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Treni Italo, così l’armatore Aponte cerca un posto accanto agli americani di Gip

L’ipotesi di un veicolo controllato pariteticamente dalla società Usa e da MSC. Diversi gruppi interessati: Eqt, Apg, Allianz, Gic, Brookfield e Blackrock

di Carlo Festa

(IMAGOECONOMICA)

3' di lettura

Grandi manovre in corso sui treni ad alta velocità di Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori. Secondo indiscrezioni finanziarie, nelle ultime settimane sarebbero infatti arrivate varie manifestazioni d’interesse non sollecitate da alcuni operatori infrastrutturali, proprio mentre l’azionista di riferimento, cioè il gruppo americano Global Infrastructure Partners (Gip), ha aperto un tavolo di discussioni con la famiglia Aponte, proprietaria del colosso dello shipping e della logistica Msc.

Le trattative con Aponte

Il gruppo Global Infrastructure Partners e Msc avrebbero, secondo i rumors, trovato una possibile struttura per un’operazione di riassetto azionario di Italo, che ora dovrà essere analizzata per capirne la fattibilità. L’obiettivo è la creazione di quello che viene definito un «continuation fund», cioè un nuovo veicolo d’investimento dove la stessa Gip dovrebbe reinvestire il 50 per cento delle risorse, mentre l’altra quota paritetica sarà a carico della Msc di Aponte. Ne nascerebbe un’alleanza tra i due gruppi.

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Il fondo-veicolo di Gip, che attualmente controlla Italo, potrebbe invece uscire con una cospicua plusvalenza dall’operazione. Si parla infatti di una valutazione complessiva del gruppo tra i 5 e i 6 miliardi di euro. Gip ha rilevato Italo dai soci italiani (tra i quali Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, Gianni Punzo, Isabella Seragnoli e Alberto Bombassei, che poi avevano reinvestito) nel 2018 sulla base di una valutazione di quasi 2,4 miliardi di euro, considerando un «equity value» allora di 1,94 miliardi di euro.

Se dunque da una parte sarebbe questa la struttura dell’operazione, dall’altra sarebbero in corso degli approndimenti per capire le potenzialità industriali di un’alleanza tra Gip e Msc. La strategia allo studio prevederebbe l’espansione di Italo nel settore del trasporto merci, ma sarebbero in corso analisi a più livelli per capire la fattibilità e le potenzialità di una crescita del perimetro.

I fondi alla finestra

Msc si sarebbe mossa e avrebbe aperto un tavolo di trattative con Gip, anche in modo da anticipare i fondi infrastrutturali e gli altri gruppi finanziari che si stanno muovendo per prepararsi a un processo di cessione di Italo, che inizialmente era preventivato nel 2023. Tre gruppi infrastrutturali avrebbero già mostrato un interesse per Italo: cioè la divisione infrastrutture del fondo scandinavo Eqt, il gruppo canadese Brookfield (che in Italia è salito agli onori della cronaca qualche mese fa per l’offerta su Atlantia proprio a a fianco di Gip) e, infine, la divisione infrastrutture del colosso americano degli investimenti Blackrock.

In aggiunta, sempre secondo i rumors, starebbero sondando la possibilità di inserirsi nella partita anche il fondo pensione olandese Apg, il gruppo assicurativo Allianz (già presente nell’azionariato di Italo) e il fondo sovrano di Singapore, Gic. Alcuni di questi soggetti avrebbero chiesto come garanzia anche il reinvestimento dei soci italiani.

Ora resta da capire se verrà trovato un accordo con Aponte oppure se Gip e gli altri soci preferiranno avviare un processo competitivo il prossimo anno. Italo, del resto, sta macinando risultati positivi, dopo il periodo difficile del Covid. La società continua a distribuire 250 milioni di dividendi all’anno e i soci non sembrano quindi avere fretta.

Il terzo polo dei soci italiani

In questo scenario in rapida evoluzione, ci sono da registrare anche nuove iniziative allo studio. Alcuni dei soci italiani dei treni Italo, secondo le indiscrezioni, sarebbero alla finestra per capire l’esito delle discussioni tra Gip e Aponte. In caso di ingresso del gruppo italo-svizzero a fianco di Gip in Italo, alcuni potrebbero decidere di liquidare la loro partecipazione e di avviare una nuova iniziativa, un terzo polo dei trasporti in Italia dopo Trenitalia e appunto Ntv. Le ipotesi sarebbero di due tipi: da una parte il lancio di un nuovo gruppo dei treni veloci, dove far confluire anche Itabus, dove azionisti sono gli stessi Cattaneo, Montezemolo, Seragnoli e Punzo.

Dall’altra, un’alleanza con la francese Sncf, che sta entrando sul mercato italiano dell’alta velocità e ha incaricato di recente una banca d’affari, in modo da trovare partner italiani con cui sviluppare il business.

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