Tiziano e l'oro dell'Assunta
Si è concluso l'intervento quadriennale di restauro sponsorizzato da Save Venice: nella basilica dei Frari tornano a risplendere i colori di Tiziano Vecellio
di Silva Menetto
3' di lettura
Entrare nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia, significa assistere ogni volta ad una epifania, una straordinaria messa in scena il cui fulcro è la pala dell'Assunta di Tiziano che illumina l'intera visione all’interno della grande chiesa.
L'Assunta è uno dei capisaldi della storia dell'arte, un capolavoro che al suo apparire sulla scena rinascimentale sconvolse i canoni della pittura. Di fronte a quella pala si sono estasiate generazioni di fedeli e di visitatori, di studiosi e di turisti.
Quella Beata Vergine così gloriosa eppure così umana, è fisicamente conturbante ma è soprattutto concettuale; quel corpo innalzato al cielo da schiere di angeli è carne e spirito, il mistero stesso dell'umanità del divino.
Tiziano
Non ha ancora 30 anni Tiziano quando realizza questo capolavoro per i Frati Minori Conventuali di Venezia; la pala gli viene commissionata nel 1516 da Fra' Germano, superiore del Convento dei Frari, e collocata nell'abside della basilica il 19 maggio 1518. E' la prima committenza ufficiale che Tiziano riceve a Venezia.
Un imponente intervento di restauro
Per i suoi primi 500 anni l'Assunta di Tiziano ha ricevuto in regalo un imponente intervento di restauro che l'ha riportata indietro nel tempo e le ha riconsegnato tutta la sua freschezza originaria.La tavola dipinta a olio da Tiziano è una delle più estese al mondo: è alta quasi sette metri, larga tre e mezzo, pesa circa 700 chili ed è inserita in una monumentale edicola in pietra d'Istria.Il tavolato ligneo è composto da 20 assi di pioppo bianco disposte orizzontalmente e incollate tra loro a spigolo vivo; sul retro, la struttura di contenimento è composta da un sistema di traverse di larice verticali, scorrevoli, tenute da peducci lignei inchiodati alle assi. Due traverse oblique e tre traverse orizzontali inchiodate alle traverse verticali garantiscono la tenuta dell'intera struttura.
Una tavolozza di colori vibrante e luminosa
Per dipingere l'Assunta Tiziano utilizzò una tavolozza di colori vibrante e luminosa, perché sapeva che l'opera si sarebbe trovata in controluce rispetto all'abside dei Frari, molto luminoso; il pittore lavorò quindi su una timbrica coloristica accesa, con dei rossi potenti. Sono proprio quei rossi, quei rosa, l'oro, i verdi e i celesti che oggi ritroviamo dopo l'intervento di restauro eseguito tutto in situ, per non sottoporre il capolavoro ad ulteriori stress ambientali.Quattro anni di lavoro certosino in cui decine i professionisti si sono avvicendati per le indagini diagnostiche, la messa in opera dei ponteggi, la rimozione dell'organo che era stato ancorato al retro della pala, la disinfestazione dai tarli del supporto ligneo, il risanamento degli scollamenti tra le assi e un efficace sistema di appoggio e ancoraggio dell'opera con dissipatori di vibrazioni, fino al restauro vero e proprio della superficie pittorica e dell'edicola lapidea.Quasi novemila ore di lavoro per la sola pulitura dell'opera, ampia 28 metri quadrati, rullando batuffoli di ovatta poco più grandi di un cotton-fioc imbevuti di una blanda miscela solvente. Un lavoro delicatissimo eseguito dalle sapienti mani di Giulio Bono e dalla sua equipe di restauratori sotto la direzione lavori affidata a Giulio Manieri Elia - direttore delle Gallerie dell'Accademia di Venezia - e in collaborazione con il Laboratorio Scientifico della Misericordia e la Soprintendenza ai Beni artistici e Paesaggio di Venezia e Laguna.
Liberato il dipinto dalle patine del tempo e dai sedimenti irrigiditi dei precedenti restauri, ora l'Assunta risplende di quei colori con cui Tiziano l'aveva ammantata, i colori della vita. Stessa sorte è toccata anche all'edicola, restaurata sempre in loco dal restauratore Egidio Arlango che è intervenuto a ripulire la superficie marmorea dalle polveri e dal nerofumo che celavano il tono chiaro della pietra d'Istria, le dorature e le policromie presenti.Durante i lavori di restauro dei “pennacchi” ai lati della cornice lapidea sono emerse poi due figure di angeli, quasi invisibili prima della pulizia, ora nuovamente ben delineate, forse anch'esse opera di Tiziano, che ora saranno materia di studi approfonditi.La campagna di restauro dell'Assunta di Tiziano è stata interamente finanziata (circa 670mila euro) da Save Venice.
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