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Tra crescita e conoscenza: il valore strategico del Coaching tra i banchi

È necessario un processo di apprendimento e miglioramento basato sulla conoscenza di sé e delle proprie potenzialità

di Laura Leone *

(ANSA)

4' di lettura

Quanto può essere utile ed efficace il Coaching in ambito scolastico? E a chi rivolgerlo? E quali sono i confini di questo ruolo? In AICP ci siamo posti queste domande e le abbiamo messe al centro di un lavoro di ricerca, condotto da un gruppo di nostri esperti, che ha sottoposto a verifica le teorie formali esistenti in materia, esaminando e confrontando tra loro gli studi e gli articoli pubblicati a livello internazionale e portando a termine un’indagine finalizzata all’esplorazione e alla ricostruzione delle conoscenze teoriche dedicate all'argomento.

Da questo lavoro è nato un quadro complessivo di aree di studio che ci ha permesso di identificare gli obiettivi del progetto, i differenti gruppi di individui a cui fare riferimento (dirigenti scolastici, studenti, insegnanti, personale tecnico e amministrativo), le tematiche da analizzare (orientamento, didattica, valutazione, prevenzione della dispersione scolastica, leadership dei dirigenti, miglioramento dell’efficacia delle competenze degli insegnanti), la metodologia da seguire (di carattere bibliografico-compilativa) e via via tutti i passi da percorrere in un viaggio che abbiamo chiamato “Coaching tra i banchi”.

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La prima fase del progetto ha avuto l’intento di raccogliere informazioni che ci aiutassero a identificare il focus della ricerca e a indirizzarci verso il target più idoneo, e cioè tutti gli ordini di scuola e tutti gli attori facenti parte dei vari gradi del sistema di istruzione. La seconda fase è stata invece rivolta a comprendere maggiormente il ruolo del Coaching in ambito scolastico.

Dalle analisi condotte, è emerso in modo evidente come questo ruolo sia quello di supportare e allenare i protagonisti della Scuola all’interno del loro mondo, accompagnandoli nel raggiungimento degli obiettivi necessari a un miglioramento (sia personale che relazionale) del rendimento didattico individuale e di gruppo. Come AICP crediamo quindi fortemente, e le ricerche effettuate lo confermano, che tale strumento possa essere un potente veicolo di crescita di tutto il panorama scolastico esistente e futuro, proprio in virtù della presenza di variabili influenzabili efficacemente da percorsi e azioni di Coaching, e quindi attraverso un processo di apprendimento e miglioramento basato sulla conoscenza di sé e delle proprie potenzialità, nonché delle strategie di crescita utilizzabili negli ambienti nei quali ci troviamo ad agire.

La nostra visione parte dal presupposto che la Scuola costituisce un punto di riferimento irrinunciabile, sia per le politiche educative, sia per l’organizzazione di concreti percorsi formativi. Riconosciamo in tal senso molta importanza al ruolo del dirigente scolastico quale figura in grado di far leva sui talenti degli insegnanti e parimenti sulla capacità dei docenti di tendere a un profilo capace di rispondere al concetto teorizzato da John Dewey - filosofo, psicologo e riformatore educativo americano della prima metà del XX secolo - secondo cui “non v'è alcuna pratica educativa che non sia fortemente complessa”.

Il ruolo del Coaching in ambito scolastico è altresì importante perché la scuola è spazio dove vanno a concentrarsi in maniera diversa persone, idee, problematiche, tempi e culture; uno spazio all’interno del quale spesso si riversano anche responsabilità, insuccessi e conflitti; una realtà complessa e difficilmente interpretabile da un unico punto di vista.

L’esperienza scolastica è stata - ed è tutt’ora - una parte importante della vita di un individuo, ci accompagna per un lungo periodo che va dall’infanzia alla prima fase dell’essere adulti, in un processo evolutivo di continui cambiamenti, di crisi adolescenziali e di scelte formative. Ed è nostra convinzione che il Coaching si possa configurare come un metodo di supporto in tutte queste delicate fasi dello sviluppo di una persona.

Cosa ci induce a credere in questa affermazione è presto spiegato. Il Coaching usa un linguaggio che nasce dalla visione socratica della maieutica e fa dell’educazione un processo culturale che produce cambiamenti e attraverso il quale la persona evolve esplorando le proprie potenzialità e scegliendo il proprio modo d’essere e di fare. È come già detto un processo di apprendimento che presuppone la conoscenza delle proprie risorse e delle proprie aree migliorabili. La presa di coscienza è un punto di non ritorno: attiva la responsabilità verso se stessi e i propri obiettivi e porta con sé il seme dell'impegno, della volontà di raggiungere traguardi, tramite azioni e comportamenti concreti.

Il Coaching, in questa logica, ha il pregio di lavorare sulla dimensione dell’essere (chi sono, chi voglio diventare...), del fare (come agire, quali strategie attivare…) e del divenire (come cambiare e dove arrivare). I Coach sono dunque dei veri e propri creatori di senso professionale, entrano nella polis scolastica con il compito di intervenire sul bisogno, da qualunque parte esso arrivi, e il loro mandato è quello di aiutare i docenti a tradurre gli standard accademici in comportamenti concreti da attuare in classe. Alla luce dei risultati raggiunti dalla ricerca che abbiamo condotto, possiamo sostenere in modo convinto che le consapevolezze e la responsabilizzazione facilitate da un percorso di Coaching sono assolutamente utili e funzionali al raggiungimento dei fini educativi del sistema scolastico per ciascuno degli attori presi in esame: studenti, docenti e dirigenti.

* Presidente Associazione Italiana Coach Professionisti

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