Toyota C-HR, primo contatto visivo con la seconda generazione: dimensioni e caratteristiche
La casa giapponese ha rivisto integralmente uno dei suoi modello più importanti
di Nicola Desiderio
4' di lettura
Seconda generazione per la Toyota C-HR che a 6 anni dal debutto si rinnova completamente con la voglia, ancora una volta, di stupire e ripetere risultati commerciali che l'hanno portata a mettere su strada oltre 750mila pezzi, 90mila dei quali in Italia. Oltre ai numeri, che sono comunque importanti, la C-HR ha avuto il merito di dare al marchio le bollicine con uno stile di rottura e divisivo. E questo ruolo, a prima vista, la C-HR se lo vuole tenere stretto con un design che farà ancora parlare di sé dividendo il pubblico tra chi lo apprezza e chi la detesta.
La nuova Toyota C-HR è basata, come la precedente, sulla piattaforma GA-C, ma aggiornata con l'utilizzo più esteso di acciai ultraresistenziali, alcuni con carico fino a 2.000 MPa. È lunga 4,36 metri, dunque più corta di 3 cm che invece troviamo in più in larghezza (183 cm) mentre l'altezza di 1,56 metri rimane la stessa. Inalterata l'impostazione da suv coupé, anzi ulteriormente esaltata da linee ancora più tese e dal bicolore a freccia già visto sulla Aygo X e che abbraccia tutta la parte posteriore. Dalla sorellina (e dalla bZ4X) arrivano anche i fari a C fatti propri anche dalla Prius mentre la coda è caratterizzata da fari a luce filiforme interrotti al centro dalla scritta luminosa C-HR, un vezzo che, per vincoli legislativi, si potrà mostrare solo quando si entra o si esce dalla vettura e non in marcia.
L'accessibilità è migliorata grazie alle maniglie a scomparsa, con quella posteriore posta ad un'altezza finalmente umana, il giro porta appare immutato e l'angolo della portiera posteriore non è molto ampio. Dentro invece si sta comodi, soprattutto per la conformazione del divanetto, e il finestrino un po' più grande dovrebbe facilitare la visibilità anche in manovra. A richiesta il tetto panoramico dotato di una speciale protezione dai raggi infrarossi che permette di fare a meno del telo: si guadagnano 3 cm in altezza e 5 kg di peso. Nessun dato sul bagagliaio, ma la capacità sembra immutata (tra 358 e 377 litri). Più separato da quello del passeggero ed avvolgente il posto guida grazie anche ai profili luminosi (64 tinte) e alla parte centrale della plancia inclinata conservando i tasti fisici per la climatizzazione con bocchette laterali dal design più aggressivo
All'altezza giusta lo schermo orizzontale a sfioramento da 12,3” del sistema infotelematico che permette di personalizzare diverse funzioni, ha Android Auto e Carplay wireless, la navigazione in cloud, è controllabile in remoto con l'app e si aggiorna over-the-air. Così come altre Toyota, con questa modalità si aggiornano da soli anche i dispositivi di assistenza alla guida che permettono di avere la guida autonoma di livello 2 con il cruise control adattivo dotato di funzione stop&go, il mantenimento della traiettoria che agisce anche in curva e la frenata automatica pronta ad intervenire anche agli incroci. La qualità generale appare migliorata, pur con l'impiego massiccio di materiali di riciclo: vi sono oltre 100 componenti che li utilizzano tra cui i tappetini, il rivestimento dei sedili e anche i paraurti che non sono verniciati, ma di plastica colorata. Banditi i materiali di derivazione animale, anche per il volante.
Sotto il cofano troveremo ben quattro sistemi di propulsione, tutti ibridi “full” di quinta generazione già visto su Corolla e Corolla Cross. Si parte da quello da 140 cv con motore 1.8 accanto a quello da 198 cv con il 2 litri che dichiara gli stessi consumi (4,8-5 litri/100 km) con emissioni di CO2 solo leggermente superiori (107 g/km di CO2 contro 103), ma con un'accelerazione decisamente più rapida (8,1 s. contro 9,9 s.). Si potrà avere anche la versione a trazione integrale grazie al motore elettrico posteriore aggiuntivo da 30 kW che fa guadagnare altri due decimi in accelerazione. È lo stesso della Corolla Cross, però con un grado di intervento decisamente superiore per dare un comportamento stradale più frizzante. Ma la grande novità è l'ibrida plug-in con motore 2 litri da 223 cv che chiude lo 0-100 km/h in 7,4 s. e promette 66 km in elettrico con una batteria da 13,6 kW dotata di caricatore da 7 kW.
Il dato saliente è l'efficienza: il consumo dichiarato è di 0,9 litri/100 km pari a 19 g/km di CO2. Risultati eguagliabili da concorrenti meno potenti o molto più costose e dotate di batterie molto più grandi. Per fare spazio al serbatoio da 43 litri, la versione ricaricabile ha le sospensioni ad assale torcente invece che multi-link e la possibilità di selezionare tre gradi di recupero dell'energia permettendo anche la guida con un solo pedale. Altra novità assoluta per una Toyota è lo sfruttamento dei dati satellitari e dei sensori di bordo per ottimizzare l'utilizzo della batteria. Il primo modo è la guida predittiva e il secondo è geofencing che attiva automaticamente la guida in elettrico non appena si entra in zone a traffico limitato. La nuova Toyota C-HR arriverà presso i concessionari nell'ultimo trimestre dell'anno, ma nel corso dell'estate saranno aperte le prenotazioni accompagnate da una prima indicazione di prezzo. L'obiettivo è prendersi il 9% del segmento e mantenere il 15% di quota all'interno delle vendite del marchio.
TOYOTA C-HR 1.8 140
Powertrain: full-hybrid a benzina
Potenza sistema: 103 kW (140 cv)
Batteria: agli ioni di litio
Capacità batteria: 0,91 kWh
Coppia max di sistema: 142
Nm (benzina) 185 Nm (elettrico)
Autonomia: 860-896 km WLTP
Trazione: anteriore
Velocità max: 170 km/h
0-100 km/h: 9,9 secondi
Infotainment: 12,3 pollici
Sistema operativo: Toyota Smart Connect+
ADAS: Livello 2
Lunghezza: 4.360 mm
Larghezza: 1.830 mm
Altezza: 1.558-1.564 mm
Massa: ND
Bagagliaio: ND
Prezzo: da 40.000 euro (stimato)
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