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Tonfo record per Snap, analisti sempre più pessimisti

(REUTERS)

2' di lettura

Snap, la controllante della celebre app Snapchat, è in profondo rosso a Wall Street dopo aver avviato gli scambi giù del 21%, e toccando un livello ancora più basso a 10,96 dollari. La performance poco invidiabile segue la pubblicazione, avvenuta ieri, di una trimestrale deludente. Il titolo ha poi leggermente ridotto il crollo ma restiamo in area -19%, portando il bilancio degli ultimi 12 mesi vicino a un -47,5%. Nel primo trimestre dell'anno in corso il gruppo ha registrato una perdita di 385,8 milioni di dollari, più contenuta rispetto a quella da 2,2 miliardi dello stesso periodo dell'esercizio precedente (quando il risultato fu condizionato da spese una tantum legate all'Ipo). I ricavi sono saliti del 54% annuo a 230,7 milioni di dollari, comunque sotto i 243 milioni attesi dagli analisti. Come se non bastasse, Snap ha messo in guardia su una «decelerazione sostanziale» anno su anno delle vendite nel trimestre in corso per via soprattutto dei prezzi delle pubblicità (calati del 65% annuo nel primo trimestre). Inoltre, l'azienda ha deluso anche sul numero degli utenti attivi quotidianamente: ne ha aggiunti circa 4 milioni tra gennaio e marzo portando il totale a 191 milioni ma gli analisti se ne aspettavano 7 milioni.
Il Ceo di Snap, Evan Spiegel, ha difeso la decisione dicendo che «un cambiamento come questo per i comportamenti esistenti arriva con subbugli». Spiegel ha pero' aggiunto: «Abbiamo ancora tanto lavoro da fare per ottimizzare il nuovo design». Gli analisti non sembrano crederci. Quelli di Morgan Stanley hanno tagliato a 8 dollari il prezzo obiettivo, sei dollari circa al di sotto del valore di chiusura di ieri del titolo, con una raccomandazione lasciata a «underweight». Gli esperti di Piper Jaffray sono «scettici» dopo i conti e in vista della competizione data da Instagram (di proprietà di Facebook): «Crediamo che le notizie negative su Snap continueranno e che gli inserzionisti continuino ad approcciare Snap con scetticismo»; in questo caso il target price è pari a 11,50 dollari. Pessimisti anche gli analisti di Deutsche Bank, che consigliano per il momento di «tenere» il titolo in portafoglio aspettandosi che raggiunga i 12 dollari; secondo loro «Snapchat rischia di perdere il suo status 'cool' tra gli utenti frustrati dal redesign, cosa che porta gli inserzionisti a investire sempre meno in Snap». Credit Suisse ha ridotto a 16 da 21 dollari l'obiettivo di prezzo con rating «outperform»; per gli analisti svizzeri c'è ancora un «potenziale al rialzo» ma «una pazienza ulteriore potrebbe essere necessaria». Da quando ha debuttato al Nyse nel marzo 2017, Snap ha deluso Wall Street con le sue prime tre trimestrali da societa' quotata. Nella quarta invece sorprese in meglio.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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