Tlc, nel Regno Unito prove di matrimonio fra Telefónica e Liberty
Telefónica e Liberty Global in discussione per una joint venture paritetica fra O2 e Virgin. Sulla scena nel Regno Unito pronto a nascere un big della convergenza cavo-mobile
di Andrea Biondi
2' di lettura
Grandi manovre in vista nel settore tlc nel Regno Unito, con un’operazione che potrebbe portare alla nascita di un big nella fornitura di telefonia fissa e mobile del Regno Unito.
A preparare la sfida a British Telecom, Sky e Vodafone sono la spagnola Telefónica (che nel mercato Uk è presente con O2) e Liberty Global (che possiede Virgin Media) pronte, secondo le indiscrezioni di Bloomberg, a dar vita a un nuovo operatore via cavo e mobile approfittando della crescente domanda che si è sviluppata con le nuove abitudini dopo la pandemia Covid 19.
Il via libera, secondo i rumors, dovrebbe avvenire in settimana a ridosso della presentazione dei conti della compagnia telefonica spagnola prevista per il 7 maggio. E con questa operazione Virgin Media – di proprietà di Liberty Global, che gestisce la seconda più grande rete via cavo inglese – entrerebbe in joint venture 50-50 con quella che è la seconda più grande compagnia di telefonia mobile del Regno Unito: O2 di proprietà, appunto, della spagnola Telefónica. Il risultato sarebbe l’unione sotto lo stesso tetto di 34,5 milioni di clienti dell’operatore mobile (7,1 miliardi di ricavi, pari al 15% del giro d’affari di Telefónica) con i 14 milioni di clienti fra banda larga (5,3 milioni), TV e telefonia mobile.
Condizionale ancora d’obbligo visto che le trattative sono in corso, ma con questo accordo molte tessere arriverebbero a mettersi al loro posto, in una tendenza alla convergenza – fisso-mobile e Tv-Tlc – che è diventata ormai globale. Per quanto riguarda O2, per anni Telefónica ha cercato di venderla fino ad arrivare all’intesa del 2015 con Three, branch mobile in Uk di CK Hutchison. L’Antitrust Ue ha però bloccato il merger, con BT ed EE che dall’altra parte sono riuscite a celebrare il loro matrimonio. Telefonica aveva successivamente esplorato anche la possibilità di una Ipo di O2, tramontata con l’arrivo sulla scena di Brexit.
Riguardo a Liberty Global, che fa riferimento al “cable cowboy” John Malone, in questo quadro si sta ritagliando sempre di più il ruolo di player centrale nel risiko delle Tlc. Con vodafone ha unito le attività fisse e wireless nei Paesi Bassi nel 2016 per formare VodafoneZiggo Group BV. Un’operazione riuscita, quest’ultima, se è vero che sarebbe stato realizzato l’85% dei circa 210 milioni di euro di sinergie.
Dall’altra parte Liberty Global – proprietaria fra gli altri di Discovery Communications, che al suo interno sia l’universo Discovery sia Eurosport – ha venduto la scorsa estate per 18,4 miliardi il proprio business del cavo a Vodafone in Repubblica Ceca, Germania, Ungheria e Romania.
Di certo, osservano gli analisti, i tempi sarebbero quelli giusti, tra l'imminente dispiegarsi delle reti 5G e l’uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea che la svincola da Bruxelles, spesso diffidente nei confronti delle fusioni nelle Tlc.
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