Trentino Alto Adige e Foggia, come si vota e chi sono i candidati
Anche se nessuno mette in dubbio il Kompatscher tris e Fugatti bis, i due nuovi esecutivi potrebbero riservare qualche sorpresa
I punti chiave
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Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, i presidenti uscenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, domenica si presentano agli elettori. Più degli altri sfidanti, entrambi temono soprattutto il confronto con il proprio risultato del 2018. Non sono infatti passati indenni gli ultimi cinque anni, contrassegnati da pandemia, inflazione e strappi con storici compagni di partito. Anche se nessuno mette in dubbio il Kompatscher tris e Fugatti bis, i due nuovi esecutivi potrebbero riservare qualche sorpresa.
Per Kompatscher risultato personale di particolare valenza
In Alto Adige, dove si vota con un proporzionale puro, i sondaggi danno la Volkspartei in netto calo, restando comunque, con il 32% -35% , l’indiscusso numero uno in consiglio provinciale. Il 42% del 2018 ormai è solo un lontano ricordo. Lunedì mattina si saprà quanto pesa lo strappo con l’ex assessore Thomas Widmann che si presenta con una propria lista. Il governatore uscente Kompatscher cinque anni fa fu il Kaiser delle preferenze con 68.210 di voti diretti. Questa volta, il suo risultato personale sarà di particolare valenza. Sul versante italiano i sondaggi predicono il sorpasso di FdI sulla Lega. Il partito di Meloni a questo punto potrebbe rivendicare un posto in giunta, proprio affianco al Carroccio. La perplessità della Volkspartei nei confronti del partito della premier sembrano superate e nel dubbio prevale il pragmatismo sudtirolese. Per la prima volta la Svp, oltre alla rappresentanza italiana prevista dallo statuto d’autonomia, potrebbe aver bisogno anche di un partner di coalizione tedesco, che in questa ottica potrebbe trovare, sempre a destra, nei Freiheitlichen. Botta è risposta a distanza (di qualche centinaio di metri) a Bolzano tra Matteo Salvini ed Elly Schlein. «Conto che domenica saremo riconfermati. Contiamo di vincere e tornare a governare con consiglieri e assessori», ha ribadito il leader della Lega. Secondo la segretaria del Pd, la Svp «commette un errore a guardare a destra, negando la vocazione europea di un territorio come questo. Un territorio di cerniera, un territorio di confine, un territorio di autonomia speciale». Una new entry in consiglio sarà con ogni probabilità rappresentata da Jürgen Wirth Anderlan, che ha ricevuto il pesante endorsement del leader della destra austriaca Herbert Kickl. L’ex comandante degli Schützen strizza l’occhio ai no vax, ben radicati nelle valli, e sui social si fa notare con slogan come: «Risolvere il problema casa? Stop all’immigrazione e rimpatriare, rimpatriare, rimpatriare».
Fugatti (favorito) sconta l’iniziale divisione
In Trentino, dove invece c’è l’elezione diretta del governatore, quello uscente, Maurizio Fugatti, è il favorito alla rielezione, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Noi Trentino per Fugatti Presidente, Patt, Fassa e La Civica. Il leghista sconta l’iniziale divisione della coalizione di centrodestra, con FdI che per diverse settimane ha puntato sulla propria capolista Francesca Gerosa, e la rottura con l’ex senatore Sergio Divina, il quale, dopo una lunga carriera nelle fila della Lega, ha deciso di lanciare la propria candidatura alla guida dell’esecutivo provinciale. Sostenuto da tre liste civiche, Divina annovera tra i propri sostenitori molti esponenti del centrodestra. Francesco Valduga, che ha lasciato il seggio di sindaco di Rovereto per assumere la guida dell’Alleanza democratica autonomista, cercherà di far valere il peso delle grandi città, soprattutto Trento, Rovereto e Pergine, dove il centrosinistra è maggiormente radicato e dato in vantaggio.
Foggia al voto, è sfida a 5 per il sindaco
Foggia torna al voto. A distanza di due anni e due mesi dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, avvenuto il 5 agosto del 2021 su decisione dell’allora ministro degli interni Luciana Lamorgese, la città capoluogo (secondo capoluogo di provincia in Italia ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose dopo Reggio Calabria nel 2012) torna ad esercitare il proprio diritto al voto. Domenica e lunedì, 22 e 23 ottobre, i cittadini si recheranno alle urne. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 di domenica e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì. Cinque i candidati che concorrono alla carica di primo cittadino per oltre 700 candidati consiglieri. Maria Aida Episcopo, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, ha un profilo civico e rappresenta il campo largo progressista. È stata proposta dal M5S, molto vicina al suo leader Giuseppe Conte, è sostenuta dal Pd, Italia Viva e Azione. Dieci in tutto le liste a suo sostegno (Comunità Politica per Foggia, CON Foggia, Italia del Meridione Foggia, Movimento 5 Stelle, Nessuno Escluso, Noi Popolari, Partito Democratico, Popolari per Foggia, Riscossa Civile, Senso Civico, Partito Socialista Italiano, Europa Verde) e Tempi Nuovi (Popolari Uniti, Italia Viva, Azione). Una coalizione larghissima, che rappresenta un po’ un unicum nazionale, anche un po’ un banco di prova per altri territori italiani. Il giovane avvocato Raffaele Di Mauro, un passato nelle fila di Forza Italia, guida la coalizione del centrodestra unito ed è sostenuto da cinque liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Prima Foggia, Nuovo Psi- liberali riformisti, e Lista Di Mauro sindaco - Noi moderati per Foggia. Tre poi i candidati civici. Il docente universitario Nunzio Angiola, parlamentare nella scorsa legislatura, a capo di una coalizione di quattro civiche (Angiola sindaco, Effetto Foggia, Foggia 5.0, Orà). Antonio De Sabato, ex consigliere comunale di Foggia nelle fila della lista Senso Civico promossa dall’allora assessore regionale emilianista, Leo Di Gioia sostenuto da due liste civiche (De Sabato sindaco e Progetto concittadino) e Giuseppe Mainiero, commercialista, con un passato da consigliere comunale, sostenuto da due civiche (Giuseppe Mainiero sindaco e Resto a Foggia).
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