Roma

Torna lo spirito scientifico in Quadriennale

Compie 95 anni e imprime una svolta: fungere da ente di ricerca per il contemporaneo. Difficile relazionarsi con altri enti nazionali ma si vorrebbe quadruplicare il pubblico

di Laura Traversi

4' di lettura

I 95 anni della Quadriennale (1927-2022) sono stati festeggiati ieri: l'anniversario coincide con un cambio di passo nella vita dell'Istituzione e delle sue attività, in una logica di continuo rinnovamento e ampliamento della portata della sua azione già impresso nella precedente direzione. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto da Umberto Croppi e composto da Lorenzo Micheli Gigotti, Fabio Mongelli, Valentina Tanni, ha deciso di utilizzare l’anno che stiamo vivendo e i prossimi due fino al 2024 per consolidare l'identità di Quadriennale come ente di ricerca sulle arti visive in Italia del XX-XXI secolo e come ente promotore degli artisti italiani nel nostro Paese e all'estero.
Il lavoro di questo triennio seguirà linee di indirizzo precise: mappatura e promozione dell'arte emergente; iniziative di formazione; rapporti stabili di collaborazione con istituzioni all'estero; comunicazione, ricerca e formazione relative al mondo delle tecnologie digitali e di rete. Insomma per i prossimi anni il lavoro non sarà concentrato sulla Quadriennale Arte e sulla mostra. Nel solco delle scelte operate per il precedente triennio, il Cda ha voluto dotare la Fondazione di un direttore artistico, per dare continuità e coerenza alle attività al fine di costruire un'intera gamma di strumenti e servizi con i quali raggiungere gli obiettivi della missione di Quadriennale, con l'attivazione di tutte le leve del suo Statuto.

Il budget

Il fabbisogno per la programmazione della Quadriennale di Roma 2022-2024 è di 1.500.000 €, di cui ne sta ricevendo 600.000 € per i suoi 95 anni (con riferimento al 150° di Roma Capitale, dalla “Struttura di missione per gli anniversari nazionali e la dimensione partecipativa delle nuove generazioni” della Presidenza del Consiglio). Altri 180.000 € sono risorse dell’Istituzione. Il resto dei fondi necessari - rassicura il presidente Umberto Croppi - lo troveranno strada facendo, come è successo anche per il passato quadriennio. È già previsto che la mostra futura slitti dal 2024 al 2025, per effetto della chiusura da Covid del 2020, che ha reso indispensabile un allungamento al 2021 della trascorsa XVII edizione, diretta da Sarah Cosulich (ora Torino alla direzione della Pinacoteca Agnelli) e Stefano Collicelli Cagol. La futura sede del settecentesco Arsenale Clementino consentirà di insediarvi uffici e parte dell'attività solo a partire dal 2025, poiché durante lo stato di avanzamento lavori è stata scoperta la necessità di bonifiche (con piano già approvato: circa 18 mesi di lavori, nello snodo di 4000 mq, tra la Porta Portese e il Tevere). Appare quindi improbabile che per la prossima mostra non sia coinvolta, ancora una volta, la tradizionale sede del Pala Expo di Via Nazionale.

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Scopi e ambizioni

Per la prima volta, fatta eccezione per l'ideatore del 1927, il pittore Cipriano Efisio Oppo, il direttore artistico della Quadriennale è un artista. Ma non univocamente, bensì in un'accezione polimorfica, perché Gian Maria Tosatti è anche editorialista/giornalista e organizzatore culturale, con formazione costruita tra Roma, Varsavia (Grotowsky) e New York. Con la cautela dell'addetto ai lavori dal basso “istituzionalizzato”, un Tosatti impegnato tra l’allestimento del Padiglione Italia di Venezia e il rinnovamento dell’istituzione romana, ha cercato di presentare ai giornalisti le anticipazioni possibili ad oggi. Nel suo mandato ha voluto porre l’accento sulla funzione della Quadriennale in quanto Ente di ricerca nazionale, non necessariamente coincidente con la grande mostra ogni quattro anni. Già in passato le principali sfide della Quadriennale erano state affermate e, poi, recentemente ribadite – dallo stesso Croppi e sotto la direzione Cosulich Canarutto – come raccordo, censimento ed indagine sulle arti visive nazionali, al fine di proiettarle meglio nell'agone della competizione internazionale, strutturandole in network (chiamati Q-International e Q-Rated). Poteva essere questo percorso una linea alla quale dare una continuità palese? Sicuramente la semina era stata ricca e sarebbe bello conoscerne i risultati (almeno sul nuovo sito) per ripartire.

