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Torna il Wankel e ricarica l’auto elettrica

La casa di Hiroshima rilancia il motore rotativo come generatore di corrente per la MX-30

di Massimo Mambretti

La MX-30 R-Ev è uguale alla versione full electric ma nel cofano è installato un monorotore da 74 cv che ricarica le batterie

3' di lettura

Ibrida plug-in Ibrida plug-in o range extender? Chiamatela come volete, ma la nuova versione e-Skyactive R-Ev del crossover compatto Mx-30 che riporta in vita il motore Wankel fa molta più strada della versione full-electric.

Mazda risuscita dopo dieci anni di oblio il mitico motore rotativo, quasi un’icona della casa di Hiroshima, pur avendo creato più di un problema in termini di affidabilità ed efficienza, dopo un aggiornamento per rendere interessante la prima bev di Mazda: la Mx-30. Un modello, la cui diffusione

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Nella versione “electric only”, è stata penalizzata dall’autonomia limitata volutamente a 200 chilometri, perfetta per scatenare l’ansia da autonomia e tante critiche. Il motore Wankel ha solo il compito di generare corrente per la batteria agli ioni di litio che alimenta quello elettrico ed è stato scelto per la compattezza e per il fatto che non penalizza il confort con la rumorosità e le vibrazioni. La scelta potrebbe essere stata ispirata anche da una visione di lungo periodo, dato che il Wankel può essere alimentato senza particolari modifiche con l’idrogeno, come la stessa Mazda ha già dimostrato nel 2003 con la Rx-8 Hydrogen Re.

Tutto qui? No, perché la R-Ev è quasi un modello a sé stante, a dispetto della linea e dell’abitacolo che, salvo per pochi dettagli caratterizzanti, sono copie conformi di quelli della sorella full-electric. Per superare il confine dei 200 chilometri prima di attaccarsi a una presa di corrente e arrivare a offrire un’autonomia complessiva superiore ai 600 chilometri (il dato definitivo è in via di omologazione) non solo si è ricorso al Wankel, ma sono stati cambiati anche il motore elettrico, la batteria e le tecnologie che gestiscono i flussi energetici. Così, dentro al cofano della R-Ev oltre al monorotore Wankel a iniezione diretta di 830 cc con 74 cavalli e 116 Nm di coppia c’è un’unità elettrica con 170 anziché 145 cavalli e una coppia di 260 invece che 271 Nm. Il motore elettrico è alimentato da una batteria agli ioni di litio con una capacità di 17,8 kWh, praticamente dimezzata rispetto a quella dell’altra Mx-30, che promette un’autonomia di 85 chilometri nel ciclo misto e di 110 chilometri in quello urbano, grazie ai recuperi di energia nei rallentamenti. Una volta esaurita la carica entra in scena il Wankel, alimentato dai 50 litri di benzina contenuti nel serbatoio della R-Ev. L’attività del powertrain è regolata da tre modalità di configurazione: la Normal con la quale, per esempio, nelle decise accelerazioni il motore a benzina varia un po’ il regime di funzionamento per fornire più elettricità, la Ev che lascia a riposo il Wankel e la Ricarica, qualora si volesse preservare la quantità di energia della batteria per allontanare il momento di attaccarsi a una presa esterna. La batteria può essere ricaricata in corrente alternata in un’ora e mezza con impianti da 7,2 kW e in 50 minuti con colonnine da 11 kW, oltre che in mezz’ora in corrente continua con il caricatore di bordo che accetta al massimo 36 kW.

La Mx-30 ibrida plug-in sarà disponibile da aprile negli allestimenti Prime Line, Esclusive Line e Makoto a prezzi che vanno da 38.000 a 41.000 euro, oltre che nelle versioni speciali Advantage da 40.000 euro ed Edition R da 46.000 euro.

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