Tokyo 2020, sipario sui Giochi da 25 miliardi. Dal Cio più soldi per Parigi e Los Angeles
A causa della pandemia i costi delle Olimpiadi giapponesi sono esplosi. Per l'edizione francese un contributo di 1,7 miliardi, per quella Usa di 2,2 miliardi.
di Marco Bellinazzo
I punti chiave
4' di lettura
Dopo 19 giorni di gare cala il sipario sui Giochi giapponesi. Sono state le Olimpiadi più difficili del Dopoguerra, rinviate di un anno per la diffusione globale del Covid-19, e costrette a una quasi integrale chiusura al pubblico per fronteggiare una nuova ondata di contagi. E, anche per questo, si sono rivelate le più costose della storia.
Questa sera all’Olympic Stadium di Tokyo, la cerimonia di chiusura sarà come da tradizione anche il momento del passaggio di consegne dalla fiaccola a Parigi 2024, dove tra tre anni il Cio e gli organizzatori locali si augurano di poter disputare una manifestazione all’insegna della festa e della normalità.
Il bilancio di Tokyo 2020
Intanto, il Cio e il comitato organizzatore nipponico fanno i conti dei costi supplementari dell’evento e dei danni per il Giappone cagionati dal coronavirus.
Ufficialmente il budget di spesa per le Olimpiadi comunicato a dicembre 2020 è stato pari a 15,4 miliardi di dollari. Tuttavia, da mesi circolano dossier, anche in ambito governativo, che segnalano un resocontro finale, a consuntivo, molto più elevato. Le ipotesi più accreditate parlano di spese per 24/25 miliardi. Rome Business School ha pubblicato uno studio che raccoglie i dati relativi alle conseguenze economiche del Covid-19 sulle Olimpiadi di Tokyo indicando un probabile costo finale di 23,7 miliardi. Tuttavia, c’è anche chi si spinge a ipotizzare un esborso complessivo di oltre 30 miliardi.
I fattori che hanno spinto i costi
Oltre all’incremento degli stanziamenti ordinari per le opere edificate, ovviamente hanno pesato le spese aggiuntive per rendere i Giochi più sicuri sotto il profilo sanitario e la rinegoziazione di molti contratti (dagli hotel agli sponsor) a seguito dello spostamento di un anno disposto per evitare la catastrofe economica dell’annullamento.
Il rinvio in sé potrebbe costare tra i 5,4 e 5,6 miliardi, secondo i calcoli di Katsuhiro Miyamoto, professore emerito alla Università Kansai di Osaka ed esperto in economia dello sport. In un report del Nikkei si profilava un costo extra di 6 miliardi di dollari, mentre da Goldman Sachs è stata formulata una stima di quasi 5 miliardi di euro.
Dal punto di vista delle strutture per Tokyo 2020 sono stati costruiti 8 nuovi impianti permanenti, 10 temporanei mentre altri 25 sono stati ristrutturati. Alcuni di questi edifici, quelli che non avranno una destinazione sportiva, dovranno essere riconvertiti in centri congressi, fiere, abitazioni e shopping center.
Niente pubblico e meno sponsor
A fronte delle uscite operative e degli investimenti, Tokyo 2020 poteva fare affidamento sulla carta su un giro d’affari di oltre 10 miliardi di dollari. Una parte è stata incassata dal Cio (per i diritti tv, circa 4,5 miliardi di dollari, e per gli sponsor globali più di un miliardo), un’altra parte dal comitato organizzatore nipponico. Quest’ultimo però ha dovuto rinunciare a circa 900 milioni di biglietti, data l’assenza di pubblico, e dovrà con ogni probabilità rivedere al ribasso le entrate di circa 3,3 miliardi legate ai contratti con gli sponsor nazionali.
Da Parigi a Los Angeles
Ad ogni modo, buchi nei conti, sprechi e spese eccessive in futuro non dovrebbero più contrassegnare i Giochi. I prossimi appuntamenti fissati nel 2024 a Parigi e nel 2028 a Los Angeles (ma per quanto concerne le Olimpiadi invernali vale lo stesso discorso per Milano-Cortina 2026) sono stati pianificati infatti sotto l’ombrello della nuova agenda voluta dal Cio imperniata sul principio della sostenibità economica ed ecologica. Una scelta necessaria e ragionevole ma resa quasi obbligata dalla fuga delle candidature olimpiche. Si pensi a quello che è accaduto con il dossier Roma 2024 e ciò che si è configurato per l’edizione del 2o32, assegnate proprio in una sessione del Cio, svoltasi qui in Giappone all’inizio dei Giochi, alla città australiana di Brisbane, che era l’unica ad aver manifestato interesse per ospitarla.
Il contributo per Milano-Cortina
Intanto, il comitato olimpico presieduto da Thomas Bach, anche per rendere più sopportabile l’impatto economico delle Olimpiadi, ha già disposto finanziamenti record per le sedi di Parigi e Los Angeles. Nel caso dei Giochi francesi si tratta di un contributo pari a 1,7 miliardi di dollari. Per quanto concerne invece le Olimpiadi del 2028 il fondo è stato elevato a 2,2 miliardi.
Per Milano-Cortina è attualmente fissato un contributo totale di 925 milioni di dollari (qui a Tokyo peraltro i comitati organizzatori di Milano Cortina 2026 e Parigi 2024, lo scorso 3 agosto, hanno firmato un Protocollo d’intesa per uno scambio di esperienze e collaborazione).
Nell’edizione giapponese il Comitato olimpico internazionale ha messo sul piatto un contributo di 1,5 miliardi di dollari (inizialmente la cifra era inferiore al miliardo, ma poi è stata integrata dopo la decisione di disputare le gare nel 2021).
Parigi, sport nei luoghi simbolo
A proposito dei Giochi parigini, il comitato organizzatore in una conferenza stampa per il passaggio di consegne tenuta nella capitale nipponica, ha dichiarato di «voler mettere lo sport negli spazi e nei luoghi simbolo di Parigi, dai piedi della Torre Eiffel alla reggia di Versailles».
Le Olimpiadi che oggi si chiudono nell’Olympic Stadium potrebbero dunque riprendere vita tra tre anni con una gremitissima sfilata degli atleti lungo gli Champs-Élysée.
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