kkr, attesa entro il 15 ottobre, e prima di un cda di Tim, da tenersi verosimilmente a fine ottobre, che esaminera’ approfonditamente l’offerta. Il vertice tra Yannick Bollore’ e Arnaud de Puyfontaine da una parte e il ministro Giancarlo Giorgetti dall’altra, sempre stando a quando si apprende, ha lasciato sul tavolo il tema della valutazione della futura societa’ della rete che il socio d’Oltralpe fissa a 31 miliardi, un valore che si confronta per il momento con i 23 miliardi di euro (inclusivi di 2 miliardi di earn out in caso di integrazione con Open Fiber) dell’offerta preliminare di Kkr.
Problema della sostenibilità di ServCo se 20-22mila dipendenti nella rete
Un’altra problematica, per i francesi, e’ rappresentata dalla sostenibilità della ServCo, la società dei servizi che resterebbe una volta scorporata la rete e che, per rimanere competitiva, secondo Vivendi, non dovrebbe avere più di 8mila dipendenti. Nell’ipotesi che nella Netco passino 20-22 mila dipendenti, come da rumor che circolano, nella Servco (compresa Tim Enterprise che riunisce cybersecurity, cloud e IoT e circa 4000 dipendenti dei call center) si conterebbero circa 17 mila dipendenti.
Governo avanti con gli advisor su dossier rete
Dopo i rumor sull'andamento del confronto apparsi sulla stampa, fonti del Mef hanno fatto sapere nei giorni scorsi che il governo con i suoi advisor sta lavorando al dossier rete, fermo nel proposito di entrare fino al 20% con diritti strategici di governance nella Netco, come dichiarato, dopo la firma del memorandum con Kkr.
Titolo in calo, cede un altro 1,77%, alta l'attenzione della Consob
Intanto in Borsa, dopo il tonfo di venerdì scorso, il giorno dopo il confronto al Mef, le azioni ordinarie Tim hanno ceduto un altro 1,77% nonostante il Ftse Mib sia arretrato dello 0,46% e il comparto delle tlc in Europa sia andato in controtendenza. Le quotazioni sono tornate ai minimi da due mesi. Sull'andamento delle contrattazioni resta alta l'attenzione della Consob, ma non risultano richieste specifiche ai vari soggetti coinvolti sulle ultime vicende. Sara' la scadenza della formalizzazione dell'offerta del fondo americano con le successive riunioni del cda di Tim il contesto per chiarire al mercato tutti i contorni dell'operazione.
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