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Toscana, scontro sul pedaggio per i Tir sulla Firenze-Pisa-Livorno

Non è ancora nata, eppure Toscana Strade – società in house che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Pd), intende creare entro il 2023 per gestire la superstrada Fi-Pi-Li – ha già scatenato malumori e cortei

di Silvia Pieraccini

3' di lettura

Non è ancora nata, eppure Toscana Strade – la società in house che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Pd), intende creare entro il 2023 per gestire la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (FiPiLi), la cui manutenzione è oggi affidata a un global service – ha già scatenato malumori e cortei.

Nei giorni scorsi 100 Tir e bus hanno percorso a passo di lumaca un tratto della strada per protestare contro il pedaggio che la Regione ha annunciato a carico dei (soli) mezzi pesanti per finanziare – è stato spiegato – l’ammodernamento dell’arteria che è strategica per collegare la Toscana centrale con la costa e col porto di Livorno, ma anche col distretto della concia di Santa Croce sull’Arno o con la Piaggio di Pontedera.

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La manifestazione, organizzata da Cna-Fita Toscana col supporto di Cna-Fita nazionale e seguita da un’assemblea all’interporto merci di San Miniato (Pisa), è stata l’occasione per ribadire la contrarietà al “pedaggio selettivo” che, secondo Cna, è discriminatorio e penalizzante per operatori che svolgono servizi essenziali per la cittadinanza. La stima dell’incremento medio dei costi di gestione che graverebbe su ciascun camion è di ottomila euro all’anno.

I soldi incassati col pedaggio (si stima 13-14 milioni all’anno) serviranno, secondo la Regione, per migliorare la superstrada e per renderla più sicura, vista l’insoddisfazione manifestata per la gestione attuale (affidata alla società Avr). Tra le opere previste ci sono la realizzazione della terza corsia e della corsia di emergenza «dove gli spazi lo consentano».

La Regione Toscana sarà l’unico socio di Toscana Strade, che non ha ancora avviato l’iter per la nascita. La Giunta regionale ha soltanto approvato (l'8 novembre 2021) una delibera intitolata “Determinazioni in merito all'avvio del percorso per la costituzione della Società Toscana Strade”, che prevede una cabina di regìa per definire gli adempimenti necessari. La proposta di legge istitutiva, che dovrà prevedere la modifica di due leggi regionali e lo statuto della società, ancora non c’è. Visto che l’entrata in funzione di Toscana Strade è prevista entro un anno dalla sua costituzione, è ipotizzabile pensare all’estate 2024.

Le funzioni che la società svolgerà con personale proprio – secondo lo schema messo a punto dalla Regione con la consulenza di Kpmg, che ha elaborato lo studio di fattibilità – sono quelle di taglio dell'erba, rimozione dei rifiuti e pulizia delle aree di sosta, spargimento sale e rimozione ghiaccio, deflusso delle acque superficiali, pronto intervento, sorveglianza e sala radio, oltre al monitoraggio, programmazione e controllo degli interventi sulla strada, in pratica le principali attività di manutenzione ordinaria. La società gestirà direttamente anche amministrazione, controllo, risorse umane, acquisti, espropri e ricavi da pedaggio. Servizio legale, internal audit e Information technology saranno effettuati invece con l'aiuto di fornitori esterni.

Le funzioni esternalizzate saranno anche illuminazione, autovelox, barriere fonoassorbenti, segnaletica, pavimentazioni e lavori edili. «Non abbiamo intenzione di fare una società di costruzioni in house – ha avuto modo di spiegare l'assessore regionale Stefano Baccelli – ma per i futuri lavori di adeguamento faremo le classiche procedure di appalto. Per il resto la società assumerà direttamente qualche decina di persone, dipenderà dalla scelta dell'amministratore unico: l'idea è che Toscana Strade entri progressivamente nel contratto di global service, assumendo via via le funzioni di manutenzione».

In attesa delle prossime mosse della Giunta regionale, i partiti si stanno mostrando tiepidi di fronte all’ipotesi della nascita di una società in house che dovrà assumere personale e di un pedaggio “selettivo”. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in occasione dell’assemblea degli industriali di Pisa ha precisato che «la FiPiLi ha bisogno di essere ammodernata, ma sarei prudente a chiedere il pedaggio in un momento difficile come questo».


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