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Tiramisù, acquisti per 14 milioni all’anno. Il 90% del fresco è monoporzione

Il dessert si conferma il più amato dagli italiani: la spesa per acquistarlo nei supermercati è aumentata del 26% in un anno

di Manuela Soressi

Dolci italiani, export da record nel 2022

2' di lettura

Il 21 marzo ritorna la giornata mondiale del tiramisù, ma gli italiani non sembrano aspettare questa data per festeggiare il dessert “tricolore” più noto al mondo, visto che lo acquistano sempre più spesso durante tutto l’anno. Non solo si è confermato uno dei dolci più ordinati del 2022 sulla piattaforma Just Eat (con picchi nelle giornate di sabato) ma la spesa per acquistarlo già pronto in Gdo è aumentata del 26,4% rispetto al 2021 (fonte NielsenIQ).

Nell’anno finito lo scorso novembre, le quantità di questo dolce fresco finite nel carrello della spesa sono cresciute del 35%. A valore la crescita è stata del 32% per il tiramisù e del 26% per le monoporzioni, complice un aumento del 5% circa del prezzo medio (mentre quello del tiramisù pluriporzione è calato di quasi due punti percentuali). Complessivamente, a totale Italia, il mercato del tiramisù fresco genera oltre 14 milioni di euro di sell-out per oltre 1,1 milioni di kg.

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Se, dunque, la passione degli italiani per questo dessert sembra essere fuori discussione, guardando all’andamento degli acquisti domestici emerge il ruolo di indulgence food e di piacere personale riservato al tiramisù, confermato dall’assoluta predominanza delle referenze monoporzione, che valgono oltre il 90% del mercato nel fresco. Dell’espansione delle vendite hanno beneficiato soprattutto alcuni brand, già leader e che sono riusciti a crescere al di sopra della media del mercato, tenendo testa all'avanzata delle private label. La referenza che incassa di più, che ha messo a segno una delle performance più significative anche in quantità (+94% nel 2022) è firmata da Senza Peccato, brand dell’azienda brianzola Zero+4 specializzata nel gluten free, mentre la leadership a volume (con crescite anche a tre cifre delle vendite) va a Bontà Divina, marchio in portafoglio a Emmi Dessert Italia, presente in questo mercato anche con il brand Rachelli.

Se il tiramisù pronto soddisfa le esigenze di comodità e servizio di molti consumatori, resta comunque un’ampia fascia di italiani che questo dolce lo realizza in casa con le proprie mani. Un target che sostiene le vendite di tanti ingredienti necessari per questa ricetta, a partire dai savoiardi. «Se per gli italiani e gli americani sono sinonimo di tiramisù, in molti paesi esteri invece sono considerati un biscotto per la colazione», spiega Fausto Bonomi, presidente di Forno Bonomi, il maggior produttore mondiale (+3% annuo i volumi di savoiardi venduti nel 2022), che realizza anche per le private label del principali retailer internazionali. E sono stati proprio questi partner esteri a chiedere all’azienda di creare un preparato per tiramisù, in modo da consentire la preparazione di questo dolce anche dove non è facile reperire tutti gli ingredienti freschi. Un’idea che ha funzionato, soprattutto negli Usa, anche come prodotto servizio nei mercati della Ue, trainando l’export di Forno Bonomi, che ha realizzato in 110 paesi esteri il 59% dei 63,2 milioni di euro fatturati nel 2022.

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