Trieste, oltre 100 milioni per recuperare il porto settecentesco
Progetto di riqualificazione urbana di 66 ettari dell’area del porto
di Barbara Ganz
2' di lettura
Un progetto di riqualificazione urbana per il recupero dell’antica area del porto settecentesco, da restituire alla città di Trieste e all’intera regione. Una superficie di 66 ettari fronte mare, dal Canale di Ponte Rosso nel cuore della città all’area balneare di Barcola, in un susseguirsi di grandi volumi edilizi, originariamente adibiti a magazzino o deposito per le merci durante il dominio austriaco prima e austroungarico poi.
Il Friuli VG - in un momento storico che vede una crescita di investimenti diretti esteri significativa: triplicati nel 2021 quando hanno raggiunto il 6,3% del totale nazionale - promuove così le proprie disponibilità immobiliari, i vantaggi competitivi e le opportunità di investimento per attrarre imprese e investitori a insediarsi sul territorio. È questa anche la chiave della partecipazione al MIPIM, Le Marché International des Professionnels de l’Immobilier, fiera internazionale dedicata agli investimenti immobiliari e uno degli eventi di riferimento per il settore a livello internazionale.
La Regione, tramite Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa, ente dedicato ad attrazione investimenti e accompagnamento delle imprese, sarà presente alla fiera dal 14 al 17 marzo al Palazzo dei Festival di Cannes. Sarà presente anche il Comune di Trieste, componente insieme alla Regione e all’Autorità di sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, del Consorzio Ursus, soggetto promotore delle opportunità di investimento nel Porto Vivo.
Un progetto unico, per dimensioni, nel panorama attuale europeo, ma che ricorda quanto realizzato ad Amburgo o Oslo con il restauro di aree portuali. Sul sito si concentra un investimento pubblico in un progetto di ampio respiro orientato alla sostenibilità ambientale, anche con riferimento a efficientamento energetico, mobilità e aspetti edilizi: «Un’occasione di riqualificazione urbana e insieme opportunità di valorizzazione che rende l’area strategica per trainare l’attrazione di investimenti verso l’intera regione», sottolinea Lydia Alessio - Vernì, direttrice generale in Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa.
«Anche gli aspetti di sostenibilità ambientale che connotano il progetto di riqualificazione in atto nel sito, come il parco lineare urbano, si rivelano particolarmente in sintonia con le esigenze degli investitori e i trend osservati, attenti a soluzioni ecocompatibili, innovative per le città, rivolte a migliorare la qualità della vita ed elevare gli standard ambientali». Notevole l’aspetto ecologico: su 31.829 metri quadrati di superficie totale, verranno recuperati 30mila metri quadrati di superficie drenante e saranno piantumati 680 alberi. L’amministrazione regionale è il primo soggetto a credere nel progetto di riqualificazione urbana strategica di Porto Vivo, non solo come parte del Consorzio Ursus, ma anche con un investimento di oltre milioni. È previsto il trasferimento di oltre 1000 dipendenti delle attuali 12 sedi regionali di Trieste entro il 2025.
Nel progetto regionale «vi sarà spazio anche per un’attività di altissimo profilo che diventerà un vero e proprio magnete per startup innovative. In prospettiva, il trasferimento degli uffici regionali in questa sede renderà poi disponibili numerosi immobili di pregio del centro cittadino di sicuro interesse per gli investitori» conclude.
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