Tonfo di Unilever da Amsterdam dopo offerta per Gsk Consumer Healthcare
E' una joint venture tra Gsk e Pfizer in cui il gruppo inglese possiede una quota di maggioranza e che ha tra i propri marchi Polident, Aquafresh e Voltaren
di Stefania Arcudi
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2' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta da dimenticare per Unilever che cede alla Borsa di Amsterdam oltre 6 punti dopo avere presentato un'offerta da 50 miliardi di sterline per Gsk Consumer Healthcare, joint venture tra Gsk e Pfizer in cui il gruppo inglese possiede una quota di maggioranza e che ha tra i propri marchi Polident, Aquafresh e Voltaren. Intanto, a Londra GlaxoSmithKline è arrivato a guadagnare circa sei punti. Per il colosso dei beni di consumo il segmento dei prodotti per la salute di consumo sarebbe complementare «con un buon potenziale di sinergie» e Gsk Consumer Healthcare rappresenterebbe una «forte acquisizione strategica». Secondo gli analisti la mossa di Unilever, che prevede un esborso molto significativo, potrebbe rivelarsi troppo azzardata.
«Pagare 50 miliardi di sterline per un'azienda che vende farmaci antidolorifici (tra i brand Voltaren Emulgel e Advil) e dentifrici (tra i brand Sensodyne e Parodontax) sembra una scommessa rischiosa, mentre sembra essere opinione condivisa che Unilever ha bisogno di rivedere le proprie attività. Il prezzo sembra un po' troppo elevato», hanno detto gli esperti di Cmc Markets. Unilever ha fatto sapere che il Board «ha avviato un ampio processo di revisione dei percorsi strategici per riposizionare il portafoglio di Unilever in categorie a maggiore crescita» e la società è arrivata alla conclusione che «la futura direzione strategica di Unilever prevede l'espansione della presenza nei settori salute, bellezza e igiene, che offrono tassi più elevati di crescita sostenibile del mercato, con significative opportunità di guidare la crescita attraverso investimenti e innovazione e facendo leva sulla forte presenza di Unilever nei mercati emergenti». Il Cda ha anche concluso che le grandi acquisizioni dovrebbero essere accompagnate dalla dismissione accelerata di marchi e attività a crescita intrinseca più bassa.
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