Trenta modi per salvare il «Jova Beach Party»
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Dice il Saggio: «Ci sono 30 modi per salvare il mondo». Tipo: «Potremmo smettere da ora di vendere e di comprare, tutti con un pasto al giorno e un vestito per tutti uguale». Perché il Saggio è pacifista, ecologista, ecumenista e pure un pizzico terzomondista. Ma siccome solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione e il Saggio è appunto saggio e gode di ottima salute, eccoti che 17 anni dopo si concede una giravolta ideologica: «Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato dello scarico della fogna di Nuova Delhi!»
Così parlò Lorenzo Jovanotti Cherubini dal pulpito di Facebook, dopo l’ennesima polemica green scatenata dal suo «Jova Beach Party». Perché il sempre giovane guru del penso positivo ha un debole per l’innovazione e la grande novità da lui escogitata per l’estate 2019 è l’atipico tour sulle più affollate spiagge italiane, una Woodstock del bagnasciuga con fan in costume da bagno. Alla vigilia c’erano tutte le migliori intenzioni, compresa partnership col Wwf.
Ma succede che l’eroico Messner boccia l’idea della data alpina di Plan de Corones, che i concerti di Albenga e Vasto vengono annullati per problemi autorizzativi, che dai social gli piovono addosso accuse di sfruttamento della manodopera volontaria e danni ambientali. Di fronte a tutte queste beghe, va a finire che uno come minimo ti cambia religione. Persino se crede che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa. Eppure, caro Lorenzo, dovresti averlo capito che i tour in spiaggia non portano fortuna. Neanche se baci il rosario.
(Modesto Michelangelo Scrofeo)
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