Tra inflazione e caro bollette, la guerra a Est cambia i piani del premier
Stiamo andando incontro ad un drastico giro di vite che, molto probabilmente, costringerà Draghi - lui che è sempre stato contrario a tale eventualità - a ricorrere ad uno scostamento di bilancio per scongiurare il peggio
di Giancarlo Mazzuca
2' di lettura
Greta non aveva certo tutti i torti quando parlava dei tanti “bla bla” sulla transizione ecologica perché oggi in molti sono costretti a fare marcia indietro, a cominciare dall’Italia che, per causa di forza maggiore, dovrà riaprire al carbone e riattivare vecchie centrali idroelettriche in Adriatico. Solo così potremo difenderci da una crisi energetica che l'attacco russo all'Ucraina ha fatto impennare. Anche in questo caso è, infatti, allarme rosso: basti solo pensare alla decisione della Germania di bloccare subito il progetto portato avanti con i russi del gasdotto Nord Stream 2.
Non vorremmo, a questo punto, che tutte le sanzioni preannunciate contro Mosca finiscano per trasformarsi in un boomerang per l‘ Unione: l’Italia, in particolare, potrebbe andare incontro ad un vero e proprio harakiri. Perché, parliamoci chiaro, il Belpaese - anche per certi errori commessi nel passato, come ha sottolineato il premier Draghi - è più dipendente di molti altri partner europei dalla Russia sul fronte energetico. Basti solo pensare che quasi il 50 per cento delle nostre importazioni di gas arrivavano finora dalla terra di Putin.
Cosa succederà adesso? Ma non andranno alle stelle solo le bollette, aumenteranno ancora di più i prezzi della benzina, delle materie prime e di moltissimi prodotti alimentari. Tutti ci ricordiamo degli anni dell’inflazione a due cifre: se non ci sarà presto di nuovo pace nelle steppe, prepariamoci al peggio perché tutti andremo incontro anche ad una Caporetto economica. Basti solo pensare all’import-export del Belpaese nei confronti di Mosca che tocca adesso i 22 miliardi di euro, con trecento aziende del made in Italy interessate: cosa succederà nei prossimi mesi?
Stiamo andando incontro ad un drastico giro di vite che, molto probabilmente, costringerà il premier Draghi - lui che è sempre stato contrario a tale eventualità - a ricorrere ad uno scostamento di bilancio per scongiurare il peggio. Appena una decina di giorni fa il governo aveva stanziato (ed era già il secondo intervento) oltre sei miliardi per fronteggiare il caro-bollette: con gli ultimi sviluppi tutto ciò non basterà più e Draghi sarà nuovamente costretto, come ha già preannunciato in Parlamento, a correre ancora ai ripari con ulteriori aiuti. Anche perché, fino a quando la crisi in Ucraina non verrà risolta, i mercati azionari ed il nostro ”spread” saranno sempre più in fibrillazione.
Molti osservatori si stanno ora chiedendo quanto tempo potrà durare il Grande Freddo con Mosca. Ho letto, in questi giorni, che proprio Putin, diventato amico di Berlusconi (lo andò anche a trovare a Villa Certosa, in Sardegna), regalò al Cavaliere un colbacco da cacciatore con paraorecchie di pelliccia perché si potesse riparare da certe temperature siberiane: oggi, con la “gelata” anche economica che ci ha colpito, avremmo tutti bisogno di quel colbacco.…
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