Torna l’anima garage di Little Steven
di Francesco Prisco
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L’anima «garage» della musica americana conquista di nuovo il centro della scena. Steve Van Zandt meglio noto come Little Steven, iconico chitarrista del New Jersey da una vita braccio destro di Bruce Springsteen e insieme volto noto di cinema e serie Tv, torna in Italia con i suoi Disciples of Soul: martedì 5 dicembre tappa all’Alcatraz di Milano per il «Soulfire Tour 2017», tournee che l’estate scorsa ha riportato il Nostro in Europa in versione solista, addirittura a 25 anni di distanza dall’unico precedente.
Il tour è incentrato su Soulfire, primo album solista di Van Zandt in oltre vent’anni pubblicato a maggio da Universal che rappresenta senza dubbio la sua affermazione artistica più pura e personale. Secondo la rivista Rolling Stone si tratta di uno dei migliori album del 2017 e vede Steven alle prese con la rivisitazione di brani che abbracciano tutta la sua carriera come artista, performer, produttore, arrangiatore e cantautore.
La sua attenzione è focalizzata sul caratteristico approccio che unisce gli ottoni del soul e le chitarre del rock’n’roll e che ha caratterizzato i primi tre album di Southside Johnny and the Asbury Jukes. «Sono sempre stato molto schematico e concettuale - spiega Van Zandt - nel mio lavoro. Ho bisogno di un tema, non posso mettere insieme semplicemente una collezione di pezzi, per me non funziona così. In questo caso, io non sono diventato il concept. Chi sono io? A questo punto, costituisco una specie di genere a parte. Così ho provato a mettere insieme del materiale che mi rappresentasse davvero: ci sono un paio di cover, un paio di canzoni nuove, e alcuni dei pezzi che io ritengo essere i migliori che ho scritto o contribuito a scrivere nel corso degli anni».
Con Cincotti a tempo di swing
Al centro della settimana della musica dal vivo c’è comunque anche Peter Cincotti, performer italoamericano di scena al Blue Note di Milano (doppia data il 5 dicembre), al Puccini di Firenze (12 dicembre), all’Auditorium Parco della Musica di Roma (13 dicembre), al Modo di Salerno (14 dicembre), al Teatro Forma di Bari (15 dicembre), al Teatro Impero di Trani (16 dicembre) e al Teatro dei Trulli di Alberobello (17 dicembre).
Fiero delle sue origini italiane, Cincotti ha passato gran parte della sua infanzia andando a scuola di giorno e suonando nei club di notte. Il leggendario produttore Phil Ramone era là una di quelle notti e questa circostanza lo ha portato a produrre l’album di debutto dell’artista swing che ha raggiunto la prima posizione nella classifica jazz Billboard, facendo dell’allora diciottenne Cincotti il più giovane a raggiungere questo risultato. Da allora, Peter si è esibito nelle venue più prestigiose del mondo, dalla Carnegie Hall all’Olympia di Parigi e ha collaborato con artisti di ogni genere e provenienza, da Andrea Bocelli a David Guetta.
Punk tra Horrors e Gogol Bordello
In ultimo due appuntamenti di culto. Se amate il punk e l’immaginario horror, non perdetevi gli Horrors, band inglese con sei album all’attivo che il 5 dicembre si esibirà al Circolo Magnolia di Segrate. Attitudine punk e parabola partita nei primi anni Novanta per i Gogol Bordello, ensemble newyorchese che mescola rock e musica tradizionale di mezzo mondo. Sabato 2 dicembre saliranno sul palco al Live Club di Trezzo d’Adda. Per chi ama le emozioni forti.
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