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Tribunale dei brevetti, a Milano la terza sede centrale su moda e alimentare

Il comitato amministrativo del Tub, nella riunione del 26 giugno, ha approvato ufficialmente la decisione. Tuttavia Milano non avrà le stesse competenze originariamente previste per Londra. Parigi si tiene i brevetti farmaceutici con Spc (i più numerosi) e Monaco la chimica. All’Italia, l’agroalimentare, la moda e il fitosanitario

di Laura Cavestri

2' di lettura

Superato anche l’ultimo esame, ora è ufficiale. Milano – al posto di Londra – ospiterà non solo una sede locale (già attiva) del Tribunale per il brevetto unitario, ma ospiterà la terza sede centrale della nuova Corte, che è entrata in vigore il 1° giugno ed è chiamata a dirimere le liti in materia brevettuale. Ieri in tarda mattinata il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, twitta la notizia: «Milano sarà la sede della terza sezione del Tribunale europeo dei brevetti (Tub). Il comitato amministrativo del Tub ha approvato ufficialmente la decisione».

«Un’assegnazione – aggiunge il ministro della Giustizia, Carlo Nordio – per cui in questi mesi, insieme al ministro degli Esteri, mi sono impegnato in prima persona dialogando con i ministri di Giustizia dei Paesi Ue». Come previsto, infatti, dalle complesse trattative di questi mesi con Francia e Germania, le competenze di Milano saranno più “leggere” rispetto a quelle previste per la City.

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Milano si occuperà della farmaceutica (tranne che dei brevetti con certificati complementari di protezione, i più diffusi), di agroalimentare, fitosanitario, oltre che di moda (abbigliamento e calzature). Nel 2026 possibile una revisione delle competenze (previo accordo con i partner). La sede centrale sarà attiva a 12 mesi dall’approvazione. Dunque, tra un anno.

«Felice dell’assegnazione – ha detto il sindaco Beppe Sala –. Ora, al lavoro per dimostrare la validità della scelta e per ampliare con il Governo le deleghe assegnate». Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha ringraziato il governo «per il ruolo decisivo assunto» e ricorda che è «la Regione dove si depositano più brevetti». «Una grande sfida da cogliere» per il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonino la Lumia. Per il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada: «bene la notizia, ma aspettiamo conferme sulle competenze: chimica e farmaceutica sono essenziali». Il Tub avrà «ricadute economiche significative sull’indotto locale e i posti di lavoro» osserva Carlo Sangalli, presidente Confcommercio e Camera di commercio. Soddisfatta la Cia, mentre Confimi invita a «vigilare perché gli ostacoli linguistici e giuridici non siano esborsi penalizzanti per le Pmi». Mentre Competere.eu chiede che si faccia di tutto per portare a Milano anche le competenze su tutta la farmaceutica e la meccatronica. Critiche le opposizioni. Per Ivan Scalfarotto (senatore di Azione-Italia Viva) è «una buona notizia più che dimezzata, dato che a Milano le competenze sono molto ridotte». Mentre Lia Quartapelle (Pd) si chiede: «Milano avrà le competenze di Londra o sarà una scatola vuota?».

Secondo la Ue, il brevetto unitario consentirà, specie alle Pmi, di risparmiare fino all’80% dei costi per le tasse di rinnovo a tutela delle invenzioni. Mantenere in vita un brevetto unitario per 10 anni costerà meno di 5mila euro rispetto ai quasi 30mila attuali nei 25 Stati membri Ue che aderiscono.

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