Tumori, Mattarella: la battaglia contro il cancro è un’impresa collettiva. Fondi per la ricerca sotto gli standard
Il diritto all’oblio è «una forma di rispetto e tutela della persona, che nel suo percorso di cura intende liberarsi anche del vecchio stigma di una patologia che potrebbe recarle un pregiudizio»
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- La ricerca è il motore del progresso dell’umanità
- Il diritto all’oblio è una forma di rispetto
- Ancora girano teorie anti-scientifiche su vaccini
- C’è ancora tanta strada da fare
- Sostegno ai giovani perché esprimano in italia il loro talento
- Le guerre non rallentino la collaborazione nella ricerca
- Nobel 2023 alla tecnica Rna dei vaccini
- L’inaugurazione della mostra ’L’avventura della moneta’
3' di lettura
«La battaglia contro il cancro è una grande impresa collettiva, richiede impegno, collaborazione, sostegno reciproco, fiducia. Curare, sperimentare, fare ricerca, promuovere la produzione di nuove terapie, di nuovi farmaci. È in questo percorso che si riassume l’impegno prezioso di migliaia di operatori. Passi da gigante sono stati compiuti negli ultimi decenni. Infondono fiducia nell’azione che viene dispiegata». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione Quirinale de “I giorni della ricerca”.
La ricerca è il motore del progresso dell’umanità
«La ricerca è stata il motore primo del progresso dell’umanità. La duplice intuizione costitutiva dell’Airc ha avuto un valore profetico. Anzitutto: il cancro si può sconfiggere. In secondo luogo: per vincere questa sfida bisogna puntare sulla ricerca medica e scientifica. Una prospettiva duplice che ha creato progressivamente consapevolezza, partecipazione, cultura. E l’Italia è andata molto avanti sul fronte della ricerca sul cancro», ha detto il presidente della Repubblica.
Il diritto all’oblio è una forma di rispetto
«I progressi nelle cure hanno reso il cancro una malattia sempre più guaribile - ha sottolineato il capo dello Stato - e questa consapevolezza ha motivato la decisione unanime della Camera dei Deputati di approvare un testo di legge che regola il diritto all’oblio delle malattie oncologiche. Una forma di rispetto e tutela della persona, che nel suo percorso di cura intende liberarsi anche del vecchio stigma di una patologia che potrebbe recarle un pregiudizio. Anche questo è frutto del cammino percorso, e del valore sociale innescato dalla ricerca e dalla passione dei medici».
Ancora girano teorie anti-scientifiche su vaccini
«La ricerca è garanzia di futuro. La ricerca è la cura. La ricerca di ieri - ha sottolineato Mattarella - è già diventata la cura di oggi, la ricerca di oggi sarà la cura di domani. Eppure dopo tanta evidenza, dopo che è stato dimostrato nella drammatica esperienza della pandemia che i costi umani sarebbero stati di gran lunga maggiori senza la scoperta dei vaccini in tempi rapidi, continuano a circolare teorie irragionevoli e anti-scientifiche».
C’è ancora tanta strada da fare
«L’Italia è andata molto avanti sul fronte della ricerca sul cancro, come ci ha ricordato il Ministro Bernini. C’è ancora tanta strada da fare. Le nuove diagnosi - ha ricordato il capo dello Stato Mattarella - sono oltre mille al giorno. E, come ci ha spiegato il professor Calligaris-Cappio, mentre su diverse tipologie di tumore sono stati compiuti progressi straordinari, in alcuni ambiti lo sviluppo della malattia oncologica è di più difficile contrasto. Abbiamo bisogno della ricerca. Di quel ‘girare attorno’ alla malattia, assediandola, di cui ha parlato il dottor Boldrini. Anzi questa esigenza si accentua con nuove patologie che si affacciano, con le scoperte anche in altri campi che forniscono conoscenze inedite, tecnologie superiori, mezzi di indagine più penetranti».
Sostegno ai giovani perché esprimano in italia il loro talento
«I giovani - ha ricordato Mattarella - devono poter circolare e fare esperienze nelle università, nei centri di ricerca, nei laboratori dell’Europa e del mondo. Tutto questo è prezioso e devono poter tornare se lo desiderano. A questo sforzo collettivo di sostenere i giovani ricercatori, di consentire loro di esprimere anche in Italia il loro talento, devono concorrere tutte le forze sociali».
Le guerre non rallentino la collaborazione nella ricerca
«La collaborazione nella ricerca - ha detto il capo dello Stato - non deve essere fermata, né rallentata dalle guerre e dalle tensioni geopolitiche. Anzi, la collaborazione tra scienziati sui grandi obiettivi comuni dell’umanità può produrre anticorpi anche contro l’espansione dei conflitti. La salvaguardia delle vite, la loro cura, deve essere la principale preoccupazione dell’umanità, segnata da un destino comune».
Nobel 2023 alla tecnica Rna dei vaccini
«Il Nobel 2023 per la medicina è stato assegnato alla biochimica Katalin Karikò e all’immunologo Drew Weissman per la tecnologia che ha reso possibili i vaccini più efficaci contro il Covid-19. Sappiamo che questa tecnica, fondata sull’utilizzo dell’Rna messaggero, potrà servire per importanti sviluppi anche in altri ambiti di cura, comprese le terapie antitumorali. Un tempo la iper-specializzazione sembrava il destino della ricerca avanzata, ora l’inter-disciplinarietà è divenuta molto più che una opportunità. Si è ormai affermata. Non avremmo sconfitto con questa rapidità il Covid senza una straordinaria cooperazione mondiale della ricerca. Contiamo che non sia un’eccezione bensì la regola. Un esempio per il futuro. Una strada che l’umanità non deve abbandonare».
L’inaugurazione della mostra ’L’avventura della moneta’
Nel pomeriggio il presidente della Repubblica è intervenuto all’inaugurazione della mostra ’L’avventura della moneta’ che sarà aperta al pubblico, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 31 ottobre al 28 aprile 2024. La mostra, ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada, propone un viaggio nel tempo alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza.
loading...