Trimestre in crescita per Pandora, che investe (anche) nei diamanti di laboratorio
Cambio al vertice del marketing: nominata Mary Carmen Gasco-Buisson, finora global vice president di Unilever
di Giulia Crivelli
I punti chiave
3' di lettura
Prosegue il trend positivo di Pandora, il marchio di gioielleria nato in Danimarca e oggi globale e molto conosciuto e apprezzato anche in Italia, che è uno dei principali mercati europei. Quotata alla Borsa di Copenhagen, Pandora ha annunciato i risultati del secondo trimestre 2022, chiuso con una crescita organica pari al 3% rispetto al secondo trimestre del 2021, del 17% rispetto al secondo trimestre del 2019) e in linea con la guidance (le previsioni fatte in precedenza dalla stessa società) per il 2022. I ricavi del periodo aprile-giugno hanno raggiunto i 5,6 miliardi di corone danesi (760 milioni di euro circa); bene anche la reddittività: l’ebit è stato di 1,24 miliardi, pari al 22,1% del fatturato e l’utile netto di 934 milioni.
I fattori trainanti
Pandora è uno dei leader mondiali della gioielleria: ha 6.800 punti vendita in oltre 100 Paesi, con 27mila dipendenti e nel 2021 il fatturato era stato di 23,5 miliardi di corone danesi, pari a 3,1 miliardi di euro. Nel secondo trimestre la crescita è sostenuta dai solidi risultati della piattaforma Moments, supportata da una forte performance delle collaborazioni e in particolare della nuova collezione Marvel, si legge nella nota ufficiale. «Siamo molto soddisfatti di constatare che i nostri sforzi continuano a dare i loro frutti, grazie a un ulteriore trimestre con record di revenue. Abbiamo mantenuto una solida crescita rispetto ai livelli pre pandemia, nonostante l’impatto negativo delle chiusure in Cina e il difficile confronto con gli Stati Uniti a causa dei sussidi governativi dello scorso anno – ha spiegato il ceo Alexander Lacik. Bene anche l’esecuzione della strategia di Phoenix: sono in corso iniziative come l’espansione della rete, lo sviluppo di nuovi concept store e l’introduzione di un nuovo programma di fidelizzazione dei clienti, solo per citarne alcune. Restiamo ottimisti e incoraggiati dalle opportunità di crescita che ci attendono». La guidance di Pandora per l’intero anno 2022 resta invariata. Si prevede una crescita organica del 4-6% e un margine Ebit del 25-25,5%.
I diamanti “made in Pandora”
Il 25 agosto sarà lanciato negli Stati Uniti Diamonds by Pandora, che il ceo Lacik ha definito «un altro importante traguardo nella nostra missione di democratizzazione del mercato dei gioielli». Pandora ha deciso di scommettere sui diamanti fabbricati in laboratorio, dopo l’annuncio dello scorso anno di smettere di vendere diamanti estratti. La collezione in arrivo a giorni utilizza gemme non importate in Nord America, più economiche e sostenibili. Il lancio dei 269 negozi negli Stati Uniti e in Canada, nonché online, arriva dopo il lancio pilota dello scorso anno in Gran Bretagna. «I diamanti creati in laboratorio – ha spiegato Lacik – sono belli quanto i diamanti estratti, ma disponibili per più persone e con minori emissioni di carbonio» (nella foto, un negozio Pandora a New York).
L’importanza del marketing e la lezione del largo consumo
Singificativa anche la nomina, di poche ore fa di Mary Carmen Gasco-Buisson, attualmente global vice president di Unilever, a chief marketing officer di Pandora. La manager riporterà al ceo della società, Alexander Lacik, ed entrerà a far parte dell’executive leadership team. «Pandora è il brand di gioielli più grande al mondo, gode di un forte riconoscimento tra i mercati e le generazioni ed è amato da milioni di clienti in tutto il mondo. Sono molto felice di unirmi a questo brand e a questo team straordinario e di contribuire nell'avvicinare Pandora a un numero ancora maggiore di persone in tutto il mondo», ha commentato Gasco-Buisson. «Sono lieto che Mary Carmen si unisca al nostro team e ci aiuti a realizzare le ambizioni di crescita fissate con la strategia Phoenix – ha aggiunto Alexander Lacik –. Ha un’esperienza straordinaria nella costruzione, espansione e nella trasformazione di brand consumer a livello globale. Ha una profonda conoscenza del consumatore di oggi e può tradurre questa conoscenza in strategie commerciali innovative».
Esperienza e multiculturalità
Nata nella Repubblica Dominicana e di nazionalità statunitense-spagnola, Gasco-Buisson ha conseguito una grande esperienza nella crescita e trasformazione di brand di largo consumo in diverse categorie quali fragranze, beauty & personal care e salute delle donne. Dal 2020 ha guidato il turnaround dell’iconico marchio Axe di Unilever, con oltre 1 miliardo di euro di fatturato in più di 80 mercati. In precedenza, ha ricoperto ruoli di alto rilievo presso Procter & Gamble per 22 anni. Tra questi, il ruolo di consumer health ceo presso P&G Ventures e il ruolo di global marketing & innovation director per Hugo Boss Fragrances. Ha anche ricoperto un ruolo esecutivo presso la società di venture capital M13 e ha fornito consulenza a una serie di start-up del settore consumer e tecnologico. La manager entrerà a far parte di Pandora durante l’autunno di quest’anno e lavorerà presso la sede globale di Copenaghen.
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