le linee guida degli esperti

Trasporti, accordo alla Conferenza unificata: capienza non oltre l’80%

Mascherine obbligatorie, sanificazione degli ambienti e adeguato ricambio dell’aria

di Nicoletta Cottone

Lo scuolabus di Arcene, in provincia di Bergamo (Fotogramma/Francesco Moro)

4' di lettura

C’è l’accordo sul trasporto pubblico locale in Conferenza unificata: capienza massima dell’80 per cento, con una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti. E poi mascherine obbligatorie, sanificazione degli ambienti e adeguato ricambio dell’aria. 

Maggiore riduzione dei posti in piedi

«A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale, dei mezzi del trasporto ferroviario regionale e degli scuolabus del trasporto scolastico dedicato è consentito, in considerazione delle evidenze scientifiche sull'assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all'80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti», ha spiegato in una nota il Mit, sottolineando che sono state approvate dalla Conferenza unificata le “Linee guida” del trasporto pubblico del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con le misure organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19 e le modalità di informazione agli utenti.

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De Micheli: regole di sicurezza uguali per tutti

«Regole di sicurezza uguali per tutti sui mezzi del trasporto pubblico e fondi agli enti locali che avranno necessità di incrementare i servizi», ha scritto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli su Facebook. «Dopo un confronto serrato abbiamo raggiunto un accordo all'unanimità con le Regioni, Comuni e Province per far ripartire la mobilità delle persone», ha dichiarato la ministra.

Toma, mascherina obbligatoria e sanificazione

Positiva l’approvazione delle “Linee guida per il trasporto pubblico in sicurezza sanitaria” per il governatore del Molise Donato Toma, che ha rappresentato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza unificata. «Diamo così maggiori certezze – ha sottolineato Toma - a operatori e utenti anche in vista della riapertura a settembre delle scuole». In tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all'80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d’aria.
«Per raggiungere questi obiettivi di efficacia e sicurezza - ha sottolineato Toma - il Governo si è impegnato a fornire in tempi brevi tutte le risorse necessarie a garantire quel 20% di servizi mancanti e aggiuntivi.
Governo e Regioni sono consapevoli che la ripresa non potrà prescindere da una corretta funzionalità dei mezzi pubblici sia per il lavoro che per la scuola».

Le condizioni poste dai governatori

Sono state giornate consulse, dense di riunioni per trovare la quadra sui trasporti in vista della riapertura delle scuole. La Conferenza dei presidenti delle regioni ha approvato un documento sul trasporto, che condizione l’intesa a tre punti: riempimento all’80% per tutti i mezzi, 300 milioni in più per servizi aggiuntivi per coprire il 20% dei posti mancanti e regole per eventuali sub affidamenti di servizi aggiuntivi. Lo ha reso noto il governatore della Liguria Giovanni Toti su twitter. Un tema, quello del trasporto pubblico, che preoccupa in vista dell’avvio dell’anno scolastico.

Sindaci e province: su tpl risorse per tutelare la salute

«La crisi causata dal Covid 19 ha determinato la necessità di riorganizzare i servizi di trasporto in maniera coerente con le esigenze di tutela della salute e di massimo contenimento del rischio di contagio. Abbiamo lavorato in queste settimane in sede tecnica al fine di concordare linee guida in materia di tpl e trasporto scolastico dedicato che assicurassero la giusta ponderazione fra la massima tutela dei nostri cittadini e la garanzia dellamobilità di un ordinato svolgimentodella vita delle nostrecittà», hanno spiegato sindaci e presidenti di provincia nel corso della Conferenza unificata, iniziata pochi minuti fa, dedicata al tema dei trasporti pubblici in vista della riapertura delle scuole. Imprescindibile, per garantire i servizi di trasporto pubblico e scolastico, «lo stanziamento di risorse dedicate per la loro riorganizzazione anche con servizi aggiuntivi». Sindaci e presidenti delle province, hanno ribadito l’esigenza di assicurare risorse per potenziare il servizio di trasporto scolastico, che Anci ha stimato in un onere aggiuntivo di circa 200 milioni.

Subito il decreto per compensare le imprese del trasporto scolastico

Per sindaci e presidenti, poi, dovrebbe essere adottato «al più presto il decreto interministeriale per l’erogazione dei 20 milioni previsti dal decreto legge rilancio come convertito da assegnare ai Comuni per compensare le aziende di trasporto scolastico per il periodo di lockdown». Connesso al tema del trasporto scolastico è, inoltre, il pieno soddisfacimento dei contributi richiesti da comuni, provincie e città metropolitane, per l’affitto di immobili o spazi da destinare ad auledidattiche o per l’acquisto, noleggio o leasing di strutture modulari temporanee. Insomma il fabbisogno complessivo sarebbe di circa 300 milioni, mentre al momento la copertura risulta essere solo di 70 milioni.

Regioni chiedono la deroga del distanziamento

Le regioni puntano alla deroga sul distanziamento nel trasporto pubblico. In giornata si è riunita la Conferenza delle regioni e delle province autonome in seduta straordinaria per parlare proprio di trasporto pubblico. E poi si è aperta la riunione della Conferenza unificata convocata dal ministro Francesco Boccia. Già nel corso di un incontro tecnico il 30 agosto era emerso che si stava valutando la possibilità di derogare al distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto fino a consentire l’80% del riempimento, a patto che venissero garantite adeguate misure di contenimento dei rischi di contagio.

Con un aumento dei contagi slitterà la riapertura delle scuole

Intanto in caso di aumento dei contagi potrebbe slittare la riapertura delle scuole attualmente prevista il 14 settembre. Le valutazioni saranno fatte fra il 10 e l’11 settembre, ha spiegato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo in una intervista al quotidiano “Il Messaggero”: «Magari - ha detto - potrà essere necessario essere prudenti nelle aree in cui dovesse esserci un’impennata di casi. Ma oggi la riapertura delle scuole è sostenibile». Gli stadi, invece, ha specificato, non sono una priorità.

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