ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl sommergibile della OceanGate

Titanic, corsa contro il tempo: «Ormai restano poche ore di ossigeno»

Ignota la fonte dei rumori. L’ex direttore delle operazioni marittime della OceanGate in un rapporto tecnico: passeggeri in pericolo se il sommergibile raggiunge profondità estreme. Dubbi anche da un altro tecnico

Aggiornato alle ore 07.45 del 22 giugno 2023

Un Titanic mai visto: la scansione digitale 3D del relitto

4' di lettura

Un rumore di «colpi» è stato captato dai sonar dei soccorritori impegnati nelle ricerche del sottomarino turistico disperso nell’Atlantico nei pressi del relitto del Titanic, anche se il contrammiraglio della Guardia costiera degli Stati Uniti, John Mauger, riferisce di «non conoscerne la fonte». Le ricerche, ha poi assicurato, continueranno con ogni mezzo «finché c’è un’opportunità di sopravvivenza» delle cinque persone a bordo del Titan, che avrebbero ancora poco più di 20 ore di ossigeno a disposizione. Ma finora, secondo quanto riferito in una conferenza stampa dal capitano Jamie Frederick, coordinatore delle ricerche, non c’è ancora nessun risultato.

Non chiara l’origine del rumore

Il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile, ha confermato a Cbs News che un aereo ha rilevato un rumore nell’acqua captato da boe sonar, ma «non conosciamo la fonte di quel rumore». Mauger ha spiegato che sul luogo del naufragio del Titanic c’erano molti oggetti metallici che potrebbero essere la fonte del rumore.

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Il licenziamento del direttore delle operazioni marittime

Intanto è emerso che David Lochridge, ex direttore delle operazioni marittime della OceanGate, compagnia proprietaria del sommergibile, aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza, prima di essere licenziato. Lochridge aveva scritto un rapporto tecnico nel 2018 in cui affermava che l’imbarcazione in fase di sviluppo necessitava di ulteriori test e che i passeggeri avrebbero potuto essere in pericolo il sommergibile avesse raggiunto «profondità estreme», si legge in una causa intentata quell’anno presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Seattle.
OceanGate ha citato in giudizio Lochridge quell’anno, accusandolo di aver violato un accordo di non divulgazione. L’ex direttore ha presentato una domanda sostenendo di essere stato licenziato ingiustamente per aver sollevato domande su test e sicurezza. Il caso si è risolto a condizioni riservate diversi mesi dopo la sua archiviazione.

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Un altro tecnico sollevò preoccupazioni

Un secondo ex dipendente di OceanGate, la compagnia proprietaria del sommergibile scomparso dopo l’immersione verso il relitto del Titanic, aveva sollevato nel 2017 preoccupazioni analoghe a quelle dell’ex direttore delle operazioni marittime David Lochridge sulla sicurezza dello scafo. In particolare per lo spessore dello scafo stesso in fibra di carbonio (12,7 cm pollici anziché i 17,78 cm che si attendevano i progettisti) e per la sua tenuta. Lo ha confidato alla Cnn protetto dall’anonimato. Il dipendente ha lavorato nell’azienda solo per due mesi e mezzo, era un tecnico delle operazioni che assisteva nel traino di sommergibili nell’oceano e nella preparazione per l’operazione di immersione. Ha raccontato che più preoccupazioni erano state sollevate da appaltatori e dipendenti durante la sua permanenza in OceanGate, ma il patron Stockton Rush rimase sulla difensiva ed evitò di rispondere alle domande durante le riunioni di tutto il personale.

Quando l’ex dipendente obiettò direttamente con Rush che OceanGate rischiava di violare una legge statunitense relativa alle ispezioni della Guardia Costiera, il ceo della società respinse le preoccupazioni. Fu allora che il tecnico decise di dimettersi. La Cnn rivela inoltre che il laboratorio di fisica applicata dell’università di Washington ha smentito di essere stato coinvolto in test e progettazione del sommergibile, contrariamente a quanto affermato da OceanGate.

Infine, la compagnia scelse di non classificare il suo Titan tramite un gruppo indipendente del settore evocando i lunghi tempi di approvazione per una progettazione innovativa e il fatto che l’iter avrebbe garantito l’affidabilità degli standard costruttivi ma non contro eventuali errori nelle operazioni, che rappresentano la causa della maggioranza degli incidenti nautici e aerei.

Le operazioni di ricerca

Le squadre di ricerca statunitensi e canadesi stanno impiegando «tutte le risorse disponibili» per cercare il sottomarino che si è immerso il 18 giugno per un’esplorazione sul relitto del Titanic.

Cinque persone erano a bordo quando il contatto con il piccolo sottomarino è stato perso, dopo circa un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’immersione. «È una sfida condurre una ricerca in quell’area remota», ha detto un comandante della Guardia Costiera. «Ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo».

L’ammiraglio: «Primo passo è individuarlo ma non basta»

L’ammiraglio John Mauger, della Guardia Costiera Usa, ha sottolineato che il primo passo è quello di localizzare il sommergibile in un tratto di mare remoto. Ma non senza aggiungere che occorrerebbe poi «l’expertise» di altri specialisti ad hoc per recuperare le 5 persone dagli abissi (leggi sotto).

I contatti con il Titan sono stati persi un’ora e 45 minuti dopo la sua immersione in profondità. Le ricerche sono condotte dal mare e dal cielo. La Guardia Costiera degli Usa ha messo a disposizione due Hercules C-130, mentre le autorità canadesi contribuiscono con un C-130 e un secondo velivolo P-8: tutti dotati di strumenti sofisticati per la perlustrazione subacquea dall’alto. In mare è stata inoltre dispiegata una rete di sonar, per cercare di cogliere la minima eco del mini sommergibile scomparso nell’oceano.

Dall’esploratore da Guinness ai miliardari del Pakistan, chi c’è a bordo

A bordo del sottomarino si trovano cinque persone, clienti di una spedizione che costa circa 150mila dollari. Il gruppo comprende Hamish Harding, 58 anni, fondatore della società di investimenti Action Group e appassionato di avventure: nel suo palmares si contano tre Guinness World Record, incluso il tempo più lungo trascorso ad attraversare la parte più profonda dell’oceano - la Fossa delle Marianne - in una singola immersione, e la navigazione più veloce della Terra attraverso il Polo Nord e il Polo Sud in aereo.

Titanic, scomparso sottomarino turistico

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Tra gli altri membri del sottomarino, disceso fino a 3.800 metri di profondità, ci sono Stockton Rush, fondatore di OceanGate Expeditions, la società che ha organizzato il viaggio verso il Titanic; Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, membri di una delle famiglie d’affari più importanti del Pakistan e il pilota francese Paul Henry Nargeolet. Lo stesso Harding aveva scritto in un post del 18 giugno su Instagram che questa sarà probabilmente l’unica missione con equipaggio sul Titanic nel 2023 «a causa del peggior tempo a Terranova degli ultimi 40 anni».

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