Tra campioni in maglia rosa e cicloturisti per caso, il fascino del Ghisallo non tramonta mai
Molte iniziative in vista dell’estate al museo della bicicletta sul colle lombardo amato dai ciclisti e appena visitato anche dal fresco vincitore del Giro d’Italia
di Dario Ceccarelli
4' di lettura
È un posto magico. Molto magico.
Un luogo del cuore per sportivi o per chi semplicemente insegue il respiro della natura. Una natura fresca e rilassante che sembra fatta apposta per sfuggire al caldo troppo opprimente. Con quel profumo di sottobosco che ti avvolge salendo tra faggi e castagni secolari.
Molti lo conoscono perchè il Colle del Ghisallo non è solo un valico (750 metri) che collega la Valsassina con il Lario, che è quella parte di terra compresa tra i due famosi rami del lago di Como. No, oltre a questo, e agli, ahimè, ineludibili riferimenti manzoniani (chi a scuola non ha dovuto scrivere un tema sul “paesaggio dei Promessi sposi”?), il Ghisallo è la mèta simbolo dei ciclisti di ogni tempo. Anche dei motociclisti, certo, ma prima arrivano loro, i ciclisti, amatoriali o professionisti non importa.
Questa terra è la loro terra, perchè da qui passa il Giro di Lombardia (spesso anche il Giro d'Italia) e perchè qui dai primi del Novecento è bello ritrovarsi quando si scollina dopo le fatiche di una salita che non è mai uguale. E dove hanno lasciato il segno i Signori del ciclismo. Da una parte sorge il piccolo Santuario della Madonna del Ghisallo, camera con vista di un panorama meraviglioso. Dentro il santuario, profana ma non tanto, c'è una sorprendente raccolta di cimeli e biciclette di ogni tempo. Proprio per la sua popolarità tra gli appassionati, la Madonna del Ghisallo fu proclamata nel 1949 patrona dei ciclisti da Papa Pio XII grazie alla sollecita segnalazione di don Ermelindo Viganò, indimenticabile parroco di anime e di ciclismo, e non sempre in questo ordine.
Dall'altro lato, inaugurato nel 2006, grazie anche alla forte spinta di Fiorenzo Magni, Leone delle Fiandre e Terzo Uomo tra Coppi e Bartali, ecco spiccare sulla destra il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, imprescindibile deposito della memoria velocipedistica insieme a quello di Alessandria città delle Biciclette. Ebbene, qui al Ghisallo sulle due ruote potete trovare di tutto, ma proprio tutto: 1607 cimeli fra biciclette, maglie, tessere, documenti, attrezzatura meccanica, coppe, premi e francobolli.
Di una bellezza speciale sono le maglie: maglie rosa, maglie storiche, maglie di lanetta e di cotone, maglie di campioni e maglie di gregari. In ognuna c'è dietro una storia, una vittoria, una sconfitta, una caduta, una impresa. C'è quella sensazione unica e impagabile che da qui sia passata la Storia . Non solo quella ciclistica, ma di un intero Paese che nel ciclismo, sport di strada per eccellenza, spesso si è specchiata.
A proposito di maglie, ce n'è una rosa e fresca di bucato: quella del vincitore dell'ultimo Giro d'Italia. L'australiano Jai Hindley, passato dal Ghisallo con la fidanzata Abbey, per rivedere il Museo che aveva già visitato nel 2015 quando già correva come dilettante con la Aran di Umbertone Di Giuseppe. «Sono rimasto impressionato dalla parete che ospita tutte le maglie rosa, e quindi ho pensato di portare anche la mia», ha detto come se niente fosse alla direttrice Carola Gentilini, che non aveva subito messo a fuoco che quel ragazzino in gita fosse proprio il vincitore dell'ultimo Giro con tanto di maglia rosa autografata.
Hindley da buon australiano smart, ha ridimensionato subito l'equivoco. «Sono in vacanza sul lago di Como, non si preoccupi». E così, appesa insieme alla altre, c'è adesso in bella mostra anche quella di Hindley. Una collezione di 64 maglie rosa che ripercorre i momenti topici del Giro d’Italia. Ebbene, è come vedere i campioni sfilare in carne e ossa, a volte trionfanti a volte battuti. A volte concentrati, a volte rilassati. Sempre pronti comunque a rimettersi in sella.
Luogo perfetto per bikers e cicloturisti
Ma il Ghisallo non è solo un crocevia di campioni. Questo è anche il posto perfetto per chi, bikers o ciclo turisti per caso, vuole godersi un week end speciale tra borghi antichi e tradizioni locali. È un susseguirsi di piccole chiese, cappelle votive, mulini in funzione, botteghe d'artigiani e di stuccatori, cascine secolari con rare testimonianze di cultura contadina e lacustre. Ora noi ci si diverte in e-bike lungo percorsi studiati con riposanti pause enogastronomiche. Una volta, non tanto tempo fa, la vita era dura. Scandita dai ritmi di una natura non sempre benigna. Pane e castagne, polenta e formaggio e un bicchiere di rosso, ma solo alla domenica.
Confrontarsi col passato aiuta a capire il presente. Ora l'impegno, più leggero, è solo scegliere cosa fare. Il programma è ampio: pedalate, presentazioni, mostre eventi ludici e musicali. Il Museo offre una nuova dotazione di biciclette che permette a tutti di muoversi su 10 itinerari ad anello, ricavati dai vecchi sentieri un tempo battuti da solitari viandanti e sfuggenti contrabbandieri. I punti di interesse paesaggistico sono circa settanta. E tanti i belvederi che s'affacciano sul lago. Squarci che si aprono all’improvviso, parentesi di bellezza che lasciano senza fiato.
Di sicuro sarà femmina
Dopo il lungo inverno della pandemia al Museo del Ghisallo sono scattate tante iniziative. Con un fil rouge da ricordare: che il tema portante di quest'anno è la bicicletta al femminile con l'ampliamento della sezione sul ciclismo in rosa e in azzurro. Un tema, questo, portato avanti insieme al Museo di Alessandria Città delle biciclette, in vista anche del Giro d'Italia delle donne che scatterà il 30 giugno. Un evento, sempre più seguito, che mette al centro della scena nuove atlete ma anche figure del giornalismo sportivo e della cultura.
Cinque cerchi olimpici
Una rassegna molto particolare, in programma dall’11 giugno al 31 agosto al Museo del Ghisallo, sarà dedicata alle imprese agonistiche di Giacomo Fornoni, ottimo pistard, stradista lecchese, grande protagoniste del quartetto della 100 km a squadre, medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma 1960. La rassegna è una vera chicca per gli appassionati: biciclette, maglie, riviste storiche, foto, giornali d'epoca. In una sala si potrà ammirare il video delle Olimpiadi con i pannelli del quartetto che vinse l'oro. In un'altra saranno esposti pannelli di tutte le edizioni delle Olimpiadi, la bici e la maglia olimpica di Fabio Casartelli e tante altre curiosità e gadget, compresa la medaglia di bronzo vinta da Elia Viviani a Tokyo 2020.
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