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Transizione digitale, Secoval aggrega i Comuni

Comunità montana

di Giacomo Bagnasco

3' di lettura

Come aggregare un numero sempre maggiore di enti locali, fornendo loro una serie crescente di servizi che soprattutto i Comuni più piccoli farebbero molta fatica a gestire in proprio, nel cammino verso l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Se qualcuno è in cerca di una “ricetta” del genere può rivolgersi a Secoval, società con sede a Vestone (Brescia), nata su impulso della Comunità montana di Valle Sabbia presieduta da Giovanmaria Flocchini, e partecipata da oltre 40 amministrazioni.

L’azienda, nell’arco di 20 anni, ha allargato il raggio di azione oltre il proprio territorio di origine, vale a dire la Valle Sabbia, nel Nord-Est bresciano, che conta «70mila persone in tutto, distribuite su 25 Comuni montani, il 70% dei quali non raggiunge i 3mila abitanti». A parlare è Marco Baccaglioni, 45 anni, direttore generale di Secoval. Dal 2009 la società è a totale capitale pubblico, e la maggioranza assoluta delle quote è della Comunità montana. La gestione in maniera associata della fiscalità locale è stata una delle prime attività, e tante altre se ne sono aggiunte: dal supporto informatico alla gestione di siti web istituzionali e all’attività per realizzare una “smart land”, solo per citarne alcuni.

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«Al Forum Pa 2017 - ricorda Baccaglioni - siamo stati premiati per avere creato il primo cloud montano d’Italia, connettendo tutti i Comuni alla sede della Comunità montana e mettendo i loro dati in sicurezza. Quello della cybersicurezza e della protezione dei dati sensibili è, in effetti, un aspetto a cui siamo attentissimi». A illustrare un’altra buona pratica di Secoval è Flavio Gnecchi, amministratore unico della società: «Sono diverse le operazioni legate al Catasto, compresa quella di rilascio ai cittadini di visure ufficiali - spiega -, ed è significativa l’avvenuta digitalizzazione della cartografia e delle mappe comunali per tutti gli enti associati. L’intervento ha suscitato anche l’interesse dell’agenzia delle Entrate, che ha fornito la propria collaborazione».

E ora si è aperta la partita del Pnrr, con 35 Comuni coinvolti in progetti sviluppati da Secoval. «A disposizione oltre 7,5 milioni - specifica Baccaglioni -, di cui tre riferiti a un bando per favorire un’esperienza più soddisfacente dei cittadini quando devono fruire di servizi pubblici. Quasi 2,3 milioni serviranno a potenziare la migrazione dei servizi web su ambiente cloud certificato, oltre 1,6 milioni andranno all’adozione dei servizi di incasso tramite PagoPa e con circa 450mila euro si punterà a promuovere l’uso di Spid e carta d’identità elettronica nell’autenticazione dei servizi online e nei portali web. Non registriamo ritardi nel processo di attuazione dei progetti».

Dal bilancio 2022 risultano ricavi per 4,75 milioni, in aumento del 2% rispetto al 2021, e quest’anno è attesa un’impennata proprio “in chiave” Pnrr. L’utile è a sua volta cresciuto, a quota 45mila euro, anche se - sottolinea il direttore generale - «non si lavora per l’ultima riga del bilancio, ma per massimizzare la qualità dei servizi ai Comuni».

I numeri indicano la solidità di una realtà portata avanti da una squadra di giovani (l’età media degli oltre 45 dipendenti è sotto i 40 anni), in grado di trasferire la “leggerezza” della digitalizzazione in una terra tradizionalmente legata all’industria pesante, «che - osserva Flavio Gnecchi - grazie alle opportunità offerte dalla tecnologia delle comunicazioni è uscita da un certo isolamento imposto dall’orografia, portandosi all’avanguardia».

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