Tokyo 2020, Livorno leader alle Olimpiadi e Trieste è la prima culla di atleti dal 2000 a oggi
Giochi al via con il record di 384 italiani. In base allo studio PtsClas oltre al capoluogo giuliano, Livorno e Gorizia sul podio per le convocazioni dal 2000 a oggi in rapporto alla popolazione
di Giacomo Bagnasco e Gianni Menicatti
3' di lettura
Nel bel mezzo di un momento magico lo sport italiano arriva alle Olimpiadi di Tokyo stabilendo un record ancora prima dell’inizio delle gare: il numero degli azzurri e delle azzurre impegnati dal 23 luglio all’8 agosto tocca quota 384 (198 uomini e 186 donne), superando il primato stabilito ad Atene 2004 con 367 partecipanti.
In attesa delle medaglie, uno studio di PtsClas ha messo sotto la lente sei edizioni dei Giochi olimpici estivi - da Sydney 2000 fino, appunto, all’imminente versione giapponese, che si disputerà senza pubblico a causa della pandemia - per valutare il rendimento delle province italiane in relazione agli sportivi arrivati a competere sul palcoscenico a cinque cerchi. Prendendo in considerazione le “culle”, vale a dire la provincia di nascita e la provincia della società di primo tesseramento di ciascun atleta, e parametrando i dati alla popolazione dei rispettivi territori, emerge una classifica che vede nelle primissime posizioni aree demograficamente medio-piccole: si impone Trieste, con Livorno seconda, Gorizia terza e, a seguire, Savona, Lecco e Varese.
Il podio e i record di Roma
Il capoluogo giuliano - che quest’anno schiera Stefano Tonut, giocatore della Nazionale di basket fresca di una esaltante qualificazione, come suo rappresentante più noto - ha toccato il massimo delle partecipazioni (10) proprio a Sydney e ha saputo comunque mantenere livelli più che accettabili in diverse altre edizioni, ottenendo il primo posto pure nella classifica “storica” al femminile (mentre fra i maschi prevale Livorno). Considerando anche Gorizia, le tre componenti del podio totalizzano in tutto poco meno di 700mila abitanti, un sesto degli oltre 4,2 milioni di Roma e della sua provincia. E questo spiega perché la Capitale - pur trionfando per valori assoluti - si trova sul settimo gradino nella graduatoria comparata alla popolazione.
Peraltro i numeri di Roma (capitanata nell’edizione 2020 da due campionissimi come il tennista Matteo Berrettini e la nuotatrice Simona Quadarella) sono veramente impressionanti. Nell’arco delle sei edizioni olimpiche considerate ha portato ai Giochi 216 atleti (seconda è Napoli con 100, terza Milano con 85) e a Tokyo centrerà il record di 50 partecipanti, quasi il 14% del totale italiano (seconde a pari merito, ma lontanissime, Napoli e Torino con 15 a testa).
Le enclave dello sport
E ancora: Roma, nella serie storica esaminata, non ha rivali nel numero di olimpici nei “comparti” nuoto/tuffi/sincro, judo-taekwondo-karate, pentathlon-triathlon, così come - per citare altri sport - nell’atletica e nella ginnastica, nella pallanuoto e negli sport equestri, nel tiro a volo e nella vela. Sempre in termini assoluti, lungo l’asse 2000-2020 Bergamo prevale nel ciclismo, Treviso nella pallavolo, Caserta nel pugilato, Padova nel tiro con l’arco, Milano nel tennis e nel tiro a segno.
Napoli - sul podio per più di una disciplina - batte tutte le altre in canoa-canottaggio, mentre il contingente più alto nella scherma è quello di Catania: le province all’ombra del Vesuvio e dell’Etna sono le migliori del Sud, concludendo rispettivamente al 21° e al 39° posto. Purtroppo, però, è ancora il Meridione a popolare la coda della graduatoria, chiusa da Agrigento e Vibo Valentia, a quota zero partecipazioni. L’ultima del Centro è Viterbo (95ª) e del Nord è Sondrio (92ª), che però si potrebbe riscattare in una ipotetica indagine sulle Olimpiadi invernali. A livello regionale, meglio di tutte fa il Friuli Venezia Giulia, che alla prima e alla terza posizione di Trieste e Gorizia aggiunge la 22ª di Udine e la 33ª di Pordenone.
Il focus su Tokyo premia Livorno
Venendo ai soli Giochi di Tokyo, è la Livorno del nuotatore Gabriele Detti e dello sciabolatore Aldo Montano (alla sua quinta presenza olimpica) a imporsi nel rapporto atleti/popolazione. Al secondo posto c'è Savona e Roma sale fino alla terza piazza. Spiccano, fra l’altro, il sesto posto di Varese, che in assoluto è quinta per numero di partecipazioni dal 2000 a oggi (50), e il decimo di Oristano.
L’exploit azzurro in termini di convocazioni è legato anche alle nuove discipline introdotte quest’anno (arrampicata sportiva, skateboard, surf, karate, basket 3 contro 3) e al ritorno del softball. «Un’analisi che parte dalle “culle” degli sportivi per arrivare fino all’eccellenza assoluta - dice Alberto Miglietta, vice president di PtsClas ed ex amministratore delegato di Coni Servizi - fa capire quanto conta, nella crescita dei territori, il lavoro portato avanti dal Coni tramite le varie federazioni. Un fil rouge dallo sport di base alle medaglie olimpiche, che frutta un primato di atleti pur in una situazione resa complessa dalla riforma del 2019 e dal fattore Covid».
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