Meccanizzazione agricola

Trattori Sdf nell’anno dei record: più ordini, investimenti e lavoro

Da Treviglio 81 unità al giorno. Target a 1,4 miliardi di ricavi (+20%) . Nel 2020 Ebitda al top, conferma degli investimenti e 300 nuove assunzioni

di Luca Orlando

Primo trasporto merci su gomma a impatto zero con il Bio-Lng

3' di lettura

«Per cinque mesi siamo tranquilli: in effetti non era mai successo». Mai accaduto, per l’amministratore delegato di Sdf Lodovico Bussolati, che il mercato richiedesse trattori e macchine agricole con questa intensità, andando a saturare completamente la capacità produttiva e garantendo una visibilità sull’output oltre l’estate. Un anno fa, al momento della rivisitazione del budget, la multinazionale di Treviglio aveva in effetti messo in cantiere progressi che allora parevano ambiziosi, ora però superati dalla realtà. E se forse, tenendo conto di oltre due mesi di lockdown, era scontato vedere i ricavi 2021 superiori dell’80% rispetto a quanto realizzato lo scorso anno nello stesso periodo, non altrettanto era traguardare volumi in progresso di oltre il 25% rispetto agli anni d’oro pre-Covid, mettendo così in marcia il gruppo verso nuovi record. «Puntiamo a 1,4 miliardi di ricavi - sintetizza Bussolati - e finora siamo in linea con il target».

Risultati che arrivano da lontano, esito di un robusto piano di investimenti da centinaia di milioni di euro che dal 2010 in poi ha rivoluzionato prodotti, processi e mercati del gruppo, uno dei leader globali della meccanizzazione agricola, ora forte di oltre 4mila addetti distribuiti in otto siti produttivi sparsi nel mondo.

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Risultati però costruiti anche grazie a scelte recenti, confermate anche nell’anno più duro per l’intero paese. Assumendo a livello di gruppo 300 persone e confermando lo stesso volume di investimenti, quasi 60 milioni, nonostante un calo dei ricavi del 10%.

«Meno che proporzionale rispetto agli oltre due mesi di lockdown di Treviglio - aggiunge l’ad -, anticipato rispetto alle prescrizioni generali per gestire al meglio l’emergenza. E concluso poi comunque in modo graduale, con attività ridotta e mensa sospesa per 15 giorni. Tempo prezioso grazie al quale abbiamo rivisto processi e organizzazione, interventi che hanno funzionato e che ci hanno permesso di ripartire».

Ripresa aiutata anche dalla generazione di risorse interne, con un Ebitda arrivato a livelli record (il 9,5% dei ricavi) in grado di alimentare gli investimenti e garantire anche un cospicuo premio di risultato ai quasi 1400 dipendenti di Treviglio: per i reparti produttivi (5135 euro) si tratta del bonus più alto di sempre.

«Se vogliamo - aggiunge Bussolati -, questo è il vero assist in arrivo dalla redditività: la possibilità di confermare il piano di investimenti, che rappresenta il nostro futuro e di distribuire risorse ai lavoratori. Un anno fa, quando abbiamo rivisto il budget, sapevamo di mettere nero su bianco cifre molto ambiziose ma direi che alla fine abbiamo avuto ragione a crederci».

L’organico cresce

Strategia di gruppo che non ha subito interruzioni neppure dal lato dell’organico, confermando il percorso di crescita ormai in atto da anni: il perimetro globale sale infatti a 4040 unità, con 230 nuovi ingressi nel solo sito di Treviglio.

«Dove continuiamo a far entrare dei giovani - spiega l’ad -, sia nei reparti commerciali che nell’area di ricerca e progettazione, divisione che nel gruppo Sdf ormai vale 300 unità».

Ricerca sempre più decisiva per alimentare i percorsi innovativi del settore, coinvolto pesantemente nei processi di digitalizzazione, nell’analisi dei big data, in generale nelle nuove applicazioni 4.0. «Per alcuni modelli - chiarisce Bussolati - ormai la dotazione di bordo standard prevede una centralina di connessione. E questo ci consente da un lato di attivare processi di manutenzione predittiva sulle nostre macchine, dall’altro di conoscere in modo approfondito le condizioni di utilizzo reali dei trattori, informazioni preziose per poter indirizzare al meglio l’attività di progettazione».

Se il percorso di crescita per il 2021 pare ben avviato, anche Sdf, come l’intera area vasta della meccanica italiana, subisce l’impatto degli inciampi del sistema globale di forniture, con problemi di scarsità e di prezzi fuori controllo per più materiali e componenti. «Per ora non abbiamo rallentamenti - spiega Bussolati - ma è chiaro che occorre mantenere una grande attenzione e in parallelo una forte flessibilità».

Gestita a livello di fabbrica anche attraverso modalità organizzative innovative, come una banca ore a cui poter attingere per rendere pienamente operativo anche il venerdì, che in condizioni normali è invece lavorativo solo fino alle 13. «Modello che abbiamo sperimentato per tre anni - spiega Bussolati - inserendo un settimana lavorativa di 38 ore, pagate però come 40, e che ha dato prova di funzionare, garantendo in effetti una flessibilità sana e virtuosa per gestire i picchi di produzione».

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