Tra Firenze e Bologna apre la galleria a tre corsie più lunga d’Europa
Percorribile da oggi il tratto appenninico che potenzia la capacità di traffico. Tomasi: «Calano del 30% i tempi di percorrenza» Giovannini: «Modello Italia»
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
Nel giorno in cui la Corte dei Conti dà il via libera al passaggio di Autostrade per l'Italia alla cordata guidata da Cdp, la concessionaria autostradale mostra tutta la sua abilità ingegneristica e costruttiva, espressa sull'Appennino tosco-emiliano. Si tratta del nuovo tratto a tre corsie sull'A1, tra Barberino di Mugello e Calenzano, lungo 17,5 chilometri, per il 60% in galleria e con due viadotti, inaugurato ieri dopo un decennio di lavori e percorribile da oggi. L'investimento è stato di un miliardo di euro. E' un'opera considerata unica per dimensioni e tecnologia, il più importante intervento infrastrutturale degli ultimi anni e il tassello mancante per rendere a tre corsie la Bologna-Firenze, una dei nodi più trafficati del Paese (100 veicoli al minuto durante le ore di punta).
«Un'infrastruttura di cui andare orgogliosi» hanno ripetuto tutti gli intervenuti alla cerimonia che si è svolta in una tensostruttura allestita sul nuovo tratto, dal presidente di Autostrade Giuliano Mari all'ad Roberto Tomasi, dai presidenti delle Regioni Toscana e Emilia Romagna, Eugenio Giani e Stefano Bonaccini, fino ai sindaci della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, di Barberino, Giampiero Mongatti, e di Calenzano, Riccardo Prestini, che ha sottolineato però i ritardi con cui è stata realizzato il tratto. In videocollegamento il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini: «Quest'opera testimonia le competenze presenti nel nostro Paese – ha detto - ed è una garanzia per realizzare i rilevanti programmi di investimento sulla rete stradale e autostradale previsti nei prossimi anni».
Il nuovo tratto a tre corsie, che rappresenta la “coda” della Variante di valico, sarà percorso da chi viaggia in direzione sud; chi viaggia verso nord, invece, continuerà a seguire il vecchio tracciato, che si allargherà da due a quattro corsie (annettendo quelle attuali) e sarà oggetto - nei prossimi tre anni - di lavori di riqualificazione sempre a opera di Autostrade per l'Italia.
La complessità ingegneristica è racchiusa soprattutto nella galleria Santa Lucia, lunga 7,7 chilometri, la più grande d'Europa a tre corsie, scavata da una maxi fresa con una testa del diametro di 16 metri e una tecnologia innovativa che ha garantito sicurezza alle maestranze e ridotto impatto ambientale.
«Quest'opera infrastrutturale ha impatto per lo sviluppo del sistema-Paese - ha detto l'ad Tomasi - abbiamo stimato che farà risparmiare alla collettività 1,5 milioni di ore l'anno, riducendo il tempo di percorrenza del 30%». Per realizzarla ci sono volute sei milioni di ore lavorative (i cantieri sono rimasti aperti anche durante la fase più dura della pandemia), con una media di 500 persone al lavoro al giorno. La quasi totalità delle terre scavate (6 milioni di metri cubi) è stata riutilizzata sui cantieri di Autostrade: quattro milioni di metri cubi serviranno per costruire la (futura) area di servizio Bellosguardo e la (futura) terza corsia sull'A11.
loading...