Transizione 4.0: incentivi possono fare la differenza per far crescere le imprese italiane. Ma quali?
Mai come oggi, in un contesto in continua evoluzione dove il digitale rappresenta sempre più un acceleratore della competitività, è fondamentale che le realtà produttive siano in grado di cogliere appieno le opportunità che la transizione digitale è in grado di offrire.
di Federico Protto
4' di lettura
Mai come oggi, in un contesto in continua evoluzione dove il digitale rappresenta sempre più un acceleratore della competitività, è fondamentale che le realtà produttive siano in grado di cogliere appieno le opportunità che la transizione digitale è in grado di offrire.
Se nel corso dell'ultimo anno sono tante le realtà che hanno usufruito degli incentivi per poter modernizzare i propri processi attraverso l'implementazione di beni materiali (macchinari e strumentazione con l'obiettivo di perseguire gli obiettivi di Transizione 4.0), c'è ancora molto da fare poiché tante altre sono rimaste indietro. Per questo motivo, è opportuno mantenere le attuali forme di incentivazione al fine di permettere a queste imprese di recuperare il gap nell'evoluzione tecnologica e poter fare leva sull'innovazione e aprirsi a nuove opportunità di crescita.
Oltre a fare in modo che questo percorso possa proseguire, sono convinto che sia opportuno ampliare il focus della politica degli incentivi verso la gestione del dato piuttosto che limitarsi all'acquisto del puro bene materiale. Grazie agli incentivi promossi negli anni passati, infatti, molte realtà industriali e artigiane hanno potuto dotarsi di strumenti e macchinari abilitanti Industria 4.0, i quali permettono di essere interfacciati con altri sistemi – presenti in azienda – per lo scambio di dati e istruzioni. Tuttavia, senza le giuste infrastrutture e piattaforme in grado di raccogliere, organizzare ed elaborare i dati anche attraverso sistemi di orchestrazione e algoritmi di Artificial Intelligence, non si abilita veramente l'utilizzo e la valorizzazione a pieno potenziale dei dati, e di fatto si limita il ritorno degli investimenti effettuati sui macchinari.
Per questo motivo l'introduzione di sistemi di incentivazione anche a supporto delle attività di progettazione, implementazione ed esercizio delle piattaforme software distribuite tramite infrastrutture Edge e Cloud potrebbero fare la differenza per proseguire in questo processo evolutivo e rafforzare la transizione digitale, aprendo nuove prospettive di business per le imprese. Il nostro suggerimento, quindi, è di inserire all'interno del piano Transizione 4.0 le piattaforme e le infrastrutture di rete che abilitano le comunicazioni tra dispositivi e il trasferimento dei dati. Proponiamo di estendere le attuali misure all' l'installazione di fibra ottica dedicata ad alta capacità (superiore a 1 Gbps), che assume rilevanza cruciale nelle sedi produttive; alla realizzazione di reti private basate sul protocollo 5G; e a soluzioni di rete intelligente in grado di assicurare maggior flessibilità e sicurezza, anche nel lavoro da remoto, e un accesso più efficace e sicuro ai servizi cloud.
Parliamo quindi di beni immateriali che sono oggi di importanza strategica per fare in modo che le imprese non solo modernizzino gli impianti, ma permettano anche a questi di efficientare i processi e porre le condizioni affinché i dati siano davvero il motore di un nuovo sviluppo delle aziende. Da un punto di vista tecnico l'incentivo deve prevedere misure a sostegno di spese in conto capitale, come tradizionalmente accade, ma anche verso canoni ricorrenti, poiché sempre più il mercato si sta spostando verso modalità di fruizione “as a service”.E c'è una sfida che le aziende oggi sono sempre più chiamate ad affrontare – la sicurezza – poiché i dati devono poter contare su requisiti di affidabilità elevati proprio perché rappresentano il bene primario di business. Auspico quindi che possano essere introdotti incentivi per i produttori, cosicché possano immettere sul mercato macchinari adeguati sotto il profilo della sicurezza.
C'è un ulteriore elemento che andrebbe incluso nei sistemi di incentivi: la formazione. Sulla formazione e sulla ricerca e sviluppo, purtroppo, l'Italia sconta ancora un ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ed è quindi fondamentale avviare processi che permettano non solo di avere consapevolezza del valore e dei benefici che la transizione 4.0 potrebbe portare, ma anche per poter effettivamente mettere in moto nuovi meccanismi. Il fatto che tuttora pochissime aziende in Italia siano in grado di lavorare e sfruttare i dati e di applicare soluzioni di intelligenza artificiale è da ascrivere in egual misura alla mancanza di competenze e alla reale disponibilità dei dati. É importante quindi riflettere su come inserire, all'interno soprattutto delle PMI, figure - quali l'Innovation Manager - in grado di guidare questa transizione, per ridurre il gap che ci divide da altri Paesi e per accrescere la competitività delle nostre imprese.
Ma è importante far evolvere le competenze anche per le figure più tradizionali – come gli operatori che utilizzano le macchine – perché possano, al fianco di chi si occupa di dati e di sicurezza, essere aggiornati sui nuovi processi abilitati dalla tecnologia. Infine, credo sia strategico lavorare sul concetto di collettività di imprese, dal momento che oggi diverse iniziative per l'ammodernamento e la transizione digitale sono portate avanti da soggetti che si uniscono per uno unico scopo. Penso quindi sia necessario prevedere, tra i destinatari degli incentivi, non solo i soggetti singoli, ma appunto anche collettività di imprese (come per esempio le comunità energetiche, oppure i consorzi tra soggetti privati per la realizzazione di copertura della rete 5G) che coprono diverse componenti dello stesso progetto, con target che non si limitano all'acquisto di beni materiali bensì prevedano il raggiungimento di obiettivi di efficienza e sostenibilità.
Proprio perché il processo innovativo è qualcosa in continua evoluzione, sono convinto che sia arrivato il momento di ripensare e di modernizzare gli strumenti di incentivazione per la transizione digitale, per offrire alle imprese le giuste modalità per cogliere appieno le opportunità dell'innovazione tecnologica, consentendo così alle aziende di implementare nuovi modelli di business, più competitivi e basati sui paradigmi di Industria 4.0.
*CEO di Retelit e Irideos
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