ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIL CONFLITTO IN SIRIA

Turchia: Ungheria e Bulgaria bloccano l’embargo Ue di armi. Di Maio: stop ai nuovi contratti

La paura di molti paesi membri – in particolare dell'Ungheria e della Bulgaria - è di scatenere la reazione della Turchia che ha già minacciato di lasciare scappare verso l'Europa le migliaia di rifugiati

di Beda Romano

Luigi Di Maio al vertice dei ministri degli Esteri europei in Lussemburgo (Ap)

3' di lettura

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – I Ventotto hanno spiegato lunedì 14 ottobre che le operazioni militari turche in Siria stanno avendo «drammatiche conseguenze», in particolari umanitarie. Pur condannando l'azione turca, i ministri degli Esteri, riuniti in Lussemburgo per una consueta riunione mensile, non sono riusciti a mettersi d'accordo su un embargo europeo contro le vendite di armi alla Turchia, come invece proposto dalla Francia, dalla Germania e in ultimo anche dall'Italia.

«I paesi membri si impegnano ad avere posizioni nazionali forti a proposto delle loro politiche di esportazione di armi verso la Turchia», si legge in un comunicato. Prima della riunione, il ministro degli Esteri spagnolo e futuro Altto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell aveva avvertito che «è difficile giungere ad accordi unanimi», ricordando che con la Turchia ciascun paese membro ha firmato accordi puramente nazionali.

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Da qualche giorno, l'esercito turco è entrato sul territorio siriano con l'obiettivo dichiarato di colpire presunte installazioni terroristiche curde. L'operazione, che sta provocando ondate di profughi, è stata facilitata dalla scelta americana di ritirare i propri militari dalla regione. Nel fine settimana, sia la Francia che la Germania avevano annunciato di voler congelare le loro esportazioni di armi verso la Turchia. Nei fatti però la loro scelta non è stata seguita da molti partner europei.

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Di Maio: stop a nuovi contratti
Dal canto suo, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha annunciato che Roma varerà un decreto ministeriale per bloccare l'export di armi . Si tratta di uno stop «ai prossimi contratti e ai prossimi impegni», ha precisato l'uomo politico a margine della riunione ministeriale. È da ricordare che le commesse in campo militare hanno spesso tempi lunghi, e che quindi l'impatto della scelta dei paesi che hanno deciso l'embargo non si farà sentire rapidamente.

Export di armi italiane in Turchia vale 362 milioni
La più recente relazione sull'interscambio italiano di armi con il resto del mondo, pubblicata dalla Presidenza del Consiglio e inviata al Parlamento italiano in aprile, rivela che per l'industria italiana la Turchia è attualmente il terzo mercato di destinazione, dietro al Qatar e al Pakistan e davanti agli Emirati Arabi Uniti. Nel 2018, il paese ha venduto ad Ankara fino a 362 milioni di euro di armi, rispetto ai 266 milioni del 2017 e ai 133 milioni del 2016.

Ungheria e Bulgaria contrarie all’embargo
La paura di molti paesi membri – in particolare dell'Ungheria e della Bulgaria - è di scatenere la reazione della Turchia che ha già minacciato di lasciare scappare verso l'Europa le migliaia di rifugiati che attualmente hanno trovato riparo sul proprio territorio. Ad Ankara, i Ventotto hanno promesso nel 2016 fino a sei mliliardi di euro in aiuti umanitari. In questo contesto, secondo molti osservatori, la Turchia ha la capacità di tenere in ostaggio i Ventotto.

Solidarietà a Cipro sul gas
Un altro fronte aperto con Ankara riguarda le trivellazioni turche al largo di Cipro. In un comunicato, sempre lunedì 14 ottobre, i Ventoitto hanno espresso «piena solidarietà» a Nicosia e chiesto all'Alto Rappresentante Federica Mogherini di presentare «rapidamente» proposte in vista di un quadro di sanzioni mirate contro persone fisiche e morali. Anche su questo fronte, l'Unione ha scelto la gradualità. Già in giugno, i Ventotto avevano chiesto alla diplomazia comunitaria di preparare eventuali sanzioni mirate.

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