Tra i cibi senza glutine la pasta di legumi scala le classifiche di vendita
l 16 maggio la giornata della celiachia. Il giro d’affari secondo Nielsen è cresciuto del 3,3% a 45 milioni Dopo il leader di mercato Felicia, nuovi prodotti anche per i big del settore
di Manuela Soressi
3' di lettura
È un piatto appetitoso quello della pasta senza glutine, sia per i produttori sia per la distribuzione moderna. Nielsen stima che, nell’anno finito a febbraio 2021, le vendite in Gdo abbiano sfiorato i 45 milioni di euro, crescendo del 3,3% nei 12 mesi. Ma in alcune catene l’aumento delle vendite è stato a due cifre (come Conad Centro Nord in cui ha fatto un +27%) e nel discount ha sfiorato il 17%, nonostante i prezzi aumentati in media del 5 per cento.
Se poi si vanno a vedere i trend dei singoli segmenti di mercato si scopre che a trainare il mercato sono spaghetti e rigatoni a base di legumi, che valgono 38 milioni di euro e crescono, anno su anno, al ritmo del 5% in tutta la Gdo (ma fanno un +17% nei discount). L’interesse degli italiani per la pasta di lenticchie o di piselli (e per i prodotti “free from” in generale) risente della maggiore attenzione per la salubrità dei prodotti dettata dalla pandemia come pure della curiosità verso nuove proposte capaci di vivacizzare la cucina dei forzati dello smart working. Queste esigenze stanno facendo ampliare l’offerta a scaffale proposta dai retailer e stanno mettendo il turbo alle (finora) poche aziende che hanno creduto in questo mercato, costruendolo dal nulla.
Come la pugliese Andriani, da oltre 10 anni specializzata nella produzione di pasta naturalmente priva di glutine, dapprima come copacker e poi lanciando il suo brand Felicia, che oggi è tra i market leader con 15 punti di quota valore. «Siamo l’azienda con il più ampio assortimento di ricette e formati, tutti realizzati nel nostro pastificio, l’unico allergen free in Italia, dotato di un molino multigrain integrato tra i più grandi in Europa», spiega Domenico Mazzilli della direzione commerciale e marketing. Dopo un 2020 in cui il fatturato consolidato è aumentato del 21% rispetto all’anno precedente, sfiorando i 79 milioni di euro, e il margine operativo lordo è migliorato del 13% (arrivando a 10 milioni di euro), Andriani ha varato un ambizioso progetto di sviluppo triennale del brand Felicia, che vale il 20% dei ricavi e che ha debuttato in tv con Alessia Marcuzzi come testimonial.
«L’obiettivo è quello di aumentare la brand awareness e consolidare il nuovo posizionamento strategico di Felicia nel mercato dei prodotti healthy, conquistando altri target e cogliendo nuovi trend di consumo. Come mostra l'ultima novità che abbiamo proposto a fine 2020, la pasta con avena che ha avuto un ottimo riscontro ed è stata riconosciuta da Nielsen come best performer nella categoria dei nuovi lanci avvenuti in Gdo nel 2020», aggiunge Mazzilli. La pasta Felicia arriva anche in 30 Paesi in tutto il mondo e l’export contribuisce per il 60% al fatturato dell’azienda.
I mercati esteri sono fondamentali anche per la pasta e gli altri prodotti gluten free (il 16 maggio è la giornata della Celiachia) realizzati da Divella: generano il 70% dei ricavi di questo business, che complessivamente è cresciuto del 10% a valore nel corso del 2020. Ora l’azienda pugliese è pronta a lanciare una nuova linea di prodotti in cui a all’assenza di glutine si accompagna il valore aggiunto dettato dall’alto tenore in proteine e fibre.
Che il mondo del gluten free sia sotto la lente di tante aziende storiche del made in Italy agro-alimentare lo confermano diversi segnali. Dopo il restyling e il rilancio realizzati da Barilla e l’ingresso di De Cecco, è stata la volta di Bauli che ha lanciato la prima linea senza glutine coi brand Bauli e Doria, venduta in farmacie, parafarmacie e negozi specializzati. E pochi giorni fa il gruppo veneto ha acquisito uno stabilimento ad Altopascio per aumentare la capacità produttiva della sua controllata Alpipan, specializzata nei prodotti gluten free. Nuovo stabilimento dedicato solo al gluten free anche per un’altra azienda dolciaria veneta, Crich. Sarà inaugurato entro luglio a Noventa di Piave e ha richiesto un investimento di 22 milioni di euro, ossia un terzo dei 66 milioni fatturati nel 2020 dall’azienda, a cui permetterà di ampliare l’offerta di prodotti senza glutine sia a marchio Crich sia destinato alle private label.
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