PROCESSO REAM

Torino, Appendino condannata a 6 mesi. «Avanti come sindaca»

Nell'ambito del processo Ream la sindaca di Torino Chiara Appendino è stata riconosciuta responsabile di una imputazione di falso ideologico. Si autosospende dal M5s, avanti come prima cittadina

(Ansa)

1' di lettura

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è stata condannata a sei mesi nell'ambito del processo Ream. Stessa condanna per l'assessore comunale al Bilancio, Sergio Ronaldo. Otto mesi, invece, per l'ex capo di Gabinetto Paolo Giordana. Nell'ambito del processo Ream la sindaca di Torino Chiara Appendino è stata riconosciuta responsabile di una imputazione di falso ideologico. Sono invece cadute due accuse di abuso in atti di ufficio e una seconda di falso.

Autosospensione dal M5S, avanti come sindaca

«Porterò a termine il mio mandato da sindaca. Come previsto dal codice etico mia autosospenderò dal Movimento 5 stelle», ha annunciato Appendino dopo la notizia della condanna. Per Chiara Appendino non scattano i meccanismi previsti dalla legge Severino secondo quanto sottolineano ambienti della difesa. La sindaca di Torino, infatti, è stata condannata solo per falso ideologico ed è stata assolta dal reato di abuso in atti di ufficio.

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«Mai tratto vantaggi personali»

«Come è evidente anche dalle carte processuali, non ho tratto alcun vantaggio personale, anzi: l'accusa, nella sostanza, era di aver ingiustamente “avvantaggiato” il Comune». E su Facebook la sindaca di Torino ribadisce che ricorrerà in appello, «certa della mia innocenza e della mia assoluta buona fede».

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