Panorama, Quaderni d’Arte italiana, tra online e cartaceo

Gli obiettivi e i contenuti tracciati nella precedente edizione in realtà sembrano tornare – positivamente – in filigrana nella programmazione prospettata da Tosatti in modo estensivo: “mappatura e promozione dell'arte emergente, rapporti stabili di collaborazione con istituzioni all'estero”, con un focus forse più accentuato su “ricerca e formazione relative al mondo delle tecnologie digitali e di rete” e una “Ricognizione sull'arte digitale italiana” per il quale è bandita una borsa di studio da 18.000 euro (scadenza 11 aprile). «Panorama» sarà la mappatura orizzontale della scena artistica attraverso 15 curatori che svolgeranno visite negli atelier degli artisti (30, con cadenza mensile) Per il nord Italia ci saranno Giacinto Di Pietrantonio, Francesca Guerisoli, Paola Nicolin, Roberta Tenconi, Riccardo Venturi; per il centro Lara Demori, Nicolas Martino, Angel Moya Garcia, Marco Scotti, Marco Trulli e per il sud Daniela Bigi, Marcello Francolini, Lorenzo Madaro, Chiara Pirozzi, Alessandra Troncone. Una seconda borsa di studio da 18.000 euro è bandita per una ricognizione del “Panorama dell'arte italiana del XXI secolo” (scadenza 11 aprile).

I «Quaderni d'arte italiana» dedicati al presente del contemporaneo italiano saranno tanto cartacei che online. La redazione e i saggi della rivista trimestrale così intitolata, sotto l'egida della Treccani, si avvarranno anche del ricco patrimonio documentario degli Archivi ArBiQ diretti da Assunta Porciani in corso di avanzata digitalizzazione. La piattaforma e il sito, potenziati, daranno spazio alla produzione degli artisti.

Gli strumenti per la promozione dell’arte italiana

Il triennio della Quadriennale di Tosatti prevede un'articolazione di monitoraggi intermedi, partnership e progetti, per i quali la Fondazione risfodera molte parole d'ordine note agli addetti. A cui si aggiungono catalizzatori o idee di “community trasversale”, “bacino di confronto e dialogo”, un programma di membership Amici della Quadriennale più “democratico” (con ingresso a 150 € per under 35), quindi non solo per collezionisti e mecenati, ammesso che a studenti e gente normale restino, crisi dopo crisi, risorse sufficienti. In cambio avranno partecipazione a programmi di formazione (9 lezioni di Ludovico Pratesi, corredate di studio-visit). Sul potenziale coordinamento con Biennale e Triennale, Croppi e Tosatti, pur nel constatare empatia d'intenti cresciuta rispetto al passato, hanno dovuto ammettere che la complementarità non coincide con la facilità d'intesa su iniziative concrete. Da Statuto, i fini restano diversi, ai propri la Quadriennale dichiara di voler rispondere con un ventaglio che include sia borse di studio che un festival, un network universitario e Porte Aperte ad operatori esterni con proposte bottom-up in tutte le aree. Sono previste anche piccole mostre mensili per artisti giovanissimi e un Annuario/Atlante della scena curatoriale e critica che tenga monitorato quanto accade nel presente. Forse molto o troppo, per tempi bellicosi e post-pandemici?

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