Total, Tempa Rossa al via: estratti 15mila barili al giorno
La regione Basilicata ha firmato l'accordo anche con Shell e Mitsui. Il metano estratto insieme al petrolio andrà gratis a tutti i lucani
di Jacopo Giliberto
3' di lettura
Tre notizie sul giacimento Tempa Rossa in Basilicata. Prima notizia: i pozzi stanno già estraendo greggio dal sottosuolo. Molto greggio. Non meno di 15mila barili al giorno. Seconda: ieri a Potenza la Regione ha firmato l’accordo con la Total e con le altre due compagnie che stanno lavorando sul giacimento, cioè la Shell e la Mitsui. Terza notizia: l’intesa fra la Basilicata e le compagnie petrolifere prevede che il metano estratto insieme al petrolio andrà gratis a tutti i lucani.
Sgorga il petrolio
Tempa Rossa è un grande giacimento di petrolio scoperto 30 anni fa dalla compagnia petrolifera belga Fina sotto la montagna che divide la cittadina di Corleto Perticara (Potenza) dall’abitato di Gorgoglione (Matera). Oggi la francese Total ha ereditato la concessione della Fina ed è operatrice con il 50% (Shell e Mitsui hanno il 25%) e in questi anni sulla montagna a circa 1.100 metri di quota ha costruito il centro oli più alto d’Europa, sotto il quale ci sono sei pozzi che aspirano un greggio sempre più denso, pastoso e solforoso a mano a mano che si scende fino ai 6mila metri di profondità.
Il centro oli è una specie di raffineria costata 1,5 miliardi che toglie dal greggio lo zolfo e l’idrogeno solforato e raccoglie il metano le cui bollicine frizzano nel petrolio.
Dal punto di vista formale, il centro oli Tempa Rossa è ancora in fase di messa a punto. Però, nei fatti, da settimane le torce lampeggiano e fumano sulla cima della montagna e gli impianti lavorano il greggio che già sgorga da uno dei pozzi, il pozzo Gorgoglione Uno.
Quanto petrolio? Secondo fonti del Sole 24Ore attualmente si estraggono 15mila barili al giorno; secondo quanto affermato ieri dalla Mitsui, si tratta circa di 25mila barili al giorno. Quando sarà a regime, a Tempa Rossa si estrarranno 50mila barili di petrolio al giorno, 240 tonnellate al giorno di Gpl e 80 tonnellate di zolfo (un barile è pari a 159 litri).
Una stima verosimile dice che il giacimento sarà a regime fra circa 6 mesi di lavori, cioè attorno all’estate; la Total ha parlato con ottimismo della tarda primavera.
L’accordo della Regione
Il presidente della Basilicata, Vito Bardi, ha firmato l’accordo che integra e arricchisce le intese precedenti. L’obiettivo è estrarre dal petrolio quanti più benefici possibile. Rasenta l’ovvietà della sintassi politica il commento di Bardi: «Il petrolio deve essere un’opportunità per la Basilicata, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini».
Di sicuro, dalle tasche delle compagnie in aggiunta rispetto alle royalty ordinarie sono sfilati molti milioni.
Un elenco incompleto. Le compagnie investiranno in sviluppo sostenibile 25 milioni di euro ogni cinque anni, finanzieranno al 50% con altri 25 milioni i progetti messi al bando dalla Regione, verseranno alla Regione 50 centesimi (indicizzati al Brent) più 30 centesimi per ogni barile estratto; pagheranno 3 milioni per allestire una rete di controllo ambientale estesa a tutta la Basilicata e 1,5 milioni per la manutenzione; finanzieranno progetti di sviluppo sostenibile per 1 milione di euro l’anno per i primi 5 anni; 2 milioni l’anno fino al decimo anno; 2,5 milioni l’anno dall’11° al 25° anno di produzione.
Gas per tutti
Il metano estratto sarà tutto della Regione, a parte i consumi interni degli impianti di Tempa Rossa. La fornitura gratuita minima sarà di 40 milioni di metri cubi l’anno per 30 anni durata di 30 anni fino al raggiungimento della quantità complessiva di 1,2 miliardi di metri cubi, rispetto i 750 milioni previsti nell’accordo del 2006.
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