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Toshiba verso il delisting dopo il successo dell’Opa da 14 mld $ promossa da un consorzio giapponese

Secondo gli analisti, non è chiaro se l’azienda leader nel settore dell’elettronica di consumo possa effettivamente tornare alla redditività, anche con l’addio alla Borsa

C’era una volta Toshiba, e forse ci sarà ancora

2' di lettura

Toshiba, gigante dell’elettronica e dell’energia da tempo in difficoltà, ha annunciato il completamento di un’Offerta pubblica d’acquisto da 2.000 miliardi di yen (14 miliardi di dollari) da parte di un consorzio di aziende giapponese: l’Opa spiana dunque la strada al suo delisting privato. Il passaggio a una nuova società, chiamata TBJH Inc, controllata dal nuovo azionista avverrà il 27 settembre. II nuovo assetto attende ancora dell’approvazione degli azionisti, prevista per novembre. Toshiba sarà poi cancellata dal listino della Borsa di Tokyo entro un mese. Questo porrà fine ai suoi oltre sette decenni di storia come società quotata in borsa.

I problemi del settore nucleare

“Il Gruppo Toshiba compie ora un passo importante verso un nuovo futuro con un nuovo azionista”, ha dichiarato l’amministratore delegato Taro Shimada. Anche dopo la privatizzazione, l’azienda “farà la cosa giusta” per cercare di aumentare il proprio valore, ha aggiunto. Allo scandalo finanziario, venuto alla luce nel 2015, incentrato sulla falsificazione dei libri contabili per anni, si è aggiunto più di recente ai problemi legati all’attività di Toshiba nel settore dell’energia nucleare. L’azienda deve infatti affrontare l’arduo e costoso impegno di smantellare la centrale nucleare di Fukushima, nel Giappone settentrionale, dove uno tsunami ha provocato tre fusioni nel 2011. Lo smantellamento dell’impianto nucleare di Fukushima richiederà decenni. La divisione nucleare statunitense di Toshiba, Westinghouse, ha invece presentato istanza di fallimento nel 2017 dopo anni di profonde perdite dovute all’impennata dei costi della sicurezza.

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Incerto il ritorno alla redditività

Toshiba, marchio leader nel mondo nell’elettronica di consumo - televisori, computer portatili e altri prodotti un tempo simbolo dell’abilità tecnologica del Giappone - aveva presentato l’acquisizione guidata da parte di un consorzio di banche e grandi aziende giapponesi, noto come Japan Industrial Partners, come l’ultima possibilità per una svolta. Il consiglio di amministrazione di Toshiba ha accettato l’accordo a marzo 2023.

Secondo gli analisti, non è chiaro se Toshiba possa tornare alla redditività, anche con il delisting. L’azienda ha accumulato 25 miliardi di yen (169 milioni di dollari) di rosso nel trimestre aprile-giugno su 704 miliardi di yen (5 miliardi di dollari) di vendite, con un calo di quasi il 5% rispetto all’anno precedente.

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