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Tradizione e forza della marca per conquistare i clienti globali

Ecommerce evoluti e innovative tecniche di digital marketing premiano sui mercati internazionali le aziende italiane che riescono a cavalcare l'innovazione valorizzando la propria storia

di Giampaolo Colletti

Il mondo a colori. Enrico Toledo, presidente e Amministratore delegato di Carioca (a sinistra) e Giorgio Bertolo, direttore generale

2' di lettura

«La Cina ha trecento milioni di acquirenti legati alla classe media. Ecco perché abbiamo un disperato bisogno di ottimi prodotti provenienti dall’estero». È una delle ultime dichiarazioni rilasciate al Financial Times da Jack Ma, fondatore e fino a poco tempo fa presidente esecutivo del colosso mondiale dell'e-commerce Alibaba Group. Ma è anche la prova di come oggi più che in passato il mondo sia diventato più accessibile per quel combinato disposto legato agli effetti dell’emergenza pandemica e ad una diffusione dei consumi digitali più pervasivi e trasversali. A confermare le esternazioni di Ma, primo imprenditore della Repubblica Popolare Cinese apparso sulla copertina di Forbes e scomparso dai radar ormai due anni fa, restano i numeri di un export italiano che cresce a pieno ritmo e che, come rilevato dalle classifiche di Campioni dell’export, premia in particolar modo quei brand che tengono insieme tradizione e innovazione.

Lo ricorda anche la campagna della nuova Alfa Romeo Giulietta Sprint, versione rivisitata della prima e storica vettura esposta al museo dell’Alfa Romeo nell’ex stabilimento produttivo di Arese: “il futuro è di chi ha un grande passato”. In questo posizionamento verso i mercati esteri dall’inizio degli anni Duemila si registra l’ascesa dei “micro-nazionals”, termine coniato dall’economista Hal Varian per spiegare la nuova generazione di imprese che superano i confini nazionali con e-commerce evoluti e innovative tecniche di digital marketing. La prova è anche nelle piattaforme di vendita online come eBay, Amazon, Etsy, Alibaba. Secondo eBay negli ultimi cinque anni le aziende focalizzate sul mercato interno sono cresciute del +58%, mentre quelle orientate all’export del +91 per cento.

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A Settimo Torinese nel 1956 Alessandro ed Ettore Frola danno vita a Carioca, uno dei primi brand internazionali dell’industria del colore, marchio riconosciuto nel mondo da generazioni di bambini. Oggi l’azienda registra un fatturato in crescita del 12% con 37 milioni di euro ed è premiata a Orlando come Best new kids’ product. Lo sbarco sul mercato americano (e in altri Paesi) ha trainato oltre l’80% del fatturato ed è valso l’ingresso fra i Campioni dell’export 2023 Sole 24 Ore-Statista. «La crescita è supportata da diversi fattori, ma soprattutto dalla capacità di coniugare heritage e innovazione mantenendo un particolare focus sulla sostenibilità», afferma Enrico Toledo, presidente e Ad di Carioca. Dal Piemonte alla Puglia. Granoro, fondata nel 1967, oggi è sugli scaffali di negozi in più di 180 Paesi, con oltre 150 formati. L’export nel 2022 ha inciso per il 48% sul fatturato globale, generando 46 milioni solo per la quota legata all’internazionalizzazione (+22% rispetto all’anno precedente.) Non stupisce la presenza tra i Campioni dell’export. I Paesi dove cresce di più sono Corea del Nord, Giappone Usa, Sud Africa, Brasile. Tra le innovazioni c’è un progetto per valorizzare il grano duro di alta qualità nella produzione di pasta pugliese: si chiama Granoro Dedicato e aggrega 350 aziende cerealicole, due aziende di stoccaggio e un molino, tutti in Puglia. Andare sì nel mondo, ma preservando la propria identità.

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