Tutti i segreti di Utrecht, gioiello medievale olandese fatto di canali e poesia
Dichiarato ufficialmente città il 2 giugno 1122 dall’imperatore Enrico V, il quarto centro olandese rappresenta un concentrato unico di storia e tech
di Enrico Marro
4' di lettura
Novecento anni dividono la Utrecht di oggi - gioiellino medievale olandese a due passi da Amsterdam fatto di storia, canali, poesia, sapori, biciclette e sorrisi - da quella che ricevette ufficialmente da Enrico V i sigilli di città.
Era il 2 giugno 1122 e nel palazzo “Lofen” l'imperatore tedesco così legato a Utrecht (dove volle morire) conferì lo status di città al luogo del Sacro Romano Impero che più amava. Facendola diventare il maggior centro medievale olandese.
Le origini romane
Ma la storia di Utrecht in realtà inizia nel 47 d.C., sotto il dominio di un altro imperatore, Claudio. Furono infatti i Romani a posare la prima pietra della futura città olandese, costruendo in queste terre un tempo attraversate dal Reno una delle fortificazioni del Limes che proteggevano l’Impero dai barbari. Si chiamava Castellum Traiectum (un “Traiectum” che nel corso dei secoli diventerà “Utrecht”).
I resti delle mura, della via praetoria e persino di tegole con la sigla della guarnigione romana, sepolte sotto la cattedrale gotica, sono ora visibili al pubblico grazie al DOMunder, un emozionante percorso scavato nel cuore della città che rappresenta il volto segreto e sotterraneo della Utrecht delle origini.
Viaggio nel Medioevo
Tutto trasuda storia nel quarto centro olandese per popolazione. C’è la famosa torre medievale costruita nel 1382, simbolo della città, la più alta dei Paesi Bassi (112 metri), dalla cui sommità si scorgono Amsterdam e Rotterdam; la maestosa cattedrale gotica dedicata a San Martino di Tours, iniziata nel 1254 e in parte distrutta da una tempesta nel 1674.
E il Palazzo imperiale “Lofen”, in cui Utrecht venne proclamata città da Enrico V, distrutto da un incendio nel 1253 ma i cui sotterranei dal 2 giugno scorso sono di nuovo visitabili.
Da Rembrandt alla coniglietta Miffy
In un chiostro medievale nel centro storico troviamo poi il Museo Centrale, con la sua nuova mostra “La città in salute”: un percorso attraverso decine di opere (ci sono anche Rembrandt, Bruegel e Van Gogh) per ripercorrere il rapporto di Utrecht con salute e malattia, dall’epoca della peste all’avvento dei moderni vaccini.
Ma sempre nel Museo vale una visita la permanente di Dick Bruna, l’illustratore olandese padre di “Miffy”, la coniglietta nata dalla sua matita nel 1955 e diventata celebre in tutto il mondo (in Giappone la venerano, tanto da averla clonata vent’anni dopo nella versione nipponica “Hello Kitty”).
La città senza mura
Utrecht è una città senza mura in tutti i sensi: fin dal primo momento ti prende per mano, accompagnandoti nei suoi deliziosi canali costellati di caffè e ristoranti pieni di vita, nei vicoli medievali, nelle piazzette fiorite.
Luoghi un tempo frequentati da filosofi come René Descartes, da imperatori come Enrico V e Carlo V, da papi come Adriano VI (l’unico olandese, nato proprio a Utrecht, nonché l’ultimo straniero prima di Wojtyła). E da migliaia di scrittori, poeti e artisti.
Il parco tecnologico più grande d’Olanda
Ma Utrecht possiede anche un’anima ultramoderna e tecnologica. Il suo Science Park, il più grande d’Olanda, è un immenso concentrato di sapere che ospita oltre 130 multinazionali (tra cui Genmab e Danone Nutricia Research), due università, istituti di ricerca del calibro dell’Hubrecht Institute e il modernissimo centro medico Principessa Màxima, il maggiore ospedale d'Europa per l'oncologia pediatrica.
Una città nella città, popolata da quasi 90mila tra studenti e ricercatori, che rappresenta un’eccellenza mondiale nella ricerca su sostenibilità e life science.
Il paradiso delle biciclette
Utrecht, dove si trova la pista ciclabile più antica d’Olanda, è uno dei centri più bike friendly d’Europa assieme a Copenaghen. Non a caso qui è stato costruito il parcheggio per biciclette più grande del mondo, con 12.500 posti, che ha portato a oltre 22mila i posteggi solo nell’area della stazione ferroviaria.
La città fondata da Enrico V è anche l’unica in Olanda ad aver ospitato le tre maggiori competizioni ciclistiche europee: il Giro d’Italia (nel 2010), il Tour de France (nel 2015) e ora la Vuelta, che partirà dal cuore di Utrecht il prossimo 10 agosto.
L’hotel di imperatori e crociati
Anche gli hotel sono scolpiti nella storia millenaria della città. Il più sorprendente è il Karel V, uno splendido 5 stelle nel cuore della città a due passi dalla stazione ferroviaria: metterci piede significa iniziare un avvincente viaggio nel tempo tra imperatori, crociati e cavalieri.
Il complesso di 121 stanze comprende un’ala medievale, in origine monastero fondato nel 1348 dai cavalieri teutonici, dove alloggiarono Carlo V e la sorella Maria d’Ungheria, ma anche la delegazione che firmò la pace di Utrecht nel 1713 dopo la Guerra di successione spagnola.
Poi c’è una maestosa ala napoleonica voluta da Luigi Napoleone Bonaparte e una costruzione più recente sotto la quale è stato trovato un antico insediamento di epoca romana. Nel complesso - oggi perfettamente restaurato - sono esposti centinaia di oggetti storici originali, dai vasi romani alle spade dei crociati.
Questa chiesa non è un albergo
Per chi ha tasche meno capienti c'è invece l’estroso e intrigante Bunk, un design hotel ospitato nel ventre di una chiesa del 1889, con il ristorante nella navata centrale, ai piedi di un imponente organo Quellhorst del 1813: 45 camere (da 45 euro in su) e 60 posti letto in “pod” stile ostello (da 24 euro) all'insegna di design, funzionalità e risparmio. Più eventi, mostre, ristorante organico e ottima birra artigianale. Per la serie: questa chiesa non è un albergo (ma molto di più).
Pesce, vino e menu a sorpresa
Per una cena diversa dal solito nella centralissima Drieharingstraat troviamo Vis & Meer, ristorante di “pesce e molto altro” come recita il nome, dai sapori marsigliesi e dal design intrigante, con cucina a vista e un'ottima scelta di vini. È tra i migliori 500 ristoranti della classifica Lekker.
Da provare anche Le Jardin, in Mariaplaats vicino alla Torre medievale, con il suo menu a sorpresa fatto di accostamenti arditi ma sempre a base di verdure di stagione ed erbe aromatiche.
La magia delle luci
Sorridente e accogliente come gli olandesi, Utrecht di sera accende Lumen, uno spettacolo di luci che svela le parti più affascinanti e nascoste della città.
È l’ultima sorpresa di questa piccola Amsterdam medievale che va degustata poco a poco, con curiosità e immaginazione: più a misura d’uomo della sua caotica sorella maggiore ma non per questo meno incantevole e spettacolare.
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