Tsipras dice no a Gucci, nessuna sfilata di moda sul Partenone
di Vittorio Da Rold
2' di lettura
La Grecia - sull’orlo dell’ennesima crisi del debito pubblico e con la troika in casa che sta verificando lo stato dei conti e il grado di attuazione delle pesanti riforme sul terzo piano di aiuti in cambio di austerità - ha il coraggio o l’arroganza (hubris in greco) di respingere una proposta molto interessante di Gucci. In maniera netta e senza appello, Atene ha detto no (oki in greco) alla richiesta di poter organizzare una sfilata di moda sull'Acropoli di Atene per la quale la maison era interessata nelle forme stabilite dalle autorità greche.
Una proposta da mecenate anche se con l’occhio attento al risalto che l’evento, che sarebbe stato filmato e fotografato, riporta il quotidiano greco Kathimerini, avrebbe avuto sul mondo dei media internazionali. Invece Atene si è chiusa a riccio e sebbene il Fondo monetario internazionale stia chiedendo nuovi tagli alle pensioni e aumenti di imposte per 3,2 miliardi nel bienno 2017 -2018 per garantire la sostenibilità del debito, il governo di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras ha rispedito al mittente l’offerta sebbene fosse interessante.
Questione di dignità nazionale? Forse, sebbene la spiegazione ufficiale parla di tutela del patrimonio archeologico. «Il carattere culturale unico dei monumenti dell'Acropoli è incompatibile con questo genere di eventi», ha affermato in un comunicato il Consiglio centrale archeologico greco (Kas), che supervisiona tutti i siti antichi della Grecia, come riferisce online il quotidiano Ekathimerini.
La risposta del Consiglio centrale è in linea con la tradizione che è molto severa e ristrettiva. Nelle intenzioni della Gucci, la sfilata, della durata di circa 15 minuti, doveva svolgersi a giugno davanti ad un pubblico di circa 300 persone, su una passerella da allestire tra il Partenone e l'Eretteo. Ma sulla vicenda è intervenuta anche la ministra della cultura, Lydia Koniordou, affermando a sua volta che «il Partenone è un monumento importante e un simbolo universale che noi greci dobbiamo proteggere, in particolare alla luce dei nostri sforzi in corso per recuperare i marmi». Atene ha infatti una lunga querelle con il governo di Londra per la restituzione di 56 marmi originali del Partenone attribuiti allo scultore Fidia che sono attualmente custoditi al British Museum, ma che la Gran Bretagna non vuole assolutamente restituire.
Un portavoce di Gucci in riferimento alla vicenda ha reso noto la posizione della maison: «Confermiamo di aver avuto un incontro con le autorità elleniche per esplorare la possibilità di un progetto di collaborazione culturale a lungo termine. Il nostro marchio non è nuovo a iniziative di questo genere; negli ultimi anni abbiamo collaborato con istituzioni quali Palazzo Strozzi a Firenze, Minsheng Museum a Shanghai, Chatsworth House in Inghilterra e LACMA a Los Angeles. Le speculazioni pubblicate relative a presunti impegni o offerte economiche diretti o indiretti, sono destituite da ogni fondamento. Le informazioni riportate da alcuni siti greci non sono state verificate in alcun modo con noi».
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