Torino misura l’impatto di eventi come Eurovision e spinge sulle Olimpiadi invernali
Cirio: «Su Milano-Cortina, coinvolgere Torino e il Piemonte vuol dire risparmiare i soldi dei cittadini, ma anche il suolo e l’ambiente»
di Filomena Greco
2' di lettura
I grandi eventi fanno bene alla città. Lo dimostrano i dati dello studio realizzato dalla Camera di commercio di Torino sull’impatto di Eurovision, la più importante gara musicale in Europa ospitata dal Piemonte la primavera scorsa: le ricadute dirette, in termini di spese generate sul territorio, hanno raggiunto i 22,8 milioni di euro a cui va aggiunto l’impatto in termini di immagine e promozione, quantificato in circa 66 milioni attribuibili agli oltre 9mila articoli sulla stampa.
In totale sono stati 128 mila i visitatori arrivati a Torino per seguire la manifestazione – con un’età media molto bassa –, poco meno della metà provenienti da fuori città e una quota pari al 19% provenienti dall'estero. Per quanto riguarda i turisti, il 52% era presente a Torino per la prima volta e ha espresso un livello di apprezzamento medio-alto sia per gli spettacoli che per la città come meta turistica. Sei persone su dieci, poi, dicono di voler tornare per visitare di nuovo la città in futuro.
La città di Torino e la regione Piemonte stanno lavorando molto sull’attrazione di eventi, a cominciare dall’ambito sportivo. Le Nitto Atp Finals torneranno a Torino dal 12 al 19 fennraio, tra tre settimane invece sarà la volta della Final Eight di Basket mentre nel 2025 toccherà alle Universiadi, i Mondiali del mondo universitario. È in questo contesto che si radica il dibattito sul possibile contributo di Torino in vista delle Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina.
«La decisione finale spetta al Cio – ha evidenziato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – noi però abbiamo dimostrato in modo scientifico che coinvolgere Torino e il Piemonte vuol dire risparmiare i soldi dei cittadini, ma anche il suolo e l’ambiente». L’attrito emerso negli ultimi giorni risale alla decisione della ex sindaca di Torino Chiara Appendino di non candidare la città e la regione ad ospitare l’edizione 2026 dei Giochi . «Purtroppo – aggiunge Cirio – abbiamo ereditato una scelta di altri, dissennata e grave che ha portato in grande danno al Piemonte, ma siamo molto fiduciosi».
Dallo studio emerge poi che tra i visitatori, una quota pari al 41,3% ha pernottato in strutture extra alberghiere, una percentuale doppia rispetto a chi ha scelto invece di stare in hotel (23,3%). «Torino sta vivendo una crescita turistica importante ma con una disponibilità turistica che va sicuramente incrementata, anche per livello qualitativo medio – evidenzia Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino – ma io credo che se vogliamo candidarci a diventare una città attrattiva dal punto di vista turistico dobbiamo incrementare la dotazione alberghiera».
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