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Toyota (+22%) e Nissan (+55%), l’effetto yen spinge gli utili

La valuta giapponese più debole e volumi di vendita più elevati hanno aiutato la principale casa automobilistica del mondo a superare lo shock dell’aumento dei costi delle materie prime e della carenza di semiconduttori

di Redazione Finanza

Il Toyota Grand Highlander presentato al Chicago Auto Show (Afp)

3' di lettura

Toyota Motor Corp ha registrato un sorprendente aumento del 22% dell’utile operativo del terzo trimestre, poiché uno yen più debole e volumi di vendita più elevati hanno aiutato la principale casa automobilistica del mondo a superare lo shock dell’aumento dei costi delle materie prime e della carenza di semiconduttori, che ha reso più complicato e oneroso il processo di elettrificazione in presenza di un’agguerrita pattuglia di nuovi concorrenti.

Utile operativo sopra le stime per Toyota

L’utile operativo di Toyota per i tre mesi terminati il 31 dicembre è stato di 956,7 miliardi di yen (7,28 miliardi di dollari), ben sopra le stime di 764,54 miliardi di yen facendo la media di 10 analisti, secondo i dati di Refinitiv. Nello stesso periodo dell’anno precedente, Toyota aveva registrato un profitto di 784,4 miliardi di yen. Sebbene la casa giapponese abbia ridotto il suo obiettivo di produzione annuale di circa l’1%, a circa 9,1 milioni di veicoli, ha mantenuto le sue previsioni di profitto annuo di 2,4 trilioni di yen per l’anno fino a fine marzo. È probabile che Toyota superi comodamente le sue previsioni per l’intero anno fiscale.

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Toyota ha guadagnato dal forte calo dello yen nell’ottobre dello scorso anno. La valuta giapponese ha toccato il minimo di 32 anni di 151,94 per dollaro il 21 ottobre, spingendo le autorità a intervenire. Sebbene le aziende giapponesi producano sempre più all’estero, il che significa che lo yen debole è meno vantaggioso di quanto non fosse in passato, una valuta più debole spinge i profitti quando gli utili vengono portati a casa dall’estero.

Nissan, il più alto contributo a Renault da quattro anni

Anche la rivale Nissan ha beneficiato dello yen nei risultati del terzo trimestre, con i suoi profitti più che raddoppiati, il più alto contributo alla partner Renault nell’Alleanza da quattro anni. La casa di Yokohama Nissan ha registrato un aumento del 55% dell’utile netto nel periodo ottobre-dicembre 2022, a 50,6 miliardi di yen (386 milioni di dollari) rispetto ai 32,7 miliardi di yen dell’anno precedente.

Le vendite trimestrali sono salite del 29% per un valore complessivo di 2,8 trilioni di yen (21 miliardi di dollari), grazie alla graduale riduzione della carenza di chip per computer che ha colpito le case automobilistiche di tutto il mondo. La crisi, causata dalle restrizioni legate al Covid, ha ostacolato la capacità di Nissan di consegnare i veicoli ai clienti. Alcuni acquirenti hanno aspettato fino a un anno per avere la loro auto, ha dichiarato il direttore operativo Ashwani Gupta.

L’azienda, che produce l’auto elettrica Leaf e i modelli di lusso Infiniti, prevede ora di vendere l’8% di veicoli in meno per l’intero anno fiscale fino a marzo rispetto a quanto precedentemente previsto, proprio a causa della carenza di forniture di semiconduttori e dell’impatto della diffusione di infezioni da coronavirus in Cina.

L’amministratore delegato Makoto Uchida ha riconosciuto che il trimestre è stato estremamente impegnativo, pur esprimendo ottimismo per il futuro. «I nuovi modelli che abbiamo introdotto in ogni mercato sono stati accolti molto bene dai clienti», ha commentato.

La pace di Nissan con Renault

All’inizio della settimana, Nissan, insieme a Renault e alla più piccola giapponese Mitsubishi Motors, ha annunciato la ridefinizione dei loro rapporti reciproci. I consigli di amministrazione di entrambe le società hanno approvato l’equiparazione della quota di partecipazione di ciascuna casa automobilistica all’altra, portandola al 15%, per dare maggiore equilibrio all’alleanza.

Il Gruppo Renault, di cui il governo francese è il primo azionista, possiede al momento il 43,4% di Nissan, mentre Nissan possiede il 15% di Renault. Le case automobilistiche hanno inoltre promesso di cooperare nei mercati di tutto il mondo, tra cui l’India e l’America Latina, mentre Nissan ha dichiarato che investirà fino al 15% in Ampere, l’entità di Renault che si occupa di veicoli elettrici e software in Europa.


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