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Ubs completa l’acquisizione di Credit Suisse

Lettera con annuncio di ceo e presidente del gruppo del credito svizzero: «L’obiettivo è garantire la stabilità»

Ubs acquisisce Credit Suisse col sostegno del governo svizzero

1' di lettura

Ubs ha formalizzato l’acquisizione di Credit Suisse, disposta nell’ambito del piano di salvataggio della banca svizzera il 19 marzo scorso. Lo ha annunciato la stessa banca svizzera in una lettera aperta, come riporta l’agenzia Ats. «Abbiamo concluso l’acquisizione legale del Credit Suisse», recita la nota firmata dal ceo Sergio Ermotti e dal presidente Colm Kelleher. La banca a tre chiavi afferma che «l’obiettivo è garantire la stabilità». I servizi bancari del Credit Suisse continueranno a essere forniti «come di consueto e senza interruzioni».

Si prevede che le azioni e gli Ads (American Depositary Receipts) dell’ex seconda banca svizzera, nata dalla Schweizerische Kreditanstalt fondata nel 1856, saranno delistati dalla Borsa di New York e da quella di Zurigo. Gli azionisti di Cs riceveranno un’azione Ubs per ogni 22,48 possedute. Coinvolto in una serie di scandali per diversi anni, il Credit Suisse ha visto la sua situazione deteriorarsi rapidamente dopo il fallimento della Silicon Valley Bank a metà marzo. Nell’ambito del piano di salvataggio messo in atto dalle autorità svizzere il 19 marzo, Ubs ha accettato di rilevare l’ex rivale per 3 miliardi di franchi svizzeri, dopo aver ottenuto sostanziali garanzie finanziarie dalla Confederazione e dalla Banca Nazionale. La data del cosiddetto closing - il completamento formale dell’acquisizione - era già stata comunicata da entrambi gli istituti.

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