Toscana: in moto tra i filari per un week end a base di adrenalina, vino e cucina locale
Ripartono a settembre a Nipozzano le Enduro Academy di Ducati: un week end da passare in mezzo alla natura in enduro o scrambler tra boschi e filari, fermandosi davanti agli scorci più belli
di Sara Magro
3' di lettura
Appena può, il marchese Lamberto Frescobaldi salta sulla suo moto e si inoltra tra i vigneti a perdita d'occhio di Castello Nipozzano, in Toscana. «Alla mia età (57 anni), dovrei starmene più tranquillo, mi dicono. Invece (e per fortuna, lascia intendere dalla voce, ndr) brucia ancora quella fiammella che mi fa buttare il cuore oltre l'ostacolo e poi correre a riprendermelo». Così il presidente di una delle più grandi aziende vitivinicole italiane, con 8 tenute in Toscana e una nel Collio, per un fatturato in crescita di 126 milioni di euro, spiega la sua inesauribile voglia di avventura. «Andare in motocicletta in campagna è inebriante: ti senti addosso caldo, freddo, vento, profumi». Infatti, non c'è meteo che lo fermi. Appena può, organizza giri nei dintorni e su strade bianche, e sale al passo della Consuma e a Vallombrosa, sull'Appennino Toscano, dove c'è la vista più bella sulla valle dell'Arno e sul territorio del Chianti Rufina, la pregiata docg della provincia di Firenze.
In scrambler tra i vigneti
Data l'indole sportiva, Lamberto Frescobaldi ama condividere le sue passioni –vino, Toscana e moto – e non vuole riservare queste emozioni solo alla ristretta cerchia di amici; perciò ospita a Nipozzano le Enduro Academy di Ducati (le prossime sono l'11 e 12 settembre e il 12 e 13 settembre). L'idea, per appassionati di moto di ogni livello, è semplice: trascorrere un giorno e mezzo nella tenuta, con lezioni di guida off road e qualche ora adrenalinica in enduro o scrambler di ultima generazioni tra boschi e filari, sfidando un terreno irregolare, fermandosi davanti agli scorci più belli. «La Academy è anche l'occasione per conoscere persone interessanti, per stare bene, e ovviamente bere del buon vino». Dopo mezza giornata in sella, i partecipanti possono fare un giro sui camminamenti panoramici del castello e nelle cantine di invecchiamento. La sera si cena, si beve, si chiacchiera e si dorme in una camera del vecchio frantoio.
La Dolce Vita dell'agriturismo
Le quattro camere si affacciano su una vallata di vigneti in fila come soldatini, uliveti, pascoli e boschi di cipressi. Il vento, il caldo e i profumi intensi li senti anche camminando per il borgo, curato e autentico, anche nel dichiarare la sua età millenaria. Ci vai perché ti piace la campagna viva, dove si lavora sempre, perché vuoi ubriacarti di verde e bere “da meditazione”, per il silenzio e il buio della notte. La colazione con marmellate, ricotta, frollini, succhi, è fatta in casa. Anche uova e prosciutto sono dei marchesi Frescobaldi. Le attività conviviali e mondane, invece, si svolgono nella villa, tra i ritratti degli avi e le foto con la Regina Elisabetta e Hillary Clinton a raccontare la storia di famiglia fino ai nostri giorni. Aperitivo in salotto davanti al camino con bollicine Leonia Pomino (la tenuta vicina) e lampredotto, degustazione di Mormoreto, Montesodi e Vecchie Viti (i tre vini della casa) e cena: il cuoco Alessandro prepara panzanella, pappa al pomodoro e tagliata con i peperoni, solo con ingredienti locali, e la signora Simona in sala accudisce gli ospiti fino all'ultima imperdibile portata: cantucci e vinsanto.
L'intuizione di diversificare la produzione, restando al
100% toscani
Nipozzano è su una collina nel comune di Pelago, e domina una campagna immensa. È un piccolo mondo con radici antiche e un'azienda moderna che oltre al vino produce olio, frutta e verdura, alleva animali da cortile, vacche e suini. «Quando è scoppiata l'epidemia della mucca pazza, ci siamo posti il problema della carne, e del cibo in generale. Ci vantavamo di dare vini di alta qualità, non potevamo essere da meno sul cibo. Da allora abbiamo cominciato a produrre tutto quello che ci serviva, persino il grano antico con cui facciamo il pane. È stata un'intuizione che ha cambiato la nostra impresa».
Boom di italiani a caccia di sicurezza e cose buone
Le tenute rispecchiano la storia della famiglia, dal millenario castello di Nipozzano all'Ammiraglia, la cantina più moderna, finita nel 2006. «Una famiglia storica che non ha il coraggio di rinnovarsi si ritrova sui libri di storia con un bel “furono”. Noi vogliamo “essere” presenti. Bisogna sempre confrontarsi, guardare avanti, quindi un po' rischiare». Oggi infatti spaziano in terroir ed esperienze diverse, senza perdere l'identità. I collaboratori sono di vecchia data e sono toscani, e lo sono anche i cuochi. La tavola è diventata un punto centrale dell'esperienza: apparecchiatura elegante, menù regionale, cucina di casa. «Non troverete mai spaghetti al salmone, né Coca Cola. È una specie di karma per noi», precisa il marchese. «Però abbiamo succhi di frutta raccolta qui, o l'acqua che è buonissima». L'idea di creare un'esperienza al 100% locale funziona, come dimostra il boom di visite da quando hanno riaperto il 13 giugno. «L'estate italiana ci ha riservato sorprese e grandi soddisfazioni. Vuol dire che, nel nostro piccolo, siamo riusciti a trasferire un'immagine della campagna toscana, vicina, sicura, mai troppo affollata, dove tornare è sempre un piacere».
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