Torna Rusty Brown di Chris Ware: il grande romanzo per immagini
Il nuovo volume, di oltre 350 pagine, che raccoglie le tavole realizzate in 18 anni di lavoro, è portato al pubblico italiano dalla Coconino Press in un'edizione praticamente identica a quella originale. Il libro racconta le storie di sei personaggi, che si intersecano nei corridoi di una scuola pubblica per poi prendere derive appassionanti, degne del grande romanzo moderno
di Michele Casella
3' di lettura
Nell'aprile di quest'anno, forse il periodo più buio della pandemia, il New Yorker ha pubblicato una copertina firmata da Chris Ware in cui una dottoressa bardata di tutto punto saluta marito e figlioletti con una videochiamata. Sullo sfondo un corridoio di ospedale, che si stringe in una prospettiva sconfortante su barelle in movimento, flebo ingrigite e preoccupante affollamento. Nel suo rigore – potremmo perfino dire nell'ovvietà del soggetto – questa illustrazione possiede una potenza dolorosa e commovente, difficile da spiegare mentre ti spezza il fiato.
L'ispirazione della copertina arriva dalla figlia quindicenne di Ware, che ha semplicemente suggerito al padre: «Assicurati che ciò che disegni riguardi dottori che hanno famiglia e bambini». A guardar bene, tutta l'opera di Chris Ware è concentrata su uno sguardo straordinariamente umano, reale e allo stesso tempo incantato. Seguire le vite dei protagonisti dei suoi libri è come spiarle con intensa partecipazione, soffermarsi nelle pieghe delle loro espressioni senza il timore di essere visti.
Un'esperienza ben lontana dall'imperante voyerismo del nostro tempo, ma che si identifica con ciò che Milan Kundera ha descritto come pura compassione: vivere insieme a qualcuno i suoi sentimenti, «la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia delle emozioni».
Non fa eccezione Rusty Brown, il nuovo volume di oltre 350 pagine che raccoglie le tavole realizzate in 18 anni di lavoro, portate al pubblico italiano dalla Coconino Press in un'edizione praticamente identica a quella originale. Il libro racconta le storie di sei personaggi, che si intersecano nei corridoi di una scuola pubblica per poi prendere derive appassionanti, degne del grande romanzo moderno. Attraverso uno stile geometrico e ultra dettagliato – che farebbe pensare a un accorto uso del digitale mentre è tutto disegnato a mano – si dipanano racconti di quotidianità carveriana, in cui il minimalismo dell'azione esplode nella minuzia descrittiva di ciascuna vignetta, generando una lettura di infinita ricchezza ed empatia.
Il Rusty Brown del titolo è un bimbo introverso e sognatore, perso nelle sue rassicuranti fantasie e vessato dai bulli della scuola. Suo padre Woody, insegnante dell'istituto, non gli rende la vita più facile e resta ossessionato dai suoi rimpianti amorosi e dalla sua passione per la fantascienza classica. Attorno a loro prendono pian piano forma le esistenze di altri personaggi, come la maestra Cole appassionata di banjo, i fratelli Chalky e Alison appena trasferiti da un'altra città e l'arrogante Jordan Lint.
Per procedere nella sua narrazione, però, Chris Ware non si accontenta della classica struttura delle tavole, ma costruisce percorsi di lettura fuori dall'ordinario. Proprio con Lint, ad esempio, sceglie di seguire questo rampollo viziato dal primo vagito all'ultimo respiro, proponendo una versione illustrata della sua evoluzione cognitiva ed affettiva. Oppure, alcune pagine prima, ci presenta l'intera versione illustrata del racconto fantascientifico scritto da Woody Brown in tarda adolescenza, utilizzando sempre una tecnica esecutiva che intende ricreare un ritmo quasi musicale, così da combinare parole, immagini e simboli.
Rusty Brown segue infatti la pubblicazione del 2012 di Building Stories, una delle operazioni più ambiziose del fumetto contemporaneo grazie alla sua scatola piena di albi stampati in differenti formati. Il lettore può approcciarsi al racconto in maniera libera, senza seguire un ordine predeterminato nella lettura degli albi, ma procedendo in maniera autonoma. Sono le singole tavole, invece, a rappresentare una splendida avventura narrativa, che permette di orientarsi fra le pagine seguendo con costante meraviglia i fili rossi del racconto.
Le Building Stories sono dunque i racconti di un edificio e dei propri inquilini, ma anche una magnifica riflessione sulla maniera di costruire le storie. Ware trasporta questa esperienza in Rusty Brown, piegando ogni singola pagina alle necessità della narrazione e guidando il lettore attraverso le parole, i gesti, i pensieri e le più piccole sfumature emotive dei personaggi. Perché questa nuova opera del fumettista statunitense non è concepita per un consumo pratico e veloce, ma per una esperienza lenta ed appagante, che ci riconcilia con i tempi della vita senza aver paura di confrontarsi con la nostalgia del passato, l'euforia per il futuro, i rimpianti della giovinezza e i pensieri sfocati prima di dormire. “Life is what happens to you / While you're busy making other plans” cantava John Lennon, e Chris Ware sembra tenerlo senza dubbio a mente.
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