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Turismo, Santanchè: più soldi a chi lavora nel weekend per attrarre i giovani

Il ministro: «Nel turismo c’è una grande possibilità di occupazione ma per i giovani lavorare il sabato o la domenica è faticoso, sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero»

(Adobe Stock)

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A partire da Pasqua e in vista della stagione estiva, ci si prepara a un periodo di forte vivacità per il turismo. Una opportunità di sviluppo per l’economia e l’occupazione, come confermano i dati nel primo bimestre del 2023: nel turismo si sono osservati 22mila nuovi posti di lavoro, pari a un quinto del totale delle posizioni create da inizio anno. Ma le imprese del settore lamentano la mancanza di personale. All’appello mancano circa 50mila lavoratori, secondo le stime fornite Assoturismo Confesercenti.

Incentivi e decontribuzione

«Nel turismo c’è una grande possibilità di occupazione ma per i giovani lavorare il sabato o la domenica è faticoso, sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero» ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè. Che ha annunciato di essere al lavoro su una proposta legislativa per rendere più appetibile l’impiego nel settore turistico: «Stiamo pensando, e credo che li metteremo a terra nei prossimi 15 giorni, a incentivi affinché, chi lavora nelle festività, guadagni nettamente di più rispetto ai giorni normali». Negli scorsi giorni il ministro aveva parlato di «decontribuzione ampia» per gli occupati nel settore per «rendere conveniente lavorare nel e per il turismo».

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La detassazione delle mance

Andava nella direzione di un incentivo al lavoro nel settore turistico la misura inserita nella legge di Bilancio sulla detassazione delle mance. Le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, costituiscono redditi di lavoro dipendente e sono soggette a un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali con l’aliquota del 5%.

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