Twitter, Musk prova un nuovo strappo per far saltare l’accordo
Il Ceo di Tesla cerca di far leva sulle accuse dell’ex capo della sicurezza contro il social. Ma la diatriba è ancora aperta
di Biagio Simonetta
I punti chiave
2' di lettura
Elon Musk vuole rescindere l’accordo col quale ad aprile si è impegnato ad acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari. E questo è un dato di fatto, sul quale presto inizierà una controversia legale in un tribunale del Delaware. Nelle ultime ore, però, il Ceo di Tesla ha provato una nuova carta per accelerare il tutto, e attraverso i suoi legali ha provato a far leva sulle accuse mosse a Twitter dall’ex responsabile della sicurezza del social network, Peiter Zatko. Quest’ultimo, infatti, nei giorni scorsi ha incendiato il dibattito, accusando il social di San Francisco di «gravi carenze» nelle difese della piattaforma contro gli hacker e numerosi problemi di privacy. Parole che Musk e i suoi legali hanno preso al balzo per provare a forzare la rottura.
Botta e risposta
In un documento depositato nelle scorse ore, gli avvocati di Musk sostengono che le accuse di Zatko, violino i termini dell’accordo di fusione. A stretto giro è arrivata la risposta del team legale di Twitter, secondo il quale le mosse di Musk per far saltare l’accordo sono «non valide» e «ingiuste».
Zatko, che è stato licenziato da Twitter all’inizio dell’anno, ha sollevato dubbi su gravi carenze nella gestione dei dati personali degli utenti da parte della società di social media, tra cui l’utilizzo di un software non aggiornato. Ha anche affermato che i dirigenti hanno nascosto informazioni sulle violazioni e sulla mancanza di protezione dei dati degli utenti.
Twitter punta all’accordo
Accuse molto pesanti, insomma, alle quali Twitter ha risposto dicendo che la denuncia dell’ex dipendente è «piena di incongruenze e imprecisioni», oltre che «fuori contesto».
Relativamente alla trattativa con Musk, da Market Street sostengono di non aver violato nessuno dei loro obblighi e intendono far rispettare l’accordo e chiudere la transazione «al prezzo e alle condizioni concordate». Intanto le azioni di Twitter navigano attorno ai 40 dollari, che è un prezzo molto al di sotto da quello offerto da Musk in fase di accordo (54,20 dollari).
Adesso, gli avvocati di Musk e di Twitter hanno citato in giudizio Zatko, il quale ha già dichiarato che i funzionari della piattaforma social media non sapevano o non si preoccupavano di scoprire quanti account fossero spam o robot. C’è da capire se le dichiarazioni dell’ex capo della sicurezza saranno prese in considerazione dalla corte del Delaware che è chiamata a pronunciarsi du questa vicenda.
Twitter, che ha sostenuto che spam e bot costituiscono meno del 5% degli account, ha citato Musk in giudizio a luglio per costringerlo a completare l’acquisizione. Da allora, più di 100 persone, banche, fondi e altre aziende sono state citate in giudizio, e il processo che dovrebbe iniziare il 17 ottobre.
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