Trasporto su gomma motore dell’intermobilità, con l’aiuto della tecnologia
L'intermodalità è un bisogno per il 70% degli italiani, ma per l'80% c’è ancora molto da fare benchè siano stati fatti passi in avanti
di M.Mor.
3' di lettura
Il trasporto collettivo su gomma può e deve diventare «l’ambasciatore dell’intermobilità» grazie al supporto della tecnologia. È il risultato della ricerca condotta da GPF Inspiring Research per conto di IBE-Intermobility and Bus Expo. La ricerca è stata presentata in occcasione del Webinar “La domanda di nuova mobilità collettiva sostenibile per la Bus Industry e il Tpl” all'interno della Digital Green Week, la tre giorni di appuntamenti digitali organizzata da IEG Italian Exhibition Group, a Rimini, dal 3 al 5 maggio 2022.
La ricerca è stata condotta nel mese di aprile 2022 su un campione demoscopico di 663 interviste (rappresentativo dell’utenza che utilizza regolarmente uno o più mezzi di trasporto pubblici) oltre che un selezionato numero di stakeholder e opinion leader di settore.
Il trasporto collettivo su gomma e l’intermodalità
L’indagine di GPF ha evidenziato che una “vera” intermodalità è un bisogno chiave per quasi 7 utenti su 10 (il 69% degli utenti ritiene che sia importantissimo uno scenario di intermobilità in cui i mezzi “si parlano” tra loro per garantire la maggior efficienza).
Tuttavia vi è tuttora un “gap” tra l’auspicio e la realtà: 8 utenti su 10 ritengono che la situazione attuale sia lontana da uno scenario ideale, per quanto si riconosce (secondo circa due terzi del campione) che sono stati fatti già passi avanti.
L’esigenza di intermodalità efficace ed efficiente è elevatissima, in un contesto in cui circa 3/4 degli utenti del trasporto pubblico capita di utilizzare più di un mezzo per uno spostamento-tipo nell'arco temporale di un mese.
Secondo gli intervistati è proprio il trasporto su gomma che dovrebbe farsi maggiormente “paladino” dell’intermobilità (6 utenti su 10) investendo soprattutto in sistemi tecnologici all'avanguardia, aspetto ritenuto fondamentale per quasi il 95% del campione.
Il segmento Coach
Il segmento “Coach” (cioè i bus a media-lunga percorrenza, stile Itabus o Flixbus) oggi è ritenuto da 8 utenti su 10 come pratico, comodo e puntuale; si percepisce un buon grado di sicurezza e adattabilità alle esigenze. Settore dinamico e in piena trasformazione, il comparto Coach sta avendo una evoluzione lungo 2 direttrici complementari:
1) ottimizzazione di quanto già rappresenta un punto di forza del comparto, cioè il “comfort”, con investimenti su sedili speciali, tipo chaise longue e investimenti sull’entertainment, traendo spunto da quanto già ha caratterizzato i servizi top aereo e ferroviario/AV;
2) maggiore accessibilità in termini di offerta economica, per attrarre un bacino sempre più ampio di utenza, con servizi in grado di porsi come “competitor” al trasporto pubblico (per altre vie).
Negli ultimi anni vi è una proliferazione di servizi a media-lunga percorrenza su pullman Gran Turismo (in grado di garantire tale “comfort”) e prenotabili/fruibili con le modalità tipiche del trasporto pubblico. La tecnologia deve quindi porsi come collante tra domanda e offerta.
La sostenibilità
L’ecologia non è più (solo) un “must” di facciata, ma risulta un “plus “imprescindibile per un bacino crescente di popolazione: gran parte degli utenti regolari di trasporto pubblico auspica un trasporto all’insegna dell’ecologia e del rispetto per l’ambiente; complessivamente l’89,5% del campione dichiara che la scelta del mezzo con cui spostarsi è influenzata da considerazioni ambientali.
Anche l’elemento economico ha la sua incidenza: quasi un terzo degli utenti si dice molto influenzato da questo fattore; complessivamente oltre 9 utenti su 10 si dice (quantomeno in una certa misura) influenzato da questa variabile.
La tecnologia fattore chiave per la sicurezza
Secondo la ricerca GPF-IBE lato utenza, ulteriore valore aggiunto della tecnologia è percepito in particolare in termini di sicurezza: basti pensare ai servizi avanzati di frenata, guida assistita e tenuta di strada automatizzata, in grado di dare al conducente dettagli in tempo reale sulla strada (per esempio sensori che segnalino ostacoli o pedoni, sviluppati attorno a infrastrutture IOT).
A questi aspetti (ascrivibili ai bisogni “primari” di “security”) si affiancano elementi tesi a garantire maggiore efficacia e fluidità al servizio, quali l’interconnessione con i semafori (per trovare sempre verde al passaggio del mezzo, la c.d. “onda verde”) o con altri mezzi, nonché la strumentazione in grado di informare il “driver” sulle condizioni del percorso e sullo “stato della domanda” cioè i passeggeri in attesa alle fermate.
I relatori presenti al webinar
Tante le testimonianze di esponenti di rilievo dell'industria, della finanza, delle associazioni e delle istituzioni partecipanti al webinar. Tra gli altri: Alessandro Smania, Marketing & Communication Director, MAN Truck & Bus Italia; Fabrizia Vigo, Responsabile Relazioni Istituzionali Anfia; Riccardo Verona, Presidente AN.BTI; Emanuele Proia, Direttore Asstra; Sergio Veroli, Presidente Consumers' Forum; Alberto Carriero, Responsabile Settori e Analisi Strategica, Cassa Depositi e Prestiti; Federico Caleno, Head of Country Italy, Enel X Way; Michela Capoccia, Responsabile Regulatory & Innovazione Transizione Energetica del Gruppo Sapio; Stefania Di Serio, Director of Strategy and Innovation Seamless Mobility, Almaviva; Silvia Bellucci, Customer Engineer Public Sector EMEA, Google; Giovanni Dimopoli, Responsabile Strategie e Sviluppo Business, My Cicero; Andrea Vecci, Impact Sustainability & Communication, Redo SGR.
